Relazione tenuta ad Ariccia (Roma) il 29/30 maggio 1993
Incontro rete PeaceLink e progetto Marea.



Cari Amici,
vorrei ringraziare tutti voi che siete cortesemente intervenuti ed in
particolare vorrei ringraziare di cuore Valerio Russo per l'organizzazione
di questo incontro.

Rete PeaceLink e Marea oggi possono compiere un passo molto importante insieme.
E per questo vorrei esporre a tutti i presenti cosa e' o come e' nata l'idea
di fare PeaceLink.

Due anni fa, nel 1991, inizio' in Toscana e in Puglia un esperimento di
telematica per la pace e la solidarieta'. Venne battezzato "PeaceLink" ossia
legame di pace. Nel giro di un anno la voce si sparse per l'Italia e
PeaceLink divenne una computer conference nazionale della Rete Fidonet.
A dicembre del 1992 PeaceLink era gia' una realta' conosciuta che ad esempio
dava ogni giorno - in collaborazione con i radioamatori e "Avvenimenti"
- informazioni sulla marcia di pace e solidarieta' a Sarajevo promossa da
"Beati i costruttori di pace" e dall'indimenticabile ed instancabile don
Tonino Bello, vescovo di Molfetta.

L'esitenza di un circuito telematico per la pace, i diritti umani, il
volontariato e contro il razzismo e' stato subito notato dalla stampa piu'
attenta al sociale. Tanti sono stati i giornali che in questi mesi hanno
parlato di PeaceLink:
Avvenimenti, Avvenire, Il Manifesto, "Alza il volume" (un programma della
terza rete radiofonica della RAI), Il Salvagente, Azione Nonviolenta, Fogli
di Collegamento della Lega Obiettori di Coscienza, Il Giornale della Natura,
l'agenzia ASPE, AAM Terra Nuova, Fogli della Rete di Formazione Nonviolenta,
Idee, Mosaico di Pace ed altri ancora. Da quando PeaceLink e' apparsa sul
Televideo, nella rubrica l'Italia Antipiovra, rimanendovi per alcuni mesi,
abbiamo ricevuto chiamate da tutt'Italia e abbiamo incrementato le
informazioni e l'impegno antimafia.

Dopo un'ampio servizio su PeaceLink pubblicato lo scorso anno da Avvenimenti,
sono giunte moltissime lettere da tutt'Italia. Non abbiamo avuto modo di
archiviare tutti gli indirizzi ma e' stata fatta un'azione di
alfabetizzazione telematica spedendo lettere e rispondendo a tutti con
materiali e chiarimenti scritti.
Attualmente possiamo pubblicare un supplemento dell'agenzia stampa ASPE
usufruendo delle tariffe agevolate della spedizione postale per i periodici
ed avendo cosi' la possibilita' di comunicazioni postali piuttosto estese
mediante la newsletter NIM (Notizie Informazioni Messaggi).

Sono il SysOp del BBS Taras Communication. Da quando abbiamo diffuso la
"voce" che esiste PeaceLink, il mio BBS e' stato ogni giorno tempestato
di chiamate di nuovi utenti. Mantre prima i nuovi utenti erano della zona
di Taranto, ora la tendenza e' invertita e chiamano principalmente da fuori
Taranto, da tutta l'Italia. Non e' ormai piu' la vicinanza territoriale a
determinare l'interesse e la chiamata al BBS. Si e' propagata un'attenzione.
Circola ormai un'esigenza di network civile ed ideale che nasce dalla base
di questa societa'. La voglia di comunicare e di contare e' forte. E la
concentrazione monopolistica dei media ha accentuato l'insoddisfazione per
l'"informazione di regime". Esiste una voglia diffusa di "fai da te"
informativo, di cercare bacheche (basti pensare al Manifax) su cui scrivere
liberamente e senza filtri. C'e' chi compra il modem - va detto - unicamente
per partecipare ad una libera circolazione delle idee. E il mio BBS - lo
constato ogni giorno - vive di quest'attenzione e di quest'esigenza, vive
di una larga fetta di utenti che si connette per curiosita' e per scoprire
la dimensione e lo spessore dell'impegno civile telematico, prescindendo
dalle distanze e grazie alle informazioni messe in circolazione in questi
mesi, in questi due anni.

Per loro e per me PeaceLink e' stata una continua scoperta, e dall'incontro
di tante esperienze e' nata l'idea di "andare oltre" il recinto della
conferenza PeaceLink. E' nata cosi' Rete PeaceLink, una rete telematica
fatta di una ventina di conferenze e che vuole raccogliere questa nuova
domanda di telematica sociale, collegata con il mondo delle associazioni,
del volontariato, dell'arcipelago pacifista e ambientalista. Rete PeaceLink
e' un network appositamente strutturato ed orientato a supportare le esigenze
comunicative, informative e giornalistiche del mondo del volontariato e delle
associazioni di solidarieta' e di impegno umanitario e civile.

E' stato quindi il 12 dicembre del 1992 che abbiamo cosi' affiancato a
PeaceLink.ita (ossia dalla conferenza italiana sulla pace ospitata sulla
rete Fidonet) la neonata Rete PeaceLink; nel giro di poche settimane abbiamo
ricevuto una decina di adesioni, fra cui il BBS GreenNet di Londra (GnFido).
Ricevuto questo segnale inequivocabile, resici conto che esisteva una grande
domanda di comunicazione sociale - spesso espressa da non esperti - e di
telematica nuova, abbiamo pensato di interfacciarci con tutti coloro che
si muovono sulla base di quest'intuizione e che vogliono collaborare alla
costruzione di un network comune.

Fino ad ora non abbiamo puntato ad avere tanti BBS in rete.
Abbiamo puntato invece la nostra attenzione piu' sulla struttura delle
conferenze, sulla qualita' dell'informazione da inserire, sulla creazione
di un network di contatti fra soggetti sociali ed informativi e sulla
realizzazione di gateways con altre reti telematiche.

Rete PeaceLink e' oggi una realta' collegata al network telematico mondiale
APC (Association for Progressive Communication), che coordina realta'
telematiche internazionali come GreenNet, PeaceNet, ComLink ed altre.
Attualmente importiamo alcune conferenze sulla conferenza dell'ONU sui
diritti umani e la conferenza internazionale - di grande interesse
-YUGO-ANTIWAR.

Abbiamo dato alla Rete PeaceLink una struttura piuttosto articolata
(e' composta da una ventina di conferenze telematiche) in modo da offrire
agli utenti un quadro ordinato e razionalmente suddiviso. Rete PeaceLink
e Rete Fidonet risultano agire percio' in modo armonico, non competitivo
e - se vogliamo -complementare. La conferenza PeaceLink (della Fidonet) e'
stata cioe' alleggerita di molti messaggi che si possono trovare suddivisi
ed ordinati nelle varie conferenze telematiche della Rete PeaceLink.
Conosciamo la difficolta' e la lentezza per istituire nella Rete Fidonet
una nuova conferenza telematica nazionale: dentro Rete PeaceLink ogni
scelta e' stata veloce e la suddivisione delle aree rispecchia le esigenze
per cui e' stata creata. Disponiamo di una rapidita' decisionale e di
motivazioni condivise dall'intero network. Questo e' un punto di forza
della Rete PeaceLink come network tematico e "dedicato" ad un certo tipo
di comunicazione sociale. Altro punto che intendiamo valorizzare e' la
configurazione di Rete PeaceLink quale agenzia di informazione interconnessa
a giornali (pensiamo ad esempio ad Avvenimenti) e ad altri mezzi di
informazione.

Tutto questo percorso compiuto da PeaceLink si intreccia con la ricerca
culturale ed ideale di cui Marea e' frutto.
In Marea abbiamo ritrovato le ragioni maturate nella nostra esperienza.

Apprezziamo gli intenti di Marea, tanto che alcuni promotori e utenti di
Peacelink sono contemporaneamente non solo interlocutori ma convinti
sostenitori animatori del progetto Marea.

Rete PeaceLink - per tutte le caratteristiche descritte - appare un
"carrier", ossia un supporto telematico, appositamente creato per il
progetto Marea, mi si passi questa battuta.
Rete PeaceLink appare l'hardware piu' congeniale su cui far viaggiare il
software culturale di Marea. E credo che possiamo costruire una casa comune.

Riteniamo che Rete PeaceLink possa essere un carrier abbastanza ampio e
flessibile da ospitare il Progetto Marea senza che perda alcunche' dei
motivi sui cui e' stato scritto il primordiale manifesto costitutivo di
_INSIEME. Marea puo' coordinare - dentro Rete PeaceLink - quel network
comunicativo che superi la frantumazione dell'arcipelago associazionistico.

La proposta che facciamo e' quella di offrire al Progetto Marea tutto il
settore di Rete PeaceLink dedicato alle associazioni e ai soggetti sociali
diffusi. Il lavoro e lo spazio di intervento e' oggi tale che solo unendoci
e cooperando possiamo efficacemente contare di fronte alla diffusione di
strumenti inadeguati e commerciali come il Videotel, assolutamente inadatti
ad ospitare la comunicazione in rete del volontariato e soprattutto chiusi
all'idea di rendere tutti gli utenti -contemporaneamente- dei fruitori e
dei fornitori di informazione.
Il Videotel oggi si presta ad una comunicazione verticale e non orizzontale
dell'informazione telematica, fa pensare alle piramidi dei faraoni (anche
come arretratezza tecnologica) piu' che alla circolarita' orizzontale
tipica delle computer conference, praticamente bandite dai servizi SIP.
Molte associazioni stanno cadendo nella trappola del Videotel e ad esse
ci dobbiamo rivolgere - unendo tutte le nostre forze perche' nel sociale
e nell'associazionismo non si imponga lo standard del Videotel, standard
chiuso, senza porte e finestre nei confronti dell'universo della telematica
esterna.
Ecco perche' riteniamo il Videotel una trappola.

Attualmente il Videotel sta offrendo terminalini gratis a centinaia di
associazioni.
Se non ci nuoviamo insieme, se ritardiamo ulteriormente un'azione comune
e decisa, avremo una situazione di incumunicabilita' telematica con le
associazioni, dato che vi e' incompatibilita' tecnologica fra il circuito
Videotel e il resto del mondo telematico.

Marea, su Rete PeaceLink, non perdera' la propria identita', essendo Rete
PeaceLink un carrier (come lo e' Videotel). Tutti i soggetti che useranno
Rete PeaceLink potranno "reclamizzare" il proprio marchio e la propria
identita'. Ecco perche' eventuali timori di fagocitazione di Marea da
parte di Rete PeaceLink - va detto subito - non esistono.

Rete PeaceLink vuole essere supporto pluralistico, indipendente da
condizionamenti politici ed ideologici, pur dando a tutti la possibilita'
di esprimere una propria identita'. Cio' che Rete PeaceLink puo' offrire e'
la presa di contatto con quegli utenti delle mille associazioni di
volontariato che agiscono in Italia.
Crediamo che le associazioni oggi siano in ritardo e che
l'interlocutore/utente di Rete PeaceLink e' l'attivista di base che
intuisce - forse meglio dei dirigenti della sua associazione - il valore
democratico della conferenza telematica.

Vorrei concludere dicendo qualcosa di operativo.

PRIMA COSA DA FARE


Rete PeaceLink e Marea possono darsi subito un compito importante:
stendere una mappa, citta per citta', di tutti i nostri interlocutori
telematici, di tutti gli amici che possono fornire un'assistenza alle
associazioni e ai nuovi utenti che si affacciano sul pianeta della
telematica sociale.
Dobbiamo essere in grado di creare una rete di assistenza diffusa basata
sul volontariato. Alcuni servizi possano e dovranno diventare a pagamento
(es. la confezione di point, la distribuzione di materiale didattico, la
realizzazione di corsi di telematica) per sostenere i costi della rete
telematica.
Ma il nucleo della nostra attivita' e il suo spirito dovranno basarsi sul
volontariato: ognuno deidichera' le prorie ore alla rete perche' crede
nell'impegno civile ed ideale che la sorregge. Su questo nucleo forte
potranno innestarsi ausili professionali, a pagamento, che avranno lo scopo
di affiancarsi e potenziare la rete ma non di sostituirsi e di esserne una
sorta di guida occulta.

SECONDA COSA DA FARE


Dobbiamo cercare di offrire mediante la rete telematica una "rivista di
riviste", un "giornale di giornali", ossia un mosaico di informazioni
pluralistico. Gia' ora disponiamo di alcune fonti gia pronte su files,
quali:
- Avvenimenti (su dischetto);
- Il Giornale della Natura (su dischetto);
- Azione Nonviolenta (su dischetto);
- YUGO-ANTIWAR (gateway con APC);
- CONFERENZA ONU SUI DIRITTI UMANI (gateway con APC).
Dovremmo avere (gia' sono avvenuti contatti) anche l'agenzia ASPE su
dischetto. Sarebbe utile avere anche - direttamente dall'amico Sergio
Duretti - i files del Salvagente mediante modem.
Da questa fase "del dischetto" dovremmo passare in tempi rapidi alla fase
della comunicazione dei files via modem.
Tutto questo materiale e' sufficiente per offrire gia' ora un servizio
informativo, selezionato ed ordinato, senza precedenti, capace di
competere con il Videotel. Ma il nostro punto di forza rispetto al Videotel
- lo ricordo ancora - e' che i nostri utenti possono diventare fornitori di
informazione.
Rete PeaceLink, a differenza del Videotel, da voce a chi non ha voce.

TERZA COSA DA FARE


Da qui deriva un'altra cosa che noi possiamo e dobbiamo fare: raccogliere
gli aspiranti giornalisti, i cittadini che hanno qualcosa da scrivere o da
raccontare e creare un "link" di collegamento con i giornali e le radio.
Rete PeaceLink, ripeto, deve essere la bacheca di chi non ha voce e
dobbiamo dare voce a questi cittandini non solo attraverso la rete
telematica ma anche attraverso "gateways" e connessioni fra telematica ed
altri media attualmente piu' diffusi: radio, TV e giornali. Dobbiamo essere
in grado cioe' di essere un'agenzia di informazione della societa' civile,
libera, senza filtri, capace di fornire ai giornalisti piu' curiosi,
coraggiosi ed indipendenti, un materiale ricco proveniente da tutte le
citta' d'Italia. Dobbiamo essere una rete dei cittadini, un'orecchio che
ascolata la societa' civile.

QUARTA COSA DA FARE


Abbiamo bisogno di essere pubblicizzati. Le associazioni e i giornali che
useranno Rete PeaceLink dovranno fornire in cambio uno spazio di pubblicita'
come compensazione del nostro servizio.
E' una strategia che stiamo gia' attuando con "Il Giornale della Natura":
il giornale ci invia i dischetti, noi inseriamo i files nella rete, il
giornale segnala che su PeaceLink ci sono le informazioni del Giornale
della Natura.
E' un circolo logico, coerente, pulito, che si basa sulla coperazione e il
reciproco sostegno fra media differenti. Stessa cosa puo' fare
un'associazione, nel suo rapporto con i propri soci.

Ho espresso le linee guida della strategia di Rete PeaceLink. All'interno
di questa rete c'e' spazio per tutti e c'e' bisogno della cooperazione di
tutti. Agli amici di Marea porgo i saluti di tutti quegli amici di Rete
PeaceLink i quali non possono essere qui presenti ma che con me condividono
gli sforzi per far emergere in Italia una telematica libera, indipendente,
pluralistica, che dia voce a chi non ha voce.



Giovanni Pugliese
Responsabile rete PeaceLink