Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio

Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale

19 febbraio 95

Convegno organizzato da Strano Network al

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato


Intervento di:

  • Assini (sysop di Kamus bbs)


    Mi pare che c'e' un grosso problema di identita' delle bbs. Che cosa e' una bbs ?

    C'e' chi dice che la bbs e' il proprio salotto di casa, chi dice che e' uno spazio pubblico, chi dice che e' uno spazio trasgressivo.

    Abbiamo bisongo di un modello, che non sara' uguale per tutti, e questo modello lo troveremo probabilmente nell'esperienza del mondo reale.Il nostro modello lo abbiamo trovato in quello della biblioteca.Non so se siete mai stati al ???? di Parigi. Quando entrate nel ???? di Parigi, dove di documentazone ne trovate veramente tanta, nessuno vi chiede chi siete e voi potete consultare quello che volete.Non si e' mai capito perche' quando uno entra in una bbs qualcuno chiede il vostro nome. Il nome! Per quale cosa? Per fare cosa?Io voglio leggere, per esempio, perche' ti devo dire chi sono? Che senso ha? Qual'e' l'uso di questa cosa?Ha ragione la ragazza che e' intervenuta prima: e' un po' come giocare a fare il poliziotto, il proprietario.Io so benissimo come sysop, per esempio, che quello che da' piu' soddisfazione al sysop e' la lista degli utenti che cresce, e per questo ci vuole una registrazione.Ai sysop fa' piacere vedere la lista che cresce ed e' per questo che c'e' il login all'inizio. Ma non ha senso se noi prendiamo come modello quello di una biblioteca aperta.Non una biblioteca come la nazionale in cui ci hanno messo un cerbero davanti che controlla chi entra ma una biblioteca seria come il Bubur (?) in cui entri e leggi.Questo per quanto riguarda il problema della lettura.

    Poi c'e' il problema della scrittura.Noi chiediamo il nome solo a chi vuol lasciare un messagio o lasciare dei dati.Un nome che noi non controlliamo perche' e' ridicolo e non me ne frega niente di sapere chi si collega alla mia bbs.Inoltre mentre esistono vari facili sistemi per saltare i meccanismi di controllo ed ad esempio sapere la password altrui, proprio per questa ragione e' piu' pericoloso controllare perche' nel momento in cui uno agisce sapendo di farlo a nome di qualcun altro puo' fare dei casini.In lettura, l'accesso deve essere dato a chiunque, in scrittura piu' o meno e' uguale. E' chiaro se qualcuno lascia al Bubur (?) un piano su come ammazzare il Papa a nessuno viene in mente di arrestare il bibliotecario.E' chiaro che a fine serata viene fatto un giro per vedere quello che c'e' e se qualcuno ha lasciato una bomba, viene levata.La stessa cosa che faccio io. Se trovo dei documenti che non sono... p.e. il word di windows che non si sa come mai e' il programma piu' copiato in assoluto sulla faccia della terra, io lo levo.E' come se qualcuno mi avesse messo una bomba, un evento eccezionale!Ma io non posso per questo chiedere all'utente che se vuole lasciare dei messaggi mi deve rilasciare la sua identita'.E' come se quando vado al Bubur (?) ed io prendo gli appunti o lascio della roba li' che chiunque in teoria puo' leggere io dovessi mettere la carta di identita' . A che serve?

    Noi usiamo una tecnologia che e' la piu' usata del mondo ma stranamente nel mondo delle bbs amatoriali non e' usata molto.Noi usiamo Mosaic di Web di Internet.Abbiamo simulato una piccola Internet nel nostro computer, chi si collega e' come se si collegasse ad Internet, con lo stesso software. Il che ci da enormi vantaggi, intanto perche' come interfaccia non ce' paragone con un bbs "normale" e poi perche' lavoriamo con uno standard che sta diventando uno standard mondiale.La gente che si collega a noi e' gia' pronta per collegarsi ad Internet, il che e' un vantaggio per noi ma anche per gli utenti anche perche' Mosaic e' la lingua franca dell'ipertesto e dell'editoria elettronica, e' il sistema usato su Internet quindi e' uno standard mondiale, e' molto semplice da usare, e scrive documenti che sono gradevoli e facili da usare.Secondo me questo e' molto democratico, perche' immaginate di far collegare vostra madre ad un sistema telematico, diventera' pazza: ci sono le aree fido e poi le aree files e sono tutte separate fra loro e poi ci sono i diritti ed i livelli, tutte questo barocchismo che da' l'impressione di salire (dal livello 10 al livello 0) verso un paradiso che poi non esiste.Invece il sistema Mosaic, e' molto semplice e molto democratico come e' nello spirito di Internet. Voi vedete una pagina iniziale da cui potete facendo clik, e clik lo sa fare chiunque ormai, puo' passare a consultare qualsiasi tipo di informazione: fare download sul proprio sistema, trasmettere dati, fare della messaggistica elettronica ...E' una tecnologia che e' abilitante nel senso che permette di moltiplicare per 10, per 20 un sistema informatico.Se noi teniamo della gente fuori dal sistema o perche' li poniamo richieste assurde (tipo questo barocchismo dell'identificazione ecc.) o perche' li poniamo di fronte ad una tecnologia ormai sorpassata che e' difficile da usare e che oggettivamente richiede un apprendimento lungo, noi andiamo contro quello che e' il nostro obiettivo che e' la democrazia ed e' la diffusione a basso costo di qualunque informazione di qualunque tipo.

    Un ultima cosa.Sempre nello spirito della biblioteca, io mi sono posto il problema: io sto facendo un servizo di pubblicazione elettronica (chiunque puo' spedirmi della roba).Se domani un naziskin mi spedisce qualcosa io devo pubblicarlo o no?Io questo problema non l'ho ancora risolto, francamente, pero' mi piace considerarmi un bibliotecario (fra l'altro il termine sysop non mi piace).Cosa fa' un bibliotecario? Un bibliotecario non censura soprattutto. Non bisogna fare come quelle biblioteche del sud dell'america in cui un libro come "Ragazzo nero" non te lo mettono perche' e' antirazzista e quindi non va bene.Noi dobbiamo fare censura al contrario.Nella biblioteca nazionale c'e' di tutto: i discorsi di Mussolini come la rivista telematica o materiale dell'estrema sinistra.Il '68 ci deve essere come il ventennio. Noi dobbiamo avere tutto. Questo e' il principio di base della liberta'.Noi dobbiamo avere accesso ad ognicosa e siccome io sono un bibliotecario non ho il diritto di censurare.Io non posso bloccare niente, il mio scopo e' di rendere dispoinibile tutto agli altri.Io faccio i muri, gli scaffali per ospitare i libri e poi dico alla gente: metteteceli!Se sono proprio stronzate allora puo' darsi che li levero' perche' sono proprio inaccettabili (se mi fa schifo tenere nel mio computer della roba), ma questa e' una cosa che faro' proprio molto difficilmente perche' io in definitiva non devo essere qualcuno che impone qualcosa a qualcunaltro ma devo essere qualcuno che accoglie il prodotto creativo di qualunque tipo di qualcunaltro, fosse anche della merda antisemita...