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Se le prime due affermazioni vi sono sembrate assurde, la terza purtroppo e' assurdamente vera. Di fronte all'ennesimo abuso nato dal solito guazzabuglio di ignoranza pubblica e interessi privati, non possiamo fare altro che mobilitare il popolo delle reti a sollevarsi contro l'ingiustizia e l'ignoranza, che oggi hanno interrotto un servizio prezioso per decine di associazioni e domani potrebbero zittire anche le nostre caselle di posta elettronica. Ci auguriamo che questo sia l'ultimo di una lunga serie di sequestri-incubo che dal 1994 hanno riempito le caserme della Guardia Di Finanza di tutta italia di prese multiple e tappetini per mouse. I volontari dell'associazione PeaceLink restano comunque a disposizione delle forze dell'ordine per un corso gratuito su come copiare il contenuto di un computer a scopi investigativi. [PCK] - COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE PEACELINK [INR] - COMUNICATO STAMPA #2 ASSOCIAZIONE ISOLE NELLA RETE [FAT] - I FATTI [MSG] - IL MESSAGGIO INCRIMINATO [VER] - IL VERBALE DI SEQUESTRO [ECN] - LA STORIA DI ECN [COS] - COS'E' ISOLE NELLA RETE [INT] - COMUNICATI INTERNAZIONALI [ING] --- INGLESE [SPA] --- SPAGNOLO [TED] --- TEDESCO [INF] - INFORMAZIONI, ARTICOLI, COMUNICATI STAMPA [ANS] --- AGENZIA ANSA X/X/98 [GIO] --- IL GIORNO 28/6/98 [REP] --- REPUBBLICA 28-6-98 [MAN] --- MANIFESTO 28-6-98 [PUN] --- EDITORIALE DI PUNTO INFORMATICO [PUG] --- COMUNICATO DI SOLIDARIETA' DI GIOVANNI PUGLIESE [BER] --- COMUNICATO DI BERNARDO PARRELLA E ARTURO DI CORINTO (in inglese) [STR] --- COMUNICATO STRANO NETWORK [LUT] --- COMUNICATO LUTHER BLISSETT [IS1] --- PRIMO COMUNICATO ISOLE NELLA RETE [MIR] --- SITI MIRROR E DI INFORMAZIONE [VAR] --- NOTIZIE VARIE -------------------------------------------------------------- [PCK] --- COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE PEACELINK PEACELINK - ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO DELL'INFORMAZIONE. Sabato 27 Giugno 1998 e' stato sequestrato il server Internet dell'associazione Isole Nella Rete, su ordine della Procura di Vicenza. L'associazione PeaceLink esprime la sua solidarieta' verso tutte le associazioni che sono state penalizzate da questo sequestro che, in nome della legge, limita la liberta' di espressione e calpesta il diritto all'informazione in rete. Riportiamo il comunicato diffuso dall'associazione Isole Nella Rete, invitando alla mobilitazione tutti i singoli e le associazioni che come noi vedono in questo avvenimento una minaccia ai diritti di tutti e non solo un episodio isolato, dal momento che con argomenti analoghi a quelli che hanno portato al sequestro di Bologna potrebbero essere sequestrati tutti i server che danno spazio a controinformazioni "scomode", come ad esempio quelle su prodotti o imprese da boicottare a causa delle loro politiche commerciali condotte in violazione dei diritti umani. Associazione PeaceLink http://www.peacelink.it info@peacelink.it [INR] --- COMUNICATO STAMPA #2 ASSOCIAZIONE ISOLE NELLA RETE Milano, 27 giugno 1998 GRAVISSIMO ATTENTATO ALLA LIBERTA' DI INFORMAZIONE Questa mattina, la Polizia Postale, su ordine della Procura di Vicenza, ha posto sotto sequestro il computer dell'associazione per la liberta' telematica Isole nella Rete, interrompendo il servizio Internet dell'associazione svolgeva, utilizzato ogni giorno da migliaia di persone in Italia e all'estero. In sostanza, chiudendo lo spazio web di oltre un centinaio di associazioni, centri sociali, radio autogestite tra le quali la Lila, ASIcuba, il Telefono Viola, ADL (associazione di difesa dei lavoratori), Ya basta, USI (unione sindacale italiana), CNT spagnola, il Coordinamento nazione delle RSU; centri sociali (circa 40 centri sociali in tutta Italia); emittenti radiofoniche (Radio Onda d'Urto di Brescia e Milano, Radio Black Out di Torino, Radio Sherwood di Padova); riviste-on-line (.Zip e Necron di Torino, BandieraRossa di Milano, Freedom Press di Londra), gruppi musicali (99 posse, Sunscape, Electra, Petra Mescal), e molti altri ancora. Non solo: insieme alla chiusura del sito WWW, e' stato interrotto lo scambio di posta di numerose mailing list, tra le quali la lista in solidarieta' con il Chiapas, quella di informazione e discussione sui nuovi diritti legati al digitale, quella delle comunita' gay italiane (l’unica di questo genere nel nostro paese), e sono state disattivate le caselle postali di centinaia di utenti. Questo incredibile provvedimento e' avvenuto in seguito alla denuncia dell'agenzia di viaggi Turban Italia Srl, con sede a Milano, che, ritenutasi vilipesa da un messaggio inviato da un utente di Isole nella Rete, messaggio che riprendeva i contenuti di numerosi articoli di giornale pubblicati su di essa in cui la Turban Italia veniva additata come coinvolta negli interessi economici dell'ex-premier turco Tansu Ciller ed in cui si invitava a non servirsi di questa agenzia in solidarieta' al popolo kurdo. Il sequestro, disposto dal Procuratore della Repubblica presso la Pretura di Vicenza, dott. Paolo Pecori, e' un atto estremamente grave, poiche' non si e' limitato alla rimozione del messaggio incriminato, ma ha chiuso l'intero servizio offerto da Isole nella Rete, un atto che non ha precedenti nel nostro Paese. Ci tocca constatare di nuovo l'incongruenza della legislazione vigente con i nuovi strumenti della comunicazione digitale, l'incompetenza degli organi giudiziari e la sostanziale arretratezza nella comprensione di cosa sia il fenomeno Internet, la comunicazione orizzontale, i nuovi diritti dell'era digitale. Ma ci tocca anche lanciare una pesante accusa nei confronti di una magistratura gia' pronta a rendersi duttile strumento dei nuovi pontentati della comunicazione, colpendo con tanta durezza ogni tentativo significativo di dar voce a istanze sociali di base che rivendicano il diritto ad esistere ed a dire la loro senza dover passare sotto le forche caudine e censorie dei media istituzionali. E' ovvio che tutto questo non sara' sufficiente a mettere a tacere la voce del popolo delle reti: questo gravissimo attentato alla liberta' di espressione non avra' altro risultato che incoraggiarci ancor piu' e dare maggior visibilita' al nostro lavoro, e che quanto prima il server di Isole nella Rete e di tutti quei soggetti che vi trovano voce, sara' di nuovo on-line all'indirizzo web http://www.ecn.org Associazione Isole nella Rete (organizzazione non lucrativa di utilita' sociale) Per informazioni: http://strano.net/news http://www.peacelink.it/users/ecn [FAT] --- I FATTI IL PRIMO SEQUESTRO DI UN SERVER INTERNET IN ITALIA Sabato 27 giugno 1998 la Polizia Postale di Bologna, su ordine della Procura di Vicenza, ha posto sotto sequestro il server Internet di Isole Nella Rete, associazione no-profit che fornisce spazio di comunicazione a centri sociali, posti occupati, organizzazioni e radio di movimento, associazioni di base e di volontariato sociale. Da sabato quindi, e non si sa per quanto tempo ancora, il server non rispondera' piu' all'indirizzo http://www.ecn.org e non funzioneranno piu' i servizi Internet offerti dall'associazione e fruiti ogni giorno da migliaia di persone in Italia e all'estero. In sostanza, sono stati chiusi gli spazi Web di oltre un centinaio di associazioni, centri sociali, radio autogestite tra le quali la Lila (Lega italiana per la lotta all'AIDS), ASIcuba, il Telefono Viola (sostegno alle malattie mentali), ADL (associazione di difesa dei lavoratori), Ya Basta, USI (unione sindacale italiana), CNT spagnola, il Coordinamento nazione delle RSU; centri sociali (circa 40 centri sociali in tutta Italia); emittenti radiofoniche (Radio Onda d'Urto di Brescia e Milano, Radio Black Out di Torino, Radio Sherwood di Padova); riviste-on-line (.Zip e Necron di Torino, BandieraRossa di Milano, Freedom Press di Londra), gruppi musicali (99 posse, Sunscape, Electra, Petra Mescal) e molti altri. Ma non solo. Sono state anche interrotte numerose mailing list, tra le quali la lista in solidarieta' con il Chiapas, la lista di discussione sui nuovi diritti legati all'era digitale, la lista delle comunita' gay italiane (l'unica di questo genere nel nostro paese). Per finire, sono stati privati del loro indirizzo e-mail centinaia di utenti e soci dell'associazione, la cui corrispondenza (posta personale, progetti collettivi, contatti avviati, ecc.) e' ora totalmente bloccata e nelle mani della magistratura. PERCHE' TUTTO QUESTO ? Il sequestro e' avvenuto nei locali del provider che ospitava il server, su ordine del Pubblico Ministero della Procura di Vicenza Paolo Pecori ed e' stato eseguito dagli ufficiali di Polizia Postale del Compartimento di Bologna. Questo incredibile provvedimento, il primo del genere in Italia, e' avvenuto in seguito alla denuncia dell'agenzia di viaggi Turban Italia Srl di Milano che, ritenutasi diffamata da un messaggio apparso in rete, ha chiesto al magistrato di intervenire. Motivo del sequestro sarebbe la pubblicazione web di un messaggio inserito da un collettivo di Vicenza (fedele trascrizione di un volantino stampato su carta e normalmente distribuito in pubblico). Questo messaggio e' stato originariamente inviato a una lista di discussione ospitata dal server di Isole Nella Rete e successivamente - in modo automatico come normalmente avviene - pubblicato sul web. IL PROVIDER E' COME UN DIRETTORE RESPONSABILE ? Sebbene il decreto di sequestro non citi espressamente ancora nessuna persona formalmente indagata, il magistrato ha evidentemente ritenuto l'associazione Isole Nella Rete responsabile per il contenuto di quanto ospitato sul proprio server Internet. La questione della responsabilita' dei provider e' in realta' materia di discussione accesissima in tutto il mondo e ben lontana dall'essere risolta. L'orientamento prevalente sembra tuttavia essere quello di NON considerare i provider responsabili dei contenuti che veicolano, se non altro per ragioni di possibilita' tecniche e di convenienza commerciale. L'ordine di sequestro dell'intero server, inoltre, appare assolutamente inaudito poiche' riguarda un servizio utilizzato da migliaia di utenti italiani e di ogni parte del mondo, del tutto estranei alla vicenda motivo del sequestro, e che si vedono improvvisamente privati di un mezzo di comunicazione indispensabile. Ci tocca constatare di nuovo l'incongruenza della legislazione vigente con i nuovi strumenti della comunicazione telematica, l'incompetenza degli organi giudiziari e la sostanziale arretratezza nella comprensione di cosa siano il fenomeno Internet, la comunicazione orizzontale e i nuovi diritti dell'era digitale. Per fare un paragone con contesti piu' abituali, cio' che e' avvenuto equivale a far chiudere la RAI o la Fininvest a causa di una telefonata di uno spettatore trasmessa in diretta durante una qualsiasi trasmissione televisiva. Ma ci tocca anche lanciare una pesante accusa nei confronti di una magistratura gia' pronta a rendersi duttile strumento dei nuovi potentati della comunicazione, colpendo con tanta durezza ogni tentativo significativo di dar voce a istanze sociali di base che rivendicano il diritto a esistere ed a dire la loro senza dover passare sotto le forche caudine e censorie dei media istituzionali. Informazioni aggiornate sull'evolversi della vicenda sono reperibili all'indirizzo http://strano.net/news Associazione Isole nella Rete (organizzazione no profit di utilita' sociale) [MES] --- IL MESSAGGIO INCRIMINATO From: Collettivo Spartakus Subject: solidarieta' al popolo kurdo Date: Fri, 16 Jan 1998 01:47:06 +0100 SOLIDARIETA' AL POPOLO KURDO BOICOTTIAMO IL TURISMO IN TURCHIA Ogni lira data al regime turco con il turismo e' una pallottola in piu' contro i partigiani, le donne, i bambini kurdi; questo bisogna dirlo forte e chiaro per non rendersi complici del tentativo di genocidio operato dallo stato turco contro il popolo curdo. In coincidenza con i periodi estivi e natalizi su alcuni quotidiani e settimanali e' riapparsa la pubblicita' a piena pagina della Turbanitalia che invita a visitare "la Turchia piu' bella". Eppure dovrebbe essere ormai di dominio pubblico quante e quali siano le ripetute violazioni dei Diritti Umani operate dal regime turco, soprattutto contro il popolo curdo: torture nelle caserme e nei commissariati, detenzioni illegali, sparizioni di oppositori ad opera di veri e propri squadroni della morte parastatali...per non parlare dell'occupazione da parte dell'esercito turco del Kurdistan "iracheno" con bombardamenti di villaggi e campi profughi. L'invito della Turbanitalia ai tours e soggiorni al mare nella "Turchia piu' bella" e' decisamente un pugno nello stomaco se confrontato con le notizie che quasi ogni settimana giungono dalle zone martoriate del Kurdistan. Nel Kurdistan "turco" 25 milioni di persone vivono sotto il giogo di 500.000 soldati e per mantenere la sua "guerra sporca" contro questo popolo lo stato turco fa affidamento soprattutto sulla valuta pregiata del turismo che frutta ogni anno oltre dieci miliardi di dollari. Non esiste citta' turca nelle cui prigioni non si torturi, nei cui dintorni non sorgano bidonvilles di sfollati dai 3500 villaggi curdi distrutti. Le proteste dei prigionieri vengono regolarmente represse a colpi di spranga e i familiari riescono con difficolta' a farsi restituire i cadaveri. Intanto nei campi profughi assediati dall'esercito e da miliziani filoturchi i bambini muoiono di stenti. Anche recentemente l'utilizzo del napalm da parte dell'aviazione turca (forse gli stessi piloti che vengono addestrati nelle basi NATO del Veneto) ha provocato vittime soprattutto tra i civili. In questo deserto di repressione e sofferenza i paradisi turistici decantati da Turbanitalia sono soltanto oasi blindate. Tra l'altro e' risaputo che agli affari della Turban e' direttamente interessata l'ex premier Ciller, ispiratrice degli squadroni della morte che hanno provocato la morte di centinaia di oppositori, kurdi e turchi. Invitiamo quindi a boicottare le agenzie di viaggi che offrono i tours in Turchia e anche i giornali che li pubblicizzano, come gesto di solidarieta' verso un popolo fiero e perseguitato. Lega per i Diritti e la Liberazione dei Popoli (sez. di Vicenza) Collettivo Spartakus Per adesioni: Tel/fax/segr.:0444/301818 e-mail:sparta@goldnet.it f.i.p Via Quadri, 75 Vicenza, 12 gennaio 199 [VER] --- IL VERBALE DI SEQUESTRO PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO LA PRETURA CIRCONDARlALE DI VICENZA DECRETO DI SEQUESTRO PREVENTIVO (artt. 321 3-bis c.p.p.) Il PROCURATORE DELLA REPUBBLICA, DOTT. PAOLO PECORI Visti gli atti delle indagini preliminari del procedimento n.1079/98-MOD.44-05; considerato che gravi indizi di colpevolezza A CARICO Dl PERSONE in VIA Dl IDENTIFICAZIONE emergono senza alcun dubbio in relazione al delitto di diffamazione continuata, reato p. e p. dall'art. 81 cpv. l e 2 - 595 CP per avere offeso la reputazione della agenzia di viaggi TURBANitalia srl di Milano. inserendo, con piu' azioni esecutive di un medesimo criminoso, sulla rete INTERNET in un sito avente il seguente indirizzo. ECN org/list/movimenti/MSG.00950 Htlm, sotto il titolo "Solidarieta' al popolo kurdo - Boicottiamo il turismo in Turchia" - la frase seguente: "tra l'altro e' risaputo che agli affari della Turban e' direttamente interessata l'ex premier Ciller, ispiratrice degli squadroni della morte che hanno provocato la morte di centinaia di oppositori, kurdi e turchi. Invitiamo quindi a boicottare le agenzie di viaggi che offrono i tours della Turbanitalia". In Vicenza, dal gennaio 1998 sino alle data odierna. Reato tuttora in via di esecuzione. Che tale delitto risulta allo stato provato: a) dalla stampa delle pagine che si leggono sul sito web di INTERNET, accessibile mediante l'indirizzo indicato nel capo di accusa; b) che tale pagina web risulta essere stata negoziata presso un provider avente sede nella citta' di Bologna, e precisamente pressn la DS LOGIC srl con sede in Bologna, via S. Felice n. 98; considerato che appare assolutamente necessario ed urgente, al fine di impedire ulteriori danni alla p.o. e querelante soc. TurbanItalia srl nonche' la commissione di ulteriori delitti di diffamazione del medesimo tipo, impedire la protrazione della lettura di tale messaggio agli utenti di INTERNET, che tale risultato puo essere ottenuto sequestrando presso il predetto provider soc. DS LOGIC SRL tutte le attrezzerie utilizzate per diffondere via Internet il messaggio diffamatorio allegato al presente prowedimento; che la straordinaria urgenza della protezione da accordare alla querelante danneggiata giorno per giorno dalle frasi leggibili sul sito web sopra indicato non consente di attendere il provvedimento del Giudice; P.Q.M. Visto l'art. 321.3.BIS c.p.p. ordina il sequestro preventivo - presso Ia soc. DS LOGIC S.r.l. con sede in BOLOGNA, via S. Felice n.98 (ovvero altrove se esse si trovino in altro luogo, a disposizione della stessa societa') - di tutte le attrezzature usate per diffondere sul sito web il messaggio diffamatorio indicato nel foglio allegato al presente decreto di sequestro; o in alternativa a quanto sopra ndicato - ordina il sequestro del contratto in base al quale il detto provider esegue la propria prestazione, purche' cessi in ogni caso la diffusione via Internet del messaggio diffamatorio qui allegato. Con riserva di inviare all'indagato (in via di identificazione) la necessaria informazione di garanzia. DELEGA per l'esecuzione iI Compartimento Polizia Postale dell'Emilia e Romagna di BOLOGNA, con facolta' di sub-delega. VICENZA, 23/06/1998 IL PUBBLICO MINISTERO Paolo PECORI IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA (Dott. Paolo Pecori) ---------------------------------------------------------------- [ECN] - LA STORIA DI ECN (Da "Telematica Per La Pace", Apogeo Edizioni 1996) "Noi siamo pirati, hacker, terroristi poetici, criptoanarchici, guerriglieri semiologici, sabotatori dei media, gruppi di affinit…, fiancheggiatori dei ribelli rivoluzionari del Chiapas. Siamo il mostro che si aggira tra i servizi online offerti da Berlusconi o da Bill Clinton." Questa Š l'introduzione al libro "Digital guerrilla", sottotitolo: "guida all'uso alternativo di computer, modem e reti telematiche", curata da alcuni promotori di ECN e CyberNet. Queste reti sono vicine ai centri sociali e alla cultura cyberpunk. Criticano il monopolio informativo creato dai copyright e costituiscono un laboratorio di sperimentazione non riconducibile a una sola impostazione politico-culturale. Rete ECN - Il collegamento Europeo dei centri sociali Nel giugno 1989 in Danimarca ci fu un convegno organizzato da TV STOP legata alla sinistra autonoma danese a cui parteciparono tutta una serie di realt… europee autogestite. In quel convegno si decise di costituire una rete telematica europea su tecnologia Fido che diffondesse un certo tipo di contenuti di questa area politica (centri sociali italiani, autonomi italiani, autonomi della germania, realt… olandesi e danesi). Il nome stesso della rete telematica era l'identificativo delle realt… di cui era costituita: ECN (European Counter Network) significa infatti Contro Network Europeo. Dopo quel lontano convegno, i contatti internazionali non si svilupparono pi—, se non nel corso (in modo abbastanza breve) del convegno di Venezia del giugno 1990 che raggruppava tutte le realt… antagoniste europee. Lo sviluppo delle reti segu quindi un percorso autonomo nell'ambito nazionale o regionale (in Italia, in Germania e in Olanda). [COS] --- CHE COS'E' ISOLE NELLA RETE Che parlassero con due amici o a una pubblica riunione si sentiva che stavano tessendo una tela. Entrambi erano infaticabili tessitori di ragnatele ma cio' che li rendeva estranei era che a uno interessavano le mosche da acchiappare per rafforzare le proprie posizioni, all'altro le ragnatele come organi di collegamento nel mondo degli insetti. Nanni Balestrini (DeriveApprodi) Il progetto di Isole nella Rete nasce dalla volonta' di costruire uno spazio di visibilita' su Internet che metta in relazione, tra di loro e con tutto il popolo della rete, i soggetti attivi nel mondo dell'autogestione. Siamo infatti convinti che le trasformazioni produttive e sociali avvenute in questi anni (effetto di quella che e' stata chiamata la Terza Rivoluzione Industriale) abbiano posto al centro dei giochi la comunicazione e reso di strategica importanza l'accesso, libero e indipendente, ai mezzi di comunicazione che innervano il globo. Siamo convinti di questa necessita' da prima che gli accessi a Internet diventassero possibili nel nostro Paese. Non a caso questo progetto e' nato all'interno di quelle realta', piu' o meno limitrofe ai centri sociali autogestiti, che in questi ultimi anni hanno lavorato sugli strumenti di comunicazione alternativi, si trattasse di BBS, di radio libere o riviste di movimento. Molte altre realta', in Italia e nel resto del mondo, stanno realizzando progetti simili al nostro e ci auspichiamo che, nelle similitudini e nelle differenze, possa nascere una rete di collaborazione, una rete nella rete delle reti. Sostieni, aderisci, partecipa al progetto Isole nella Rete. La nostra e' un'impresa molto ambiziosa, ma lo e' per produrre un bene collettivo, condivisibile e mutuale. Per questo chiediamo a tutti coloro che sono interessati allo sviluppo del progetto di Isole nella Rete di sostenerci, sia offrendo la propria collaborazione, sia contribuendo economicamente. E' possibile diventare soci di Isole nella Rete e sostenere questo progetto versando una quota di sottoscrizione di Lit. 50.000 annue. Conto Corrente Postale n. 37140209 intestato a Associazione Isole nella Rete via Crema 12 - 20135 Milano specificando nella causale del versamento: nuovo socio Isole nella Rete e indicando (o spedendoci via e-mail): nome e cognome data e luogo di nascita luogo di residenza eventuale indirizzo di e-mail Per infoz, appena ripristinato il server: inr@ecn.org [SER] --- LA SITUAZIONE DEL SERVER Il sequestro del server di Isole nella rete comporta l'interruzione forzata di una serie di preziose risorse di comunicazione. Nello specifico non funzionano piu': * 300 caselle di posta elettronica di tutti i centri sociali, i posti occupati, le radio libere, le associazioni, i gruppi e le persone che aderiscono al progetto Isole nella Rete. Tutta la posta elettronica personale di queste persone, che nulla c'entrano con la Turbanitalia, e' ora nelle mani della polizia e presto sara' nelle mani di un magistrato. * 7 mailing list di vari argomenti: cslist@ecn.org (iniziative, notizie, comunicati e documenti dai centri sociali e dintorni); cyber-rights@ecn.org (diritto alla comunicazione e diritto alla privacy nello scenario di fine millennio); deviazioni@ecn.org (lista di comunicazione e discussione sulle tematiche omosessuali); ezln-it@ecn.org (coordinamento italiano dei comitati di solidarieta' con il Chiapas); ecn-news@ecn.org (notizie dal movimento antagonista); internazionale@ecn.org (solidarieta' internazionalista); movimento@ecn.org (mailing list di comunicazione, discussione, scambio di opinioni): globe_l@ecn.org (in francese, sulle lotte dei movimenti sociali di tutto il mondo) * piu' di 100 spazi web tra i quali la Lila, ASIcuba, il Telefono Viola, ADL - associazione di difesa dei lavoratori, Ya basta, USI - unione sindacale italiana, CNT spagnola, il Coordinamento nazione delle RSU; 40 centri sociali; emittenti radiofoniche (Radio Onda d#146Urto di Brescia e Milano, Radio Black Out di Torino, Radio Sherwood di Padova); riviste-on-line (.Zip e Necron di Torino, BandieraRossa di Milano, Freedom Press di Londra), gruppi musicali (99 posse, Sunscape, Electra, Petra Mescal), controifnormazione (Deviazioni su tematiche omosessuali, Crypto su crittografia e anonimato in rete, Informazioni sul processo Marini agli anarchici) e molti altri ancora. Per ogni ulteriore notizia, e' consigliabile visitare spesso queste pagine: http://strano.net/news http://geocities.com/Hollywood/Set/2184/inr.html http://www.comune.roma.it/COMUNE/bbs/avana/inr/ http://www.zzz.it/~lutom/inr http://www4.iol.it/decoder/inr Isole nella rete vive grazie alle sottoscrizioni di chi vuole che continui ad esistere ed a crescere. Il sequestro del server richiede un impegno economico aggiuntivo e gravoso (occorre comprare e riconfigurare un nuovo computer). Sostieni questo sito: associati a Isole nella Rete. [INT] --- COMUNICATI INTERNAZIONALI [ENG] --- COMUNICATO IN LINGUA INGLESE Seized! Saturday, June 27th at 10.30am the server of "Isole Nella Rete" (Islands in the Net, the Italian no-profit association that offers communication spaces to social centres, free radios and collectives of the movement) has been seized by the Postal Police of Bologna. Starting from now, thus, and who knows for how long, the server at http://www.ecn.org will be down, the web pages will not be available anymore and will not work the email services that permitted in the last years the construction of a strong solidarity network among several self-organized collectives. The seizure happened in the rooms of the Internet provider that hosted the server, it was ordered by the State Prosecutor of Vicenza Paolo Pecori and was executed by officers of the Postal Police of Bologna. It is a 'preventive' seizure claiming the crime of 'prolonged defamation' toward a travel agency. The reason for the seizure would be the web publication of a message posted by an Italian collective, accurate transcription of a printed flyer publicly distributed. This message was first sent to a mailing list (cslist) hosted by the server of "Isole Nella Rete" and then published on the web through the usual automatic procedure. Although the seizure order still does not explicitly mention any person formally charged with the crime of defamation, the judge that ordered this action evidently holds Islands in the Net liable for the content of anything hosted by its Internet server. The liability of the providers for the contents they carry is actually a very hot topic worldwide still far from a viable solution. However, the main direction is that Internet providers should NOT being hold liable for the contents they carry, at least on grounds both of technical feasibility and commercial suitability. The order of seizure of the entire server, furthermore, seems exceptionally harmful because it hits a service used by hundreds of users in Italy and abroad, completely unrelated to the events that conducted to the charge, and that are suddenly deprived of an indispensable communication medium. We are currently analyzing the situation in order to find the best solutions to what seems to us an extremely serious event that will, in any case, be known far and wide. We inform that the web server www.ecn.org, all the mailing lists and all the e-mail addresses hosted by the server are currently down. We are working to set up a backup server as soon as possible. You can read the last news at: http://strano.net/news http://geocities.com/Hollywood/Set/2184/inr.html http://www.comune.roma.it/COMUNE/bbs/avana/inr/ http://www.zzz.it/~lutom/inr http://www4.iol.it/decoder/inr or in the mailing list hackmeeting@kyuzz.org [SPA] --- COMUNICATO IN LINGUA SPAGNOLA SECUESTRO !!! Sabado 27 junio a las 10:30 de la man~ana, la Policia Postal de Bolon~a, en Italia ha secuestrado el servidor Internet de la asociacion sin animo de lucro "Isole Nella Rete" (Islas en la Red), que proporcionaba espacios informativos y comunicaciones a centros sociales, organizaciones, radios alternativas y asociaciones de voluntariado. A partir de hoy y no sabemos hasta cuando, el servidor ya no esta operativo en la direccion http://www.ecn.org, no podran verse sus paginas ni tampoco estaran disponibles los servicios de correo electronico, que han permitido en estos an~os la construccion de una amplia red de solidaridad entre varios sectores de los movimientos sociales. El secuestro tuvo lugar en los locales del proveedor de servicios Internet que hospedaba el servidor, con una orden judicial del procurador de Vicenza, Paolo Pecori, y fue ejecutado por oficales de la Policia Postal del distrito de Bolon~a. Se trata de un secuestro preventivo, debido a la hipotesis de que ha existido una "difamacion continua" de una agencia de viajes. La razon del secuestro es la publicacion de unas paginas web que incluian un mensaje escrito en papel que ya habia sido distribuido publicamente con anterioridad. Este mensaje fue enviado a una lista de correo (cslist), que pertenece al servidor de "Isole Nella Rete" y se publico, inmediatamente, en la web de forma automatica, como suele suceder con los mensajes que se envian a la citada lista. Aunque en el acta oficial del secuestro no se menciona expresamente a ninguna persona que fuera objeto de las investigaciones, esta claro que el juez considero responsable de los hechos a la asociacion "Isole Nella Rete" por el contenido del mensaje alojado en su servidor. La cuestion de las responsabilidad de los proveedores de servicios Internet sigue debatiendose en todo el mundo y aun no se ha llegado a una solucion satisfactoria. La tendencia dominante parece ser la de NO considerarlos responsables de los contenidos que se transmiten por sus servidores, tanto por razones de indole tecnica (imposibilidad de controlar dichos contenidos) como de naturaleza comercial. Aun mas, la orden de secuestro es totalmente absurda, pues afecta a un servicio utilizado por miles de usuarios italianos y de otras partes del mundo, los cuales son totalmente ajenos a los hechos supuestamente delictivos, pese a lo cual se han visto repentinamente privados de un medio de comunicacion indispensable para ellos. Estamos intentando analizar la situacion con el fin de encontrar la mejor solucion a lo que nos parece un caso muy grave y que tendra serias consecuencias. Informaciones recientes se encuentran en las direcciones http://strano.net/news http://geocities.com/Hollywood/Set/2184/inr.html http://www.comune.roma.it/COMUNE/bbs/avana/inr/ http://www.zzz.it/~lutom/inr http://www4.iol.it/decoder/inr y en la lista de correo hackmeeting@kyuzz,org [TED] --- COMUNICATO IN LINGUA TEDESCA Seized! Am Samstag, den 27 Juni um 10:30 Morgens ist der Web-Server von Isole Nella Rete -- Inseln im Netz --, ein nicht-kommerzieller Verein der sozialen Zentren, linken Organisationen und Szene-Radios Raum und Kommunikationsmittel im Netz zur Verfgung stellt, von der Polizei in Bologna (Italien) beschlagnahmt worden. Folglich antwortet der Server unter der URL http://www.ecn.org/ seit heute -- und wir wissen nicht, wie lange noch -- nicht mehr auf Anfragen; die Webseiten sind nicht mehr Abrufbar und und die Email-Dienste stehen ebenfalls nicht mehr zur Verfgung; Dienste, dank derer in den letzten Jahren ein Dichtes Netz der Solidarit„t zwischen vielen Bereichen der Bewegung und selbstverwalteten Orten geschaffen werden konnte. Die Beschlagnahmung fand in den R„umlichkeiten des Providers statt, wo der Server stand. Der Befehl wurde vom Staatsanwalt der Landesstaatsanwaltschaft inVicenza, Paolo Pecori, unterzeichnet und wurde von der Polizei aus Bologna ausgefhrt. Es handelt sich um eine Pr„ventivbeschalgnahmung aufgrund einer angeblichen andauernden blen Nachrede gegen ein Reisebro. Der Grund fr die Beschlagnahmung sei die Ver”ffentlichung einer Nachricht im Web, die ein Kollektiv aus Vicenza geschrieben hat -- eine Abschrift von einem auf Papier gedrucktem Flugblatt das ”ffentlich verteilt wurde. Diese Nachricht ist Ursprnglich an eine Diskussionsliste geschickt worden (cslist), die auf dem Server Isole Nella Rete leuft, und anschlieáend -- automatisch -- im Web ver”ffentlicht worden. Obwohl der Beschlagnahmebefehl keine Personen benennt, gegen dieoffiziell ermittelt wird, hat der Staatsanwalt offensichtlich den Verein Isole Nella Rete fr die Inhalte auf dem eigenen Web-Server fr verantwortlich gehalten. Die Frage der Verantwortung des Providers ist in der Tat Gegenstand hitziger Diskussionen berall auf der Welt, die noch weit davon entfernt ist, eine L”sung zu finden. Die berwiegende Meinung scheint jedenfalls die zu sein, daá die Provider NICHT fr die transportierten Inhalte verantwortlich sind, nur fr die technischen M”glichkeiten und die kommerziellen Aspekte. Auáerdem ist die Beschlagnahmung des gesamten Servers v”llig unangebracht, da dies einen Dienst betrifft den tausende von UserInnen aus Italien und anderen Teilen der Welt benutzen, die mit der Angelegenheit nichts zu tun haben die die Straftat der blen Nachrede erfllt haben soll, und denen pl”tzlich ein notwendiges Kommunikationsmittel genommen wurde. Wir sind dabei, die Situation zu analysieren um die bestm”glichen L”sungen fr diesen schwerwiegenden Fall zu finden, der, wie es auch immer enden wird, eine hohe Resonanz haben wird. Wir informieren Euch, das der Server www.ecn.org, alle Mailinglisten und alle Emailadressen, die darber laufen, zur Zeit nicht erreichbar sind. Wir sind dabei einen Backupserver zusammenzustellen der so schnell wie m”glich ans Netz gehen wird. Aktuelle News gibt es unter den URLs: http://strano.net/news http://geocities.com/Hollywood/Set/2184/inr.html http://www.comune.roma.it/COMUNE/bbs/avana/inr/ http://www.zzz.it/~lutom/inr http://www4.iol.it/decoder/inr und ber die Mailingliste hackmeeting@kyuzz.org [ANS] --- AGENZIA ANSA 27/6/98 SEQUESTRATO SITO INTERNET PER MESSAGGIO SU AGENZIA TURCA (ANSA) BOLOGNA, 27 GIU La polizia postale di Bologna ha posto sotto sequestro il sito web affittato dall'associazione milanese ''Isole nella rete'' presso la Ds Logics Srl, un provider Internet bolognese. Il provvedimento preventivo e' stato disposto dal procuratore della Repubblica presso la pretura circondariale di Vicenza, Paolo Pecori, in seguito a una querela per diffamazione presentata dall' agenzia di viaggi Turban Italia srl di Milano. Secondo l' accusa, attraverso il sito sarebbe stato diffuso un messaggio intitolato ''solidarieta' al popolo kurdo-Boicottiamo il turismo in Turchia'', in cui comparirebbe una frase che collega alla Turban l' ex premier turca Tansu Ciller, accusata nel testo di essere ispiratrice degli squadroni della morte contro gli oppositori. Il messaggio invita a boicottare i tour proposti dalla Turban. ''Isole nella rete'', cliente della Ds. Logics Srl, ha denunciato l' ''estrema gravita''' del sequestro, ''poiche' non si e' limitato alla rimozione del messaggio incriminato, ma ha chiuso l'intero servizio Internet, oscurando lo spazio web di oltre un centinaio di associazioni, centri sociali, radio autogestite, tra le quali Lila, Telefono Viola, Ya basta, Radio Sherwood, 99 Posse''. ''Ci tocca constatare di nuovo - ha scritto 'Isole nella rete' - l' incongruenza della legislazione vigente con i nuovi strumenti della comunicazione digitale e l' incompetenza degli organi giudiziari''. 27-GIU-98 19:18 [GIO] --- IL GIORNO - 28/6/98 Cancellate 15mila pagine LA GUERRA CURDA FA ALTRE VITTIME: SU INTERNET articolo di Enrico Favanna Il giorno 28-6-98 PASTICCIACCIO turistico-giudiziario su Internet. La Turban Italia, touroperator milanese leader nei viaggi in Turchia, scopre che in un sito web compare una frase che uccusa indirettamente l'azienda di complicita' nel genocidio del popolo curdo. Come? Collegando la Turban all'ex premier turco Tansu Ciller, la lady di ferro uccusata nel testo di aver ispirato gli squadroni della morte, i Lupi Grigi, che tante vittime hanno fatto tra intellettuali e sostenitori della causa curda. La frase e' contenuta in un messaggio, sintetizzabile cosi: Boicottiamo il turismo in Turchia, per non armare ulteriormente un esercito che fa strage di curdi, messo in circolo da Isole nella rete, un'associazione milanese. SPORGE QUERELA La Turban e, su mandato di un pm di Vicenza, La polizia postale di Bologna mette sotto sequestro il sito meb. Ma, forse nella fretta, secondo la denuncia di Isole nella rete il provvedimento chiude un intero servizio Internet, oscurando oltre un centinaio di associazioni e centri sociali, gruppi musicali e radio, tra cui la Lila, il Telefono Viola, Ya Basta, i 99 Posse... NELLA GUERRA dimenticata tra la Turchia e il Pkk (il movimento di lotta curdo), stavolta sono andate in fumo 15mila pagine virtuali, e anche il lavoro di molti. Ma soprattutto la liberta' di espressione, dice Sandro Moretti, presidente di Isole nella rete. [REP] --- REPUBBLICA 28-6-98 SOTTO SEQUESTRO UN SITO INTERNET per un messaggio anti-turco La Repubblica 28-6-98 MILANO - Primo sequestro di un sito Web italiano su Internet. Lo ha sigillato ieri la polizia postale di Bologna all'associazione Milanese Isole nella Rete. Il provvedimento e' stato disposto dalla pretura di Vicenza, ed e' stato deciso dopo una querela per diffamazione presentata dall'agenzia di viaggi Turban Italia di Milano. Secondo l'accusa, attraverso il sito, sarebbe stato diffuso un messaggio intitolato solidarieta' al popolo kurdo - Boicottiamo il turismo in Turchia in cui comparirebbe una frase che collega alla Turban l'ex premier turca Tansu Ciller, accusata di essere ispiratrice degli squadroni della morte contro gli oppositori. Isole nella rete ha denunciato la gravita' del sequestro poiche' non si e' limitato alla rimozione del messaggio, ma ha chiuso l'intero servizio Internet, oscurando lo spazio Web di oltre un centinaio di associazioni, centri sociali, radio autogestite, tra le quali la Lila, Telefono Viola, Ya Basta, Radio Sherwood, 99 Posse. Ci tocca constatare l'incongruenza della legislazione vigente con i nuovi strumenti di comunicazione digitale. [MAN] --- MANIFESTO 28-6-98 BOLOGNA, LA POLIZIA ZITTISCE I CENTRO SOCIALI Il manifesto 28-6-98 Un brutto risveglio per l'amministratore delegato della Ds Logics, una societa' bolognese di informatica che ospita gli archivi, i programmi e i gruppi di discussione di Isole nella Rete, la rete telematica italiana legata ai centri sociali non solo presente su Internet. Ieri mattina, infatti, due ispettori della polizia postale si sono presentati nella sede della Ds Logics e hanno chiesto il sequestro del computer in base a uno esposto della TurbanItalia, una azienda turistica specializzata in viaggi per la Turchia. Oggetto un messaggio, comparso il 15 gennaio di quest'anno, in cui la TurbanItalia era indicata come una societa ai cui affari e' interessata l'ex premier Ciller, ispiratrice degli squadroni della morte. Immediata la risposta legale della TurbanItalia, che richiese subito il ritiro del messaggio che, come specificarono i responsabili di Isole nella rete, era all'interno di una campagna di boicottaggio del turismo in Turchia promossa da alcune asso ciazioni di solidarieta' con il popolo kurdo e che non e' loro consuetudine mettere il naso nei contenuti dei messaggi, il cui contenuto politico - la denuncia della repressione del popolo kurdo - era condiviso. Tra incontri e scambi di lettere alla fine sembrava che l'accordo tra la rete telematica e la societa turistica fosse raggiunto: il messaggio rimaneva e la TurbanItalia replicava. Ma ieri la polizia postale ha pero' chiesto il sequestro del server (il computer e il software per la gestione del traffico telematico). [PUN] --- EDITORIALE DI PUNTO INFORMATICO Diffamazione: e' sufficiente l'ipotesi di reato a tagliare fuori dalla rete mondiale decine di organismi, enti ed associazioni e migliaia di utenti Fonte: Punto Informatico - 29/06/98 - Roma - No, davvero non ci interessa sapere perché l'agenzia di viaggi Turban Italia ritenga di essere stata diffamata da un messaggio virtuale. Ci interessa pero' capire cosa abbia spinto la procura vicentina a sequestrare il server Internet di Isole nella Rete. Perche' non ci e' possibile credere che per farlo abbia ritenuto sufficiente una denuncia per diffamazione presentata dalla Turban. Le ipotesi sono due. La prima e' che il pubblico ministero vicentino Paolo Pecori che ha emesso l'ordinanza di sequestro non sia a conoscenza dell'oggetto del sequestro stesso, ovvero della natura di un server Internet, delle sue funzioni, dei servizi offerti e così via. La seconda e', invece, che tutto questo sia ben noto e che la denuncia della Turban abbia rappresentato il pretesto necessario a tagliare fuori dalla rete un elenco impressionante di associazioni, stazioni radiofoniche, gruppi di incontro, iniziative e, ovviamente, utenti. Si', perche' se in passato i precedenti sequestri di server (e' incredibile ma e' gia' accaduto) potevano essere imputati alla diffusa ignoranza di cosa la rete sia, ignoranza diffusa anche presso l'autorita' giudiziaria ma non solo, il sequestro dei computer di Isole nella Rete assume un connotato ben piu' inquietante. Isole nella Rete ha infatti una precisa identita' politica di forte e acerrima contestazione alle "autorita' costituite". Si puo' essere d'accordo o meno su alcuni dei contenuti del Web di Isole, ma l'operazione compiuta dalla Polizia Postale su mandato del pm vicentino appare ben piu' scandalosa, retriva e pericolosa di qualunque frase, appunto, lettera o notizia si potesse leggere sul server di Isole. Ma non e' tutto qui. La Procura ha sottratto alla rete e ai legittimi utenti non soltanto la possibilita' di andare on line e di gestire i propri siti, brutalmente tagliati fuori, ma anche tutti i materiali, spesso personali come le lettere di posta elettronica, che quelle centinaia di utenti conservavano su quel server. In altre parole per dare la caccia agli autori di un messaggio che forse verra' in futuro giudicato diffamante, la privacy di centinaia di persone, la loro liberta' e il loro diritto di comunicare e di esprimersi, i loro investimenti non solo economici, il tempo passato nella realizzazione di progetti in rete, sono quanto e' stato calpestato dall'ingiustificabile agire del pm vicentino. Chi, come, ripaghera' i danni fatti e i torti subiti? Dov'e' Stefano Rodota', garante della Privacy? Quale altra azione possono compiere gli utenti, le associazioni, le emittenti radiofoniche, i tanti gestori dei siti residenti sul server se non denunciare il pm vicentino per abuso di potere, invasione della privacy, sottrazione illecita e chi piu' ne ha piu' ne metta? C'e' un altro elemento da considerare, vale a dire il silenzio della stampa "ufficiale" per quanto e' successo. Il Corriere della Sera riportava tre righe di un trafiletto... Ma cosa sarebbe accaduto, invece, se per un mese o per chissa' quanto tempo lo stesso Corsera venisse sequestrato a causa di una denuncia per diffamazione scatenata da uno dei suoi articoli o, peggio, da una lettera pubblicata nella rubrica della posta? Ma se questo non e' mai accaduto ad un quotidiano a diffusione nazionale e puo' invece accadere ad un server Internet si e' di fronte ad uno scandalo intollerabile e ad una distorsione del diritto costituzionale per comprendere il quale non e' certo necessario essere degli esperti. Non si puo' tacere. Non si puo' andare oltre, come nulla sia accaduto. Oggi all'indirizzo http://www.ecn.org non risponde piu' Isole nella Rete ne' e' dato di sapere se come e quando questa URL potra' essere riattivata. Quanto e' accaduto impone una profonda riflessione a tutti coloro che hanno a cuore la rete. Perche' la sottrazione di un server Internet e' una delle poche possibili strade con cui un atto di follia giudiziaria puo' effettivamente censurare e ingabbiare idee, iniziative e individui. Paolo De Andreis, Luca Schiavoni (Redazione di Punto Informatico) [PUG] --- COMUNICATO DI SOLIDARIETA' DI GIOVANNI PUGLIESE Il 3 giugno '94 la guardia di finanza sequestrava il nodo centrale della rete telematica pacifista PeaceLink, gestito da Giovanni Pugliese nella sua abitazione di Statte (Taranto). Riportiamo il messaggio di solidarieta' di Giovanni, che ha vissuto sulla propria pelle il dramma del sequestro che ora ha colpito purtroppo anche Isole Nella Rete. --- Questa storia mi fa ritornare indietro con la menoria. E' l'ennesima conferma dell'ignoranza e della grettezza che alcuni magistrati mostrano verso forme ed usi avanzati di comunicazione. L'impreparazione e l'incapacita' nel gestire la "giustizia" davanti a una cosa che non conoscono o che conoscono poco, porta loro a partorire questi orrori. Ho scritto orrori per rimarcare l'ennesimo errore nell'applicazione della legge. Il sequestro cautelare (cosi' mi e' sembrato) nel caso di strumenti telematici, non fa altro che privare la o le comunita' della loro piu' elementare liberta' di espresione. Sappiamo benissimo che in telematica ci sono sistemi ben piu' "nobili" ed efficaci per accertare le responsabilita' e per verificare se sia stato o non commesso un reato. Purtroppo ancora oggi, e a distanza di anni, alcuni nostri magistrati, legati a metodologie ormai superate e "pericolose" per l'intera comunita', ignorano la materia e icuranti del danno che possono loro arrecare, continuano a commettere errori imperdonabili nell'applicazione della legge. Un accertamento non puo' e non deve privare una comunita' di un bene cosi' prezioso. Un accertamento su un reato per diffamazione, non puo' e non deve mettere in discussione un'intera tecnologia. Che certi magistrati si aggiornino, magari anche attraverso i propri figli o nipoti, sicuramente scopriranno una nuova forma di liberta'. Giovanni Pugliese (g.pugliese@starlet.it) [BER] --- COMUNICATO DI BERNARDO PARRELLA E ARTURO DI CORINTO (in inglese) ITALY: NON-PROFIT SERVER SEIZED FOR DEFAMATORY MATERIAL POSTED ON ITS SYSTEM From Bernardo Parrella and Arturo di Corinto Saturday, June 27th, 1998, at 10:30 am, the Isole nella Rete (INR) server has been shut down and seized by the Postal Police in Bologna for defamatory material posted on its system. Isole nella Rete (Islands in the Net) is an Italian non-profit organization founded in Milan in 1996, now counting about 300 members, was offering Web space and Internet services to more than 100 groups (social centers, local radio stations, cultural associations) and other entities involved in political, solidarity and social activities throughout Italy and Europe. Without any notice, Saturday morning all of them found their server down and their incoming mail irreparably lost. The Web site is unavailable and silent -- maybe even for months and years to come. Acting under a warrant issued by the Vicenza State Prosecutor Dott. Paolo Pecori, yesterday several officers of the Bologna Postal Police seized and physically removed the INR server hosted in the office of DS Logic srl, a local ISP. According to the warrant, this is a preventive measure for the crime of a prolonged defamation toward a Milan travel agency, Turban Italia Srl. The operation came after the publication on the INR Web site of a message signed by a Vicenza collective under the title Solidarity with Kurdistan people - Boycott tourism in Turkey. That message was originally posted on the mailing list , devoted to issues related to social centers and their political activities, and on January 15th re-published on the Web through a typical automatic procedure. The message was the actual transcription of a printed flyer publicly distributed and broadcast in local radio programs. As part of a solidarity campaign with Kurds persecuted by Turkish government launched by several political and cultural associations in Italy, the document called for a boycott of tourism in Turkey and particularly of Turban Italia services. Among other things, the flyer claimed that the travel agency had strong financial ties to former Turkish Prime Minister Tansu Ciller, organizer of death squad operations against Kurdistan people and other political opponents. After the message appeared on the Web last January, Turban Italia lawyers alerted local authorities, but also got involved with INR attorneys to find a peaceful solution to the issue -- a possible outcome being to mantain the defamatory message online along with a strong reply by the same Turban Italia. It is not clear who or what prompted the Vicenza Prosecutor to enforce such a sudden and indiscriminate action on Saturday morning. Although the seizure warrant does not charge any specific person (yet), it is clear that the Prosecutor holds INR liable for the material hosted on its Internet server. Under these circumstances, provider's liability is an higly debated topic worldwide, still far from a viable solution. However, as even the US Supreme Court confirmed last week in a case involving America Online, the general approach is that ISsP should not be held liable for the material carried on their systems. In this case, the operation is exceptionally harmful and serious, hitting a service mostly used by hundreds of people and associations politically and socially oriented, in Italy and abroad. They were (and many of them still are) completely unaware of the events that conducted to the charge and the shutting down of the server. Their right to freely communicate and express themselves have been violated without any notice or explanation. Not to mention those using the INR mail service for their daily work and business activities. In the recent years, the INR-ecn.org activities had greatly helped the building of a strong solidarity and socially-oriented network, such as Lila (AIDS fighting association), Italy-Cuba Association, Telefono Viola (psychiatric abuse hot-line), ADL (workers union), Spain's CNT. The ecn.org server was also hosting cultural organizations: web-zines (.Zip , Necron, London's Freedom Press), local bands (99 Posse, Sunscape, Electra) , radio stations (Radio Black Out, Radio Sherwood, Radio Onda d'Urto). Very active were several mailing lists, including one in support and solidarity with Chiapas people and cyber-rights, the only Italian list devoted to public discussion about privacy, encryption, free speech online. The list and its subscribers were essential to the success of HackIt98, the first ever public meeting organized by and devoted to the Italian hacker community, held in Florence during the first week-end of June and attended by about one thousand people. At the moment the INR-ecn.org members are closely monitoring the situation in order to find the best solutions to what seems to be an extremely serious event whose conseqences will be in any case far and wide. The organization is now working to get the news to all of its members and users, as well as to media agencies worldwide and to the online community at large. Also, a backup server should be up and running as soon as possible, while others initiatives are under way. For more info and updated news: http://strano.net/news http://geocities.com/Hollywood/Set/2184/inr.html mailing list (in Italian) [send mail to including 'subscribe hackmeeting' in the body message] [STR] --- COMUNICATO STRANO NETWORK sTRANO nETWORK x Isole nella Rete Un utente immette in una mailing-list gestita dal server no-profit Isole nella Rete www.ecn.org (che ospita spazi web, mailing-lists ed e-mail di numerose realta' impegnate nel sociale) un messaggio di critica (gia' circolato in altri mass-media come Il Manifesto) contro la repressione del governo turco che tira in ballo anche un'agenzia di viaggio. Il messaggio viene stampato sul web secondo una procedura automatica del server che prevede la visibilita' sul web per alcune settimane dei messaggi circolati nelle mailing-list. Parte una denuncia di diffamazione e la incredibile decisione della magistratura di sequestro del server. Vogliamo credere, ancora per qualche giorno, che si tratti di un errore dovuto ad ignoranza e non un pretesto per tappare la bocca alla realta' piu' importante e variegata in Italia di connubio tra attivismo sociale e telematica. Se di errore non si dovesse trattare ma di una scelta politica di chiudere un organo di comunicazione e di informazione utilizzando un criterio che non ha nessuna base giuridica e validita' politica di riconoscere responsabile il server per le azioni di un utente che transita temporaneamente da quel sistema allora sara' necessario aprire una ampia vertenza politica per assicurarsi nel presente e soprattutto nel futuro una legittima liberta' di espressione. Gruppo di lavoro sulla comunicazione sTRANOnETWORK x + info http://strano.net/news mailing list hackmeeting@kyuzz.org irc #hackit98 [LUT] --- COMUNICATO LUTHER BLISSETT SOLIDARIETA' A ISOLE NELLA RETE BENVENUTI NELLO STATO LIBERO DI BANANAS Luther Blissett Cosa pensereste se un quotidiano pubblicasse una lettera (presuntamente) diffamatoria e le autorita'decidessero di CHIUDERE D'IMPERIO TUTTE LE EDICOLE per impedirne la diffusione? Non dissimili provvedimenti da dittatore dello stato libero di Bananas vengono quotidianamente presi, in un clima di prevaricazione e arbitrio assoluti, dalla magistratura ai danni dei diversi soggetti della comunicazione telematica. L'agenzia turistica Turban di Vicenza si e' sentita diffamata dalla riproduzione sullo spazio Web di www.ecn.org di un messaggio circolato nella lista Cslist. Il messaggio era la trascrizione di un volantino (circolato a Vicenza) in cui si accusava la Turban di loschi traffici connessi alla violazione dei diritti umani e allo sterminio del popolo kurdo in Turchia.Da notare che ogni messaggio spedito alle tante liste di discussione di ECN viene automaticamente HTMLizzato e messo su World Wide Web. Isole nella rete non ha alcun modo di controllare messaggio per messaggio l'enorme afflusso quotidiano di posta elettronica smistata dal server. Su segnalazione della Turban, la magistratura di Vicenza ha ordinato il sequestro (!) del server, avvenuto ieri mattina (sabato) alle 10.30. Una decisione insensata, che potrebbe denotare tanto una completa ignoranza delle nuove tecnologie di comunicazione quanto un'intenzionale violazione della liberta' d'espressione. L'ignoranza e' innegabile: spessissimo, in casi di sospetta pirateria informatica, gli inquirenti sequestrano i computer degli indagati (il piu' delle volte necessari strumenti di lavoro), quando basterebbe fare una copia del disco rigido. Ma e' altrettanto evidente l'intenzione di forzare a dismisura il vuoto legislativo nazionale per quel che riguarda la comunicazione elettronica. In Italia ancora nessuna legge stabilisce la responsabilita' degli Internet Service Providers per i contenuti veicolati tramite le loro macchine - tant'e' che non c'e' alcun obbligo da parte di questi soggetti di costituirsi in testata editoriale con tanto di direttore responsabile. [Andrebbe anche detto che la nostra legge sulla stampa e' incredibilmente restrittiva e ha in sé svariati elementi di anti-costituzionalita', ma non e' questa la sede per tali riflessioni.] Ma quand'anche Isole nella rete fosse da ritenersi responsabile (e il sole girasse intorno alla terra), rimarrebbe ingiustificabile la scelta di cancellare l'accesso a centinaia di siti web ospitati da ecn.org (tra cui quelli della Lega Italiana per la Lotta all'Aids, di Ya Basta! e altre associazioni di volontariato e cooperazione internazionale), per non parlare delle migliaia di utenti il cui indirizzo e-mail e' stato improvvisamente reso inutilizzabile da una decisione gravissima. In Italia sopravvive, sotto mentite spoglie, il vecchio Codice fascista. La liberta' di espressione, anziché una conquista dal basso, e' considerata una concessione da parte dei poteri costituiti. Qualunque sociopatico a cui capita di ricoprire una carica qualsiasi puo' decidere di togliercela da un momento all'altro. L'attacco frontale a Internet e' iniziato con le calunnie e le leggende urbane sulla pedofilia, e prosegue a colpi di querele e citazioni a cui seguono richieste di sequestro, o sequestri veri e propri. Dopo la bagarre scoppiata attorno al libro di Luther Blissett Lasciate che i bimbi, ecco l'ennesimo episodio, il piu' grave. D'ora in poi, la lingua ufficiale del Bananas sara' lo svedese. A partire da domani, sara' obbligatorio cambiarsi la biancheria intima ogni trenta minuti (per facilitare l'operazione, la si indossera' *sopra* i vestiti). Inoltre, tutti i minori di 16 anni avranno automaticamente 16 anni. LUTHER BLISSETT, domenica 28 giugno 1998 [IS1] --- PRIMO COMUNICATO ISOLE NELLA RETE SEQUESTRATO IL SERVER DI ISOLE NELLA RETE Isole nella Rete Sabato 27 giugno alle 10.30 di mattina e' stato sequestrato il server dell'associazione Isole Nella Rete (www.ecn.org). Il sequestro e' avvenuto nei locali del provider che ospitava il server, su ordine del Pubblico Ministero della Procura di Vicenza Paolo Pecori ed e' stato eseguito dagli ufficiali di Polizia Postale del Compartimento di Bologna. Si tratta di un sequestro preventivo ipotizzante il reato di diffamazione continuata ai danni di una agenzia di viaggi. Motivo del sequestro sarebbe la pubblicazione web di un messaggio inserito da un collettivo di Vicenza, fedele trascrizione di un volantino stampato su carta e normalmente distribuito in pubblico. Questo messaggio e' stato originariamente inviato a una lista di discussione (cslist) ospitata dal server di Isole Nella Rete e successivamente - in modo automatico come normalmente avviene - pubblicato sul web. Sebbene il decreto di sequestro non citi espressamente ancora nessuna persona formalmente indagata, il magistrato che ha ordinato il sequestro ha evidentemente ritenuto l'associazione Isole Nella Rete responsabile per il contenuto di quanto ospitato sul proprio server Internet. La questione della responsabilita' dei provider e' in realta' materia di discussione accesissima in tutto il mondo e ben lontana dall'essere risolta. L'orientamento prevalente sembra tuttavia essere quello di NON considerare i provider responsabili dei contenuti che veicolano, se non altro per ragioni di possibilita' tecniche e di convenienza commerciale. L'ordine di sequestro dell'intero server, inoltre, appare assolutamente inaudito poiche' riguarda un servizio utilizzato da migliaia di utenti italiani e di ogni parte del mondo, del tutto estranei alla vicenda che ha portato a ipotizzare il reato di diffamazione, e che si vedono improvvisamente privati di un mezzo di comunicazione indispensabile. Stiamo cercando di analizzare la situazione per trovare le migliori soluzioni a quello che ci sembra un caso gravissimo e che avra', comunque vada a finire, un'altissima risonanza. Informiamo che il server web www.ecn.org, tutte le mailing e tutti gli indirizzi di posta elettronica ivi ospitati sono attualmente fuori servizio. Stiamo lavorando per ripristinare un server di backup al piu' presto possibile. [MIR] --- SITI MIRROR E DI INFORMAZIONE LAST NEWS - ULTIME NOTIZIE - ULTIMAS NOTICIAS: Informazioni aggiornate sono reperibili agli url: http://strano.net/news http://geocities.com/Hollywood/Set/2184/inr.html http://www.comune.roma.it/COMUNE/bbs/avana/inr/ http://www.zzz.it/~lutom/inr http://www4.iol.it/decoder/inr http://www.peacelink.it/users/ecn Mailing list: hackmeeting@kyuzz.org [VAR] --- NOTIZIE VARIE - Sul numero del 16/7 di Computer Valley, l'inserto informatico del quotidiano "Repubblica" apparira' un servizio dedicato al sequestro. -------------------------------------------------------------------------------- PEACELINK NEWS E' UN BOLLETTINO ELETTRONICO LIBERAMENTE DISTRIBUIBILE. E' INCORAGGIATA LA STAMPA E IL "CUT & PASTE" DI QUESTO BOLLETTINO CITANDO LE FONTI E GLI AUTORI DEI DOCUMENTI. 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