SKIN HEAD 

REGGAE

Il 1968 vede due nascite: una in Jamaica di un nuovo stile musicale detto REGGAE, ed uno in Inghilterra di un nuovo stile giovanile, che aveva preso come colonna sonora delle sue gesta teppistiche proprio il reggae, i cui ' adepti' verranno chiamati un anno più tardi, SKIN HEADS.

Il collegamento era dovuto al fatto che molti clubs frequentati da Indo occidentali erano anche frequentati  da giovani hard mods inglesi che si appassionarono al nuovo genere jamaicano facendone, appunto, musica propria.

Pezzi come "Live Injection" o "Return of Django" degli Upsetters; "Israelites" o "Pickney Gal" di Desmond Dekker; "Wanderful world, Beautiful People" o " Hard Road to Travel" di Jimmy Cliff o la magnifica "Young Gifted and Black" di Bob e Marcia furono tutti scritti nel 1969 e furono tutti ai primissimi posti delle classifiche inglesi.

I produttori jamaicani come Lee perry, il mitico Leslie Kong o Prince Buster, Lambert Briscoe o Clancy Eccles non persero l'occasione per creare proprio un mercato discografico "made for skin heads"con etichette discografiche come la "Clandisc", la "Grape", la "Hot Rod" o la celeberrima "Pama" spostando le loro vendite verso il nuovo mercato britannico super affamato di Reggae.

Gli artisti jamaicani intonarono brani reggae dedicarti agli Skin Heads con pezzi come: "The Moonhop" di DerrickMorgan poi rubata dai Symarip per il loro "Skin Head Moonstomp", "Skin Head Girl" appunto dei Simarip; "Skin Head speaks your mind" o "Skin Heads don't Fear" degli Hot Rod Allstars o l'ultra rara "Skin Heads a bash dem" di Claudette ormai impossibile da trovare anche in Inghilterra.

Nel 1971 il reggae diede poche altre hits trasformandosi definitivamente nel reggae rasta che conosciamo tutti e il culto Skin Heads terminò di esistere anche per colpa di una lotta fra gang detta appunto "reggae war", che vedeva gli Skinheads dei quartieri bianchi in lotta con gli Skinheads di colore.

Ovviamente lo Skinhead Reggae non esiste più, ma va agli Skinheads il merito di aver diffuso per primi il Reggae fra i bianchi.  

KING ANDY