Ludovico Pratesi

1)

Mi sono interessato al rapporto tra arte e telematica perché da tempo mi interrogo sulla possibilità che ha l'arte di ritrovare una relazione con il grande pubblico, e le opportunità offerte dalla telematica mi sembrano assai significative in proposito, proprio in quanto permette di creare immagini forti e dirette.

2)

Il mio lavoro in rete ha assunto nel tempo connotati diversi. Per due anni consecutivi Artel, la rivista via fax da me diretta, era accessibile in rete attraverso Agorà. Nel 1997 la stessa Artel ha fornito informazioni sulle mostre in Italia all'interno del sito Internet del quotidiano La Repubblica. Inoltre nel corso del 1997 abbiamo gestito il sito ARTLAB di Telecom Italia espressamente dedicato agli artisti che utilizzano le nuove tecnologie. Attualmente gestiamo il sito dell'Associazione culturale FUTURO (Piazza Manfredo Fanti 40 Roma) che ha aperto al pubblico il 9 novembre 1997.

3)

Attualmente il vero problema del cyberspazio riguarda lo spaventoso ritardo tecnologico che l'Italia ha accumulato nei confronti di molti altri paesi europei e degli Stati Uniti. Il giorno in cui la cultura della rete si diffonderà in maniera profonda come è già avvenuto in America il nostro paese avrà fatto un grosso passo avanti verso il futuro, un territorio che oggi non conosce affatto.

4)

Certamente. Lo stesso concetto tradizionale di "opera d'arte" non ha più senso all'interno della rete, dove si possono creare vere e proprie installazioni virtuali con immagini fisse e in movimento, animazioni in 3D, musica e testi interattivi. Direi che l'opera in rete possiede i connotati di una vera e propria "opera aperta", un luogo magico dove si incontrano diversi linguaggi per creare qualcosa di assolutamente nuovo.