Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio

Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale

19 febbraio 95

Convegno organizzato da Strano Network al

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato


Intervento di:

  • Pierluigi Capucci(NetMagazine - Baskerville BBS)


    Buonasera, io volevo, siccome il tempo e' poco e le persone che devono parlare sono molte, volevo parlarvi di due questioni che mi stanno particolarmente a cuore.La prima riguarda il discorso della democrazia delle reti che e' una questione di cui si parla molto molto spesso e a mio avviso anche a sproposito spesso. Volevo fare l'esempio di questo dibattito, un dibattito che proviene dagli Stati Uniti, c'e' questa specie di bacheca elettronica che si chiama ???Thomas??? che e' stata inaugurata nel mese di gennaio e che nel giro di una trentina di giorni ha avuto tantissimi lettori. Che cos'e' Thomas? E' una specie di gazzetta ufficiale si puo' dire dei lavori del Congresso; dove ci sono i discorsi di Clinto, dove ci sono le tracce del lavoro del Congresso e che ha riscosso un grande successo, al punto che e' cresciuto in misura esponenziale il numero di quelli che sono i sostenitori di questa democrazia telematica, uno di questi fautori, piu' di Clinton e di Gore, e' un repubblicano, un conservatore, che si chiama ????Gingreech??? il quale arriva a auspicare il fatto che la democrazia si possa sviluppare in questo senso, cioe' tutti i cittadini se i cittadini hanno la possibilita' di avere accesso alle reti di telecomunicazione e in particolare Internet possono influenzare direttamente la vita politica del paese con tutto quello che ne consegue, le leggi, etc.Ecco io credo che siccome questo dibattito sulla democrazia telematica ha avuto una certa eco anche da noi che sarebbe opportuno riflettere un po' piu' a fondo su questo tipo di discorso, perche' mi sembra che un modello di questo tipo piu' che un discorso di democrazia sia un discorso di quella che si potrebbe chiamare democrazia dell'incanto. Mi spiego , supponendo che l'accesso, il contatto tra gli elettori, la popolazione, noi e i nostri rappresentanti politici fosse cosi' diretto, e anche influenzabile, allora forse piu' che delle cose positive, al di la' delle cose positive, io vedo anche delle cose negative. Per esempio supponiamo al caso di un omicidio efferato, rispetto cui la gente viene interrogata e probabilmente una delle reazioni che cosi' a caldo e basate sull'emotivita', ci sono magari puo' essere quella della pena di morte. E questo discorso poi ci ricollega molto da vicino a un problema che credo stiamo vivendo sulla nostra pelle appunto quello della democrazia dell'incanto, cioe' quello della democrazia basata sui sondaggi, la democrazia a caldo, basata sull'emotivita' basata sopra questioni che non sono ponderate, non sono pensate, si certamente sono dirette, ma poi come e' possibile realizzare delle leggi, pensare insomma a risolvere dei problemi che sono concreti senza il discorso dell'emotivita'. Io penso che intorno a questo nodo sarebbe opportuno anche sviluppare una discussione.L'altra questione e' che evidentemente l'accesso alle reti telematiche, come diceva qualcuno prima, e' legato a tutta un'altra serie di questioni che sono questioni di carattere economico, perche' evidentemente il modem, il computer e la bolletta telefonica costano e che quindi in fondo questa democrazia telematica e' una democrazia di pochi e l'altro e' il fatto che c'e' evidentemente una limitazione di carattere culturale, nel senso che noi qui si siamo a discutere di quieste cose, probabilmente tutti sappiamo utilizzare un computer, ci interessa sviluppare, interessarci di informatica o di programmi di informatica o di comunicazione, pero' magari c'e' tanta altra gente che non ha nessuna intenzione di fare quello che facciamo noi e ha tutt'altri problemi magari a cui pensare.La seconda parte del mio discorso e' abbastanza collegata a questa ed e' un'esperienza di carattere pratico. Si tratta di una rivista telematica che abbiamo realizzato a partire dal marzo dello scorso anno che si chiama Net Magazine e risiede fisicamente sopra una bbs che si chiama Baskerville che e' di Bologna e si occupa come argomenti di carattere generale del rapporto tra cultura e nuove tecnologie. Sostanzialmente riassumendo si potrebbe dire di come cambia il nostro modo di pensare, di come cambia il nostro modo di agire e di come viene influenzato dalle nuove tecnologie, quindi telematica, telecomunicazione, realta' virtuale, etc. Questa rivista, che e' una rivista tra virgolette, perche' naturalmente una rivista on-line ha delle caratteristiche che sono completamente diverse rispetto a quelle di una rivista su carta e componenti che abbiamo dovuto studiare e sperimentaree e stiamo sviluppando questo discorso in collaborazione con l'universita' di Bologna e da un primo nucleo di saggi che ci sono pervenuti e che anche per questioni di... sia perche' una rivista in rete ha una locazione di per se' gia di carattere internazionale, sia perche' come redazione era una fatica tradurre poi questi testi in italiano, abbiamo pensato di lasciarli nella lingua originale, quindi la rivista e' in francese e in inglese oltre a essere in italiano e si discute appunto di questi argomenti. Poi da una prima filiazione di saggi si e' sviluppato un discorso che riguarda progetti sull'arte e le nuove tecnologie, per cui degli artisti che sono interessati a questi argomenti si servono di quest'area, di questa rubrica per portare a conoscenza dei lettori telematici quelli che sono i loro progetti e anche per implementare questi progetti, tra questi Gilardi e anche Vaccarino che intanto vedo anche qui' in sala e Claudio Parrini che non conosco ma che spero dopo di incontrare, anche questa e' una delle ... il fatto di comunicare con delle persone che poi si conosce esclusivamente per via telematica... oltre a quest'area sui progetti ci sono altre aree una molto importante e' quella sul rapporto tra reti di telecomunicazione e democrazia che presenta un bollettino mensile dove ci sono gli articoli presi dalla stampa nazionale ed estera sopra questi argomenti. C'e' un'area legata alle recensioni di libri e di CD-ROM, un'area dedicata alle News che sono informazioni da tutto il mondo su quelli che sono eventi, manifestazioni, convegni (anche di questo c'e' notizia, naturalmente), e un'area di discussione, un forum di discussione su delle tematiche che vengono proposte e vengono camnbiate di tanto in tanto e raggruppate, poi un'area sui convegni per cui tutti gli atti delle manifestazioni vengono conservate e messe a disposizione del pubblico. Tra le altre cose, essendo una rivista in rete che quindi risiede fisicamente all'interno di un computer, e' interessante il fatto di poter recarsi fisicamente dove c'e' l'evento e quindi contrariamente a quanto spesso succede, cioe' c'e' una mostra, una manifestazione, il giornalista si reca presso l'evento, poi compila un redazionale sull'evento o delle interviste che queste devono tornare poi nella sede centrale, essere rielaborate, poi stampate, invece in questo caso, nel caso di una rivista telematica tutto accade li' e in tempo reale vengono messi in rete le interviste gli atti delle conferenze, il programma del convegno, tutto quello che succede all'interno della manifestazione. Un'altra parte si chiama "The future of the Book" ed e' una riflessione sopra le possibilita' offerte alla scrittura dalle reti telematiche, il modo con cui cambi il nostro modo di scrivere.Penso che nel giro di un mese e mezzo questa esperienza avra' una coda ulteriore, stiamo preparando siccome abbiamo la connessione diretta a Internet e quindi la possibilita' di essere vista non piu' soltanto da un pubblico diciamo cosi' di carattere locale, ma anche da un'utenza di carattere internazionale tenendo conto che la rivista non l'ho detto ma e' gratuita, puo' essere liberamente scaricata, nell'altra stanza c'e' un dimostrativo che spiega come ci si collega e che cosa e' necessario fare, quali sono i temi che sono trattati in maniera piu' dettagliata di quanto in questo poco tempo io non possa fare e stiamo preparandone una versione con questo software che si chiama FirstClass e con questo software che si chiama Mosaic, dando a piu' persone la possibilita' di vederla.Forse e' meglio rimandare nell'altra stanza a quelli che sono interessati per veder un po' piu' in dettaglio le aree e quello che contengono. Io avrei finito qui'.