CAPITOLO 2
INFINE, LA FINE! E I BILANCI...

LAVORO:GARANTITI E NON GARANTITI IERI, OGGI E DOMANI

... Adesso ti dicono 'dovete togliervi dalla testa di essere dei garantiti. Il lavoro ve lo diamo quando serve, quando non serve state in panchina". E' una teoria alla Sacchi, quando lui ti chiama vai e giochi, poi se non ti chiama più aspetti che ti chiami per altre partite...

Ho ho iniziato a fare il mio lavoro prima del circolo e continuo a farlo oggi. Questo è un periodo in cui si lavora tantissimo, bisogna impegnarsi molto, ma l'alienazione è molto alta, e questa è una cosa che sento dire da molte persone: il lavoro sembra sempre di più, le persone che lo fanno sono sempre di meno, quindi i tempi sono sempre più ristretti. In molti posti l'introduzione dell'informatica ha voluto dire aumentare il lavoro: non fai lo stesso lavoro di prima con lo strumento che ti aiuta, ma devi fare molto di più con meno persone. Le persone si fanno fuori perché tanto c'è l'informatica, e in compenso il lavoro è diventato più faticoso, più alienante, lo controlli di meno.... Una volta noi chiedevamo flessibilità: cioè la possibilità di decidere noi i nostri tempi, di poter avere dei lavori, delle attività, che in parte ci sceglievamo, in parte trovavamo. Volevamo poter piegare un po' il lavoro ai nostri tempi, alle nostre voglie, al nostro bisogno di avere degli spazi liberi per noi. Adesso invece la flessibilità ci viene imposta al contrario, cioè sono loro che decidono i tempi. Io sono in una situazione protetta (funzionario statale), ma c'è chi deve seguire i tempi che sono imposti; poi chi lo fa perché ha una adesione al lavoro: perchè lo ritiene importante, perché è lavoro che ha un valore sociale che il mio non ha.

Allora c'era il famoso dibattito fra garantiti e non garantiti: il garantito era un modello sociale, era uno che accettava il lavoro, e in cambio era un garantito, il lavoro ce l'aveva e non glielo toglievano. Il lavoro gli dava un reddito che gli consentiva di vivere, di avere tutte le cose, entro certi limiti che servono per vivere. C'erano molti che erano i non garantiti, quelli che il lavoro non ce l'avevano però lo volevano trovare in un modo tale che gli consentisse di vivere senza aderire a certi schemi. Adesso ti dicono 'dovete togliervi dalla testa di essere dei garantiti. Il lavoro ve lo diamo quando serve, quando non serve state in panchina'. E' una teoria alla Sacchi, quando lui ti chiama vai e giochi, poi se non ti chiama più aspetti le altre partite...

 

Quando nel 1980 finì il rapporto con il "Cortiletto" e finirono tutti i rapporti con i compagni, sono andato in crisi. A qual punto li le mie giornate erano solo e sempre lavoro. La qualità della mia vita non esisteva più, ma non perché avevo peggiorato il mio modo di lavorare, anzi l'avevo migliorato, ero diventato titolare di laboratorio, guadagnavo, guadagno molti più soldi, ma non avevo più spinte per vivere una vita al di fuori del lavoro, non avevo più emozioni, non avevo più possibilità di raccontare e di raccontarmi. Non sapevo più cosa comunicare e a chi comunicare le mie impressioni. Il centro è il tempo libero, la profondità e la qualità del tuo tempo libero. Lì è la storia centrale. Tu puoi fare il lavoro più bello del mondo, però essere povero, perché non sai cosa fare della tua intelligenza, non sai cosa farne delle tue capacità. Non interessano a nessuno perché nessuno ti sta ad ascoltare. Ecco quale era la nostra ricchezza allora, e che vorrei tornasse oggi...