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Leggo Roma e vado a Catania (contento)


Si e' conclusa - lontano dal clamore e dalla lente d'ingrandimento dei media nazionali ma molto seguita dalla stampa locale - la quarta edizione dell'hackmeeting italiano svoltasi nel CSA Auro di Catania.

Clima sociale e seminari partecipatissimi tenutesi per la prima volta in successione senza accavallamenti sono stati i due punti forza di un'esperienza che seppur ha fatto registrare un leggero calo nel numero dei partecipanti rispetto alle passate edizioni non si puo' che definire molto ben riuscita.

La scelta di non avere un gateway verso l'esterno insieme alla scelta di non svolgere i seminari e i dibattiti in parallelo ha contribuito a cementare un ottimo clima sociale fra chi gia' era ben disposto in quel senso avendo pagato un alto pedaggio per arrivare e soggiornare a Catania (ampiamente ripagato peraltro dal conoscere magari per la prima volta la cucina locale, il mare e la bella gente che si trova in Sicilia).

I seminari e gli incontri si sono divisi fra quelli di carattere di alfabetizzazione e formativi su svariati argomenti (linux, freenet, crittografia, protocolli, sicurezza ecc.) che hanno visto un pubblico fra l'interessato e l'estasiato costretto in molti casi a seguire il tutto via rete locale in streaming audio per via della sala corsi piena all'inverosimile malgrado fosse di medie-grandi dimensioni, e quelli di carattere piu' di dibattito su reddito e lavoro, censura, accessibilita' ecc. durante i quali era impressionante la volonta' di tutti i partecipanti nel voler "dire la propria" o comunque riportare una personale esperienza.

Un bel colpo d'occhio e' stato vedere i giovanissimi e numerosissimi fondatori dei progetti autistici e inventati .org che dopo aver aiutato a cablare nei giorni precedenti il csa auro rifornito di ogni genere di hardware e software hanno trovato poi il tempo di presentare due nuovi server di movimento che sicuramente a rodaggio concluso faranno parlare molto di se' in futuro per la quantita' e originalita' di servizi di Rete che si apprestano a fornire dall'assemblea finale per la prima volta si sono proposte due piazze per la prossima edizione e - segnale un po' preoccupante - soprattutto nel caso di Bologna (l'altra e' Torino) senza nessun collettivo che farebbe da supporto ma solo alcune, seppur note ed eccellenti, individualita'.

Non mi e' piaciuto sinceramente un gergo tecnicista e autocompiacente che sta prendendo forma e che mal si concilia con la sbandierata volonta' di condivisione del sapere ma non e' certo questo di cui dobbiamo preoccuparci in questo momento.

Dopo Genova niente sara' piu' come prima: dentro e fuori i "movimenti" anche telematici e, se da una parte fanno orrore i preparativi di difesa del G8 fatti di contraeree, bare di plastica e traslochi di popolazioni carcerarie, dall'altra viene da domandarsi come mai si tentenna alle proposte di affiancare - anche grazie alla telematica - iniziative di dissenso verso un vertice che prevarica addirittura la legittimita' fantoccia degli organismi internazionali politici come l'ONU eppure non si dovrebbe commettere l'errore di sottostare alla scelta della controparte sul terreno di scontro delimitata cosi' precisamente da fasce urbane di vario colore - cosi' come si potrebbe approfittare di strumenti mediatici come quello del netstrike di espressione del dissenso che fortunatamente sono lontani dagli scenari di sangue che ultimamente ci vengono proposti nelle contrapposizioni di piazza.

"Sarebbe bello" se milioni di persone dimostrassero al mondo intero la contrarieta' a questo vertice attraverso un atto politico come lo e' quello di un netstrike bloccando simbolicamente per qualche ora le vetrine web del G8 ma anche attraverso la ricaduta mediatica e il dibattito visibile a tutt* nelle chat di coordinamento del netstrike stesso


gli hackers italiani che hanno scelto di non chiudersi nel proprio tecnicismo ma rapportarsi con la realta' delle cose sono riusciti a inventarsi dei virus mediatici che si sono propagati efficacemente non solo nelle nicchie alternative telematiche ma trasversalmente nella cosiddetta societa' civile

E' stato sbalorditivo dovendo passare da Roma per raggiungere comodamente Catania vedere nel quotidiano distribuito gratuitamente sui mezzi pubblici della capitale ["Leggo Roma" appunto] all'andata la pubblicizzazione dell'hackit01 e al ritorno la volonta' dei tifosi della Lazio di fare un netstrike contro il sito del Comune a loro avviso troppo complice dei festeggiamenti dei rivali di curva !?!

"Sarebbe bello" se un virus mediatico autoreplicantisi via sms, un netstrike o una nuova invenzione degli hackers nostrani, comunque efficace se effettuata da una gran massa di persone e quindi espressiva di una forza politica, fosse sufficiente a far saltare il G8.


Ma -> ...forse... <- non sara' cosi' e allora saranno i vampiri di questa societa', gli stessi che non si fermano davanti ai milioni di morti per fame e aids, gli stessi che decidono sopra le nostre teste uragani climatici ed economici, gli stessi che criminalizzano i netstrike e qualsiasi altra forma di espressione politica quantunque pacifica ad avere la meglio ed essere disposti a qualsiasi nefandezza per il mantenimento dello stato di cose presenti...


[ vedi anche www.hackmeeting.org e www.netstrike.it ]

Ferry Byte
di sTRANO nETWORK

 


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