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In relazione ai fatti
che vedono minacciata la liberta' di Informazione dei Media indipendenti
riteniamo opportuno rinviare questo manifesto nella usa forma sintetica
MANIFESTO PER LA LIBERTA' DELLA COMUNICAZIONE ELETTRONICA NEL TERZO MILLENNIO
LIBERTÀ
DELL'INFORMAZIONE
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Lo scambio libero e senza alcun ostacolo dell'informazione e l'esercizio
della comunicazione orizzontale ed interattiva realizzati con tutti
gli
strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione sono elementi
essenziali delle nostre libertà fondamentali e devono essere
sostenuti in
ogni circostanza.
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L'informazione vuole essere libera: appartiene a tutto il mondo, essa
è
prodotta da e per tutto il mondo e l'accesso all'informazione non
deve più
essere diritto esclusivo di un'elite o di un gruppo privilegiato.
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La proprietà delle reti non deve essere sotto il controllo
di monopoli o
oligopoli privati o pubblici. La comunicazione e l'informazione devono
essere di tutti. Il popolo delle reti deve essere in grado di controllare
e
partecipare alle scelte gestionali di coloro che posseggono le reti.
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La comunicazione non può essere regolamentata da privati né
essere di loro
proprietà. Gli utenti hanno diritto di autogestire in rete
risorse
telematiche secondo
criteri di autoregolamentazione.
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L'informazione deve essere accessibile a tutti, e tutti devono poter
inserire le proprie informazioni in rete.
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Le semplici possibilità di accesso tecnico alle informazioni
non sono
sufficienti a garantire la libertà delle persone. Le persone
devono essere
lasciate libere di dotarsi e di utilizzare gli strumenti critici e
cognitivi
necessari per elaborare le informazioni a cui accedono, per rivestirle
di
senso e per trasformarle in comunicazione significativa.
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Le persone non sono terminali passivi di un flusso informativo organizzato
dall'alto. La loro libertà consiste nel produrre azione e comunicazione
sociali libere da pregiudizi e discriminazioni di razza, di sesso
o di
religione, anche quando queste dovessero andare contro gli interessi
economici o politici costituiti.
BBS
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riconosciamo l'utilità pubblica dei Bulletin Board System
e di ogni forma
di comunicazione a carattere amatoriale e comunitario, di cui amiamo
l'autonomia di gestione dell'informazione, e la libertà dai
grandi oligopoli
mediatici ed editoriali.
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L'attività dei BBS non deve essere sottoposta ad autorizzazioni
o censure,
e deve essere riconosciuta a tutelata in quanto strumento di utilità
sociale
per la libera manifestazione del pensiero.
TECNOLOGIA
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Gli standard di comunicazione in rete devono essere il frutto di una
decisione globale e diffusa non di una politica economica imposta
da un
gruppo di potere ristretto. Le tecnologie e la loro conoscenza non
devono
sottostare a controlli e politiche economiche che ne frenino la
distribuzione o produzione globale.
PRIVACY
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Deve essere consentito l'anomimato e tutelata la privacy di ogni utente.
Gli utenti delle reti telematiche hanno il diritto di difendere la
loro
privacy e i loro dati personali con tutti i mezzi tecnologici e
crittografici disponibili. Nessuna informazione riguardante i dati
personali
dei singoli individui dev'essere stockata né ricercata tramite
mezzi
elettronici senza accordo esplicito da parte della persona interessata.
DIRITTI, RESPONSABILITA' E LEGGI
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chi gestisce nodi di reti telematiche non è responsabile dei
materiali
immessi da terze persone nel sistema da lui gestito, a causa
dell'impossibilità pratica di controllare tutto il materiale
e della
inviolabilità della corrispondenza privata. Le responsabilità
dei gestori di
sistema finiscono dove iniziano quelle degli utenti. Le comunicazioni
interpersonali, elettroniche e non, vanno difese da qualsiasi forma
di
censura, controllo o filtraggio.
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il sequestro immotivato dei computer a scopo investigativo, in alternativa
alla semplice copia dei dati in esso contenuti, è una grave
violazione della
libertà personale che non trova nessun fondamento logico o
tecnologico.
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denunciamo e condanniamo una legislazione ingiusta, figlia di una
falsa
"società dell'informazione", nella quale i magistrati
ormai da anni
dispongono sequestri immotivati ai danni delle reti di telematica
sociale di
base e perseguono penalmente anche chi è solo sospettato di
infrangere le
leggi sui crimini informatici. Denunciamo e condanniamo una legislazione
che
tutela gli interessi delle grandi case produttrici di software ma
non in
diritti dei singoli cittadini (resta inteso che per noi ogni essere
umano è
CITTADINO del mondo, al di là delle frontiere artificiali imposte
da stati e
burocrazie), e punisce con la carcerazione la copia dei programmi,
anche se
fatta senza scopi commerciali o criminali, ad uso personale, ad uso
didattico, a beneficio di associazioni, gruppi di volontariato,
organizzazioni non governative, scuole. La storia ha dimostrato come
dietro
l'attuale legislazione sui crimini informatici ci siano gli interessi
e le
pressioni lobbistiche di una categoria imprenditoriale.
È tempo che vengano tutelati i diritti dei singoli cittadini
invece di
continuare a difendere gli interessi delle grandi case produttrici
di
software.
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Chiunque ha il diritto di disporre di qualsiasi informazione e di
utilizzarla nella più totale libertà, purché
vengano riconosciuti i diritti
intellettuali ed economici all'autore in modo proporzionale ai vantaggi
intellettuali ed economici conseguiti. La durata e le caratteristiche
dei
diritti economici devono essere tali da non limitare la legittima
evoluzione
del sapere e la sete di conoscenza dell'umanità tutta.
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Rifiutiamo qualsiasi forma legislativa presente o futura che limiti
l'utilizzo delle tecnologie telematiche come è già accaduto
per le
tecnologie radio, dove un sistema di autorizzazioni e licenze ha di
fatto
impedito l'accesso diffuso e popolare alle possibilità di cambiamento
sociale offerte dalle trasmissioni radio. L'utilizzo di tecnologie
per la
comunicazione elettronica in rete non deve essere vincolato ad
autorizzazioni o concessioni né limitato da ostacoli fiscali
o burocratici.
Nota bene:
Tale Manifesto nasce da quei 'Principi Etici' pubblicati da Strano Network
in occasione del convegno Metaforum II di Budapest del 1995, ma viene
successivamente rielaborato in rete sotto richiesta di Strano Network.
I
Principi etici di Strano Network a loro volta erano il punto di arrivo
di
una riflessione internazionale che aveva visto nell'Icatauna sua importante
espressione che era stata a sua volta diffusa e rielaborata in Italia
principalmente dal gruppo Decoder. Una successiva rielaborazione viene
proposta da Gubitosa, scritta collettivamente da singoli e gruppi come
Avana,.net, Strano Network, Tactcal Media Crew, Isole nella Rete, nella
mailing list cyber-rights.
http://www.forteprenestino.net/agenzia/index.html
E' stata pubblicata nel libro 'The Italian Crackdown', 1999
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