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NETSTRIKE,
QUANDO LA RETE SCIOPERA
Ieri alle 15 e' scattato lo sciopero virtuale contro il sito del Comune
di Roma.
La protesta si deve alla decisione del Campidoglio di censurare un'opera
di
Luther Blissett
di Arturo Di Corinto
Ore 15
di ieri. Il netstrike, lo sciopero virtuale contro il Comune di Roma,
ha
inizio. Tra gli utenti della rete la protesta e' nata dopo la decisione
del
Campidoglio di censurare, il 2 ottobre scorso, il libro "Lasciate
che i bimbi",
un'opera di Luther Blissett presente su uno dei suoi siti. Sapendo della
protesta, il Campidoglio ha pero' preparato le sue contromisure. E ieri
gli
utenti web del comune di Roma, al momento di collegarsi, hanno ricevuto
un'amara
sorpresa.
Puntando i loro browser sul sito istituzionale del Comune di Roma,
si sono visti
richiedere User name e Password per accedere ai servizi del comune on-line.
Che
cosa e' accaduto?
I tecnici del comune di Roma hanno scelto come linea difensiva la limitazione
dell'accesso alle immagini che compongono le pagine, creando una *access
directory list* per risparmiare banda. Il risultato e' che hanno scoraggiato
i
loro utenti dall'usare le risorse informative dell'amministrazione.
Ore 16.
La maggior parte delle pagine informative istituzionali sono
inaccessibili e il motore di ricerca del sito e'inutilizzabile. Nel frattempo
nelle chat room, dove entita' virtuali dai nomi più fantasiosi
si coordinano per
i cambiamenti di strategia, si aggiungono ogni minuto nuovi dimostranti,
che si
aggiornano sull'accessibilita' delle pagine comunali, da ogni angolo della
penisola e da Austria, Inghilterra, Spagna e Usa.
Ore 17.
Risultato: le pagine comunali sono inaccessibili agli utenti Internet
del Comune.
Quello messo in atto ieri contro il
sito del Comune di Roma e' uno dei primi
netstrike messi in atto in Italia. Uno sciopero che ha origine, come si
e'
detto, dalla decisione del Comune di censurare il libro "Lasciate
che i bimbi".
Ma il libro, che e' un'inchiesta di carattere sociologico sulla variante
culturale del capro espiatorio rappresentato dal pedofilo/satanista, dopo
essere
stato oscurato sul sito di Avana.net, ricompare sul sito di The Thing
in segno
di solidarieta'. Il Campidoglio reagisce censurando anche The Thing e
minacciando ritorsioni legali per la presenza online di un'opera che si
trova in
tutte le librerie.
A questa ennesima censura il popolo della rete reagisce avviando un tam
tam
mediatico fatto di lettere di solidarieta', comunicati e appelli per la
liberta'
di comunicazione. Il Comune di Roma viene sommerso da valanghe di lettere
di
protesta, il testo digitale del libro rimosso dal sito della rete civica
ricompare ovunque sulla rete, e i siti che dopo la censura decidono di
lasciare
la rete civica vengono replicati. Lo stesso Osservatorio dei Diritti della
Comunicazione decide di abbandonare la rete civica, essendo stato impedito
di
offrire alla valutazione dei lettori il testo incriminato e quindi di
svolgere
il ruolo di arbitro di casi controversi come questo. Nel frattempo l'appello
anticensura conquista le adesioni di riviste, collettivi, professionisti
dell'informazione e operatori del settore che esprimono la propria solidarieta'
ai censurati all'indirizzo <nocensura@infinito.it>
Di fronte al rumore suscitato, il Comune giustifica la censura dichiarando
che
le associazioni sono contravvenute agli accordi - che contemplavano soltanto
l'invito a rispettare la "netiquette" generale della rete -
e continua a
minacciare improbabili iniziative legali. All'arroganza del Comune il
popolo
della rete risponde con l'invito (http://www.ecn.org/forte) a manifestare
contro
l'ennesimo sopruso con un corteo telematico nelle strade virtuali del
sito
istituzionale del comune (http://www.comune.roma.it/index.html),
che per tutta
risposta chiude gli accessi Ftp delle associazioni. Inoltre costruisce
un vero e
proprio falso storico, pubblicando un accordo mai sottoscritto da nessuna
associazione e mobilita le "maggioranze silenziose" contro il
netstrike lanciato
dal popolo della rete per le ore 15 di ieri, 23 ottobre.
Ma che cos'e' un netstrike? E' uno sciopero in rete, una forma di mobilitazione
che i cittadini telematici usano quando si abbassano le difese immunitarie
della
libera comunicazione. Come in questo caso. Viene preparato un comunicato
dove si
spiegano i motivi e le modalita' della protesta e lo si invia sulle mailing
list, alle redazioni dei quotidiani, delle radio e delle televisioni.
Viene poi
attivato un canale Irc per discutere eventuali cambiamenti di obiettivo
e di
strategia e all'ora stabilita tutti i partecipanti alla protesta sono
invitati a
richiedere contemporaneamente le stesse pagine web del sito obiettivo
della
manifestazione virtuale con il proposito di rallentarlo.
La finalità del netstrike non e' tanto quella di produrre un disservizio
e fare
un dispetto ad altri utenti - molte richieste reiterate e simultanee inibiscono
la capacita' di risposta del server stesso - quanto quella di conquistare
uno
spazio d'espressione a chi non ne trova e per dimostrare che un numero
sufficientemente ampio di persone e' in grado di attuare forme creative
di
disobbedienza civile quando la misura della tolleranza e' colma.
Il netstrike e' infatti una forma di protesta di massa contro ogni genere
di
ingiustizia e di sopruso e, proprio come gli scioperi, ambisce a rallentare
un
servizio per avere l'attenzione dei media e della gente in modo da socializzare
un problema comune. Che e' il vero obiettivo della protesta. Insomma il
netstrike e tutto quello che gli ruota intorno, cioe' la discussione sulle
chat
room circa i suoi esiti, i comunicati in cui si spiega l'iniziativa, i
banner di
protesta, e' l'equivalente virtuale di una manifestazione di piazza. Somiglia
al
corteo che rallenta il traffico ed e' parente prossimo della occupazione
temporanea dei binari ferroviari da parte dei pendolari che bloccano il
servizio
per averne uno migliore dopo.
E come in quelle manifestazioni, anch'esso chiede l'attenzione e il supporto
di
quelli che, pur costretti a un rallentamento delle proprie attivita',
sono in
grado di comprendere che la mobilitazione vale per tutti e che da' forma
a
un'esigenza di visibilita' e di opposizione nei confronti di quei soprusi
che
potremmo subìre tutti.
The Thing Roma
http://www.ecn.org/thingnet
NO PROTEST NO PROFIT
First International Competion of Net.Protest
http://www.ecn.org/thingnet/projects/noprofit_it.html
HTTP://WWW.0100101110101101.ORG/PROTEST=PROFIT
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