Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio

Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale

19 febbraio 95

Convegno organizzato da Strano Network al

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato


Intervento di:

  • Alberto Castelvecchi (editore)


    Buonasera, come la maggior parte di voi sanno io faccio l'editore e quindi non ho direttamente a che vedere con il mondo dei sysop ma la nostra sigla editoriale segue da sempre con molta attenzione la cosiddetta tecno-mutazione in corso, il problema della nuova comunicazione, delle nuove tecnologie, il problema della cibernautica come lo abbiamo definito.Innanzitutto grande soddisfazione per questo evento che mi sembra coinvolga anche molte persone che sono estranee al mondo dell bbs intese tecnicamente come operatori di sistema.Grande soddisfazione per la grande quantita' di facce da sovversivi che si sono viste in questo beneamato raduno, era molto tempo che non le vedevo cosi' tante insieme e grande soddisfazione per la possibilita' che mi sembra e' stata espressa stamattina da Raf e da Gomma in maniera abbastanza diretta di darsi per la prima volta (in questo primo incontro mi sembra ci sia la possibilita') un tentativo di piattaforma politica a livello nazionale che in qualche modo sappia poi interfacciarsi con le altre esperienze politiche a livello europeo.Al di la' di questa grande soddisfazione di questa presenza di cosi' tanti operatori diversi a questo convegno, sostanzilamente io provo anche un grande imbarazzo cosi' come lo prova Helena Velena, cosi' come lo prova Bifo e come lo provano molte altre persone rispetto alla questione delle regole.Partiamo dalla comunicazione di Raf di questa mattina: e' necessario darci una piattaforma politica.Gia' qui ci troviamo di fronte a un bel paradosso, cioe' chi sono i nostri interlocutori all'interno di un'azione politica?Beh il famoso ???, conservatore americano che oggi propone una possibilita' di itervento telematico dei singoli cittadini all'interno della vita politica, tra l'altro paral anche di Congresso Virtuale.Cioe' questa e' la parte dell'intellighenTzia della destra liberista aggressiva americana che oggi sta di fatto contribuendo inevitabilmente allo svuotamento delle forme della democrazia rappresentativa.Il processo sta avvenendo da loro come sta avvenendo da noi.Allora il primo paradosso della politica di fronte a cui ci troviamo e' che oggi noi chiediamo a Rodota' di fare qualchecosa (o collaborare a qualche cosa che oggi la sinistra istituzionale dovrebbe essere in grado di fare) per noi quando e' piu' che chiaro che ne' il buon Rodota' ne' la sinistra istituzionale sono oggi gli interlocutori con i quali costruire qualche cosa.Questo e' il reale problema, e' il problema dello svuotamento dei contenuti della politica ed il fatto che ci troviamo, e questo e' il paradosso sul quale bisognerebbe ragionare, a doverci inventare una politica in un'epoca in cui la politica e' morta.[Questo e' il reale messaggio che dobbiamo comprendere.Su come muoverci ci sono varie tentazioni, varie modalita' e tutte queste hanno aleggiato oggi in modo differente.C'e' chi invita a starsene per conto proprio, a darsi al proprio interno delle proprie regole, dei propri nuclei di autonomia delle forme di comunita' felice, c'e' chi invita ad interfacciarsi tra comunita' antagoniste, c'e' chi invita (forse piu' responsabilemtne ma senza un reale progetto) ad intervenire sul piano istitutzionale, e c'e' anche chi invita oggi piu' pericolosamente al sabotaggio.Questo del sabotaggio e' un tema che e' molto pericoloso, e' molto a doppio taglio.Noi abbiamo pubblicato ed uscira' in libreria fra una decina di giorni, un libretoo no copyright del Critical Art Ensembel che e' un gruppo americano che si intitola proprio sabotaggio elettronico.Il CAA e' un gruppo di anarchici che fa' teoria della comunicazione....(...) ??? cambio tape. manca qualcosa ??? (n.d.t.)Comincerei proprio da questo che e' l'inizio del libro e che dice: "leregole della resistenza politica e culturale sono decisamentecambiate. La rivoluzione tecnologica prodotta dal rapido sviluppodel computer e del video ha vreato una nuova geografia dellerelazioni di potere inimmaginabile fino a 20 anni fa, le persone sonoridotte a dati, la sorveglianza si sviluppa su scala globale, lamente si fonde nel flusso realta'-schermo ed emerge un potereautoritario che fiorisce sul vuoto". Ecco, "un potere autoritario chefiorisce sul vuoto", questo e' un concetto al quale dovremo tentaredi ancorare una qualche forma di riflessione. "La nuova geografia e'una geografia virtuale, il nucleo della resistenza politica eculturale deve costituirsi in uno spazio elettronico". D'accordo sulfatto di cercare di portare il dibattito sulle liberta' dellacomunicazione, sul piano istituzionale della legislazione, ma tuttosommato, secondo me, non e' che abbiamo bisogno di nuove leggi, ilproblema e' come all'interno dello spazio elettronico possiamocostituire delle azioni di resistenza. Ci sono dei suggerimenti chequesto libro da che a me sembrano abbastanza pericolosi, per cui nonvorrei che questo fosse ritenuta, una qualche forma, di apologia direato, data anche la grande copertura che la DIGOS sta dando aquesto convegno, pero' qualche cosa vorrei leggervi da questo librettoperche' se non altro e' abbastanza suggestivo. "la teoria del bunker",il bunker e' stato spesso al centro della mediologia americana. "Inogni bunker il produttore culturale della resistenza puo' megliorealizzare il sabotaggio, il potere nomadico ha creato panico nellestrade con le sue mitologie di sovversione politica, dideterioramento economico e di infezione biologica, che produconoun'ideologia della fortezza e quindi una domanda di bunker", l'ideadi un potere che in un certo senso si e' bunkerizzato nei ministeri,nelle banche dati, nelle banche etc. "Adesso e' necessario portare ilpanico dentro il bunker, sabotando cosi' l'illusione di sicurezza enon lasciando piu' alcuno spazio in cui nascondersi, provocare ilpanico in ogni luogo e' la sfida della potmodernita'", qui e' chiaroqual'e' l'ascendente culturale, e' quello dei situazionisti, e' quella,in altre parole, di Orson Welles che dice che sono sbarcati imarziani, pero' possibilmente moltiplicati in senso esponenziale.Un'altro brano che vi leggerei piuttosto rapidamente: "Nessuno puo'prevedere come la tecnologia si evolvera'", e' quello che diceva Bifo,obiettivamente noi non possiamo prevedere come si evolvera' latecnologia delle reti, "e neanche con quali mezzi l'elite nomadica",per elite nomadica si intende un potere che e' diventatoirrintracciabile, non e' piu' nel Parlamento, non e' piu' nel governo, e'nei potentati economici che pero' sono finanziariamente virtuali, equindi neanche con quali mezzi l'elite nomadica, "potra' impedire discatenare una rivolta degli schiavi", si parla poi della classe deilavoratori culturali nella resistenza dicendo questo: "questaclasse deve produrre l'immaginazione necessaria a intersecare zonetemporali e deve farlo utilizzando qualsiasi congegno e qualsiasimezzo di comunicazione disponibile. Questa classe deve cercare disabotare lo spettacolo della centralizzazione elettronica", che cosasi intende per spettacolo della centralizzazione elettronica, e'perfettamente chiaro che le reti propongono un sapere rizomatico, unsapere disperso, pulviscolare, questo e' un tema ben noto a tutti glioperatori di reti, e' chiaro che cio' non sta bene a chi oggi stacercando di impadronirsi delle reti, anche qui in Italia, tral'altro sapete che il famoso servizio Video on line dell'editoreNicky Grauso e' in realta' una copertura di un'operazioneberlusconiana e il marketing di quest'operazione e' curato da GianniPilo che e' il sondaggista di Berlusconi, questo vi da l'idea.Quindi e' in atto il trasferimento dei meccanismi di centralizzazionepropri del sapere televisivo, e' un tentativo ma non e' detto chepassera', all'interno delle reti. Compito di una resistenza culturalee' di sabotare questo meccanismo di centralizzazione, questo misembra perfettamente ovvio. Concluderei questa serie di letturineamene per la sera in questo modo: "Il problema e' quello diaffrontare l'autorita' fondata sull'informazione con un'azione disabotaggio informatico adeguata alla situazione. Un gruppo capace diazione elettronica puo' fare in un momento quel che molti nonpotrebbero fare in un lungo periodo di tempo. Questa e' ladisubbidienza civile nell'epoca postmoderna. Richiedeinterpretazione democratica di un problema ma non implica l'azione dimassa. Il capitalismo delle origini e' la sola base di potere per igruppi marginali, era definita dalla loro forza numerica, questo none' piu' vero, adesso la base del potere e' di tipo tecnologico, ed e'compito degli attivisti culturali e politici rifletterci. Imovimenti popolari e le forze specializzate possono agire consuccesso in coppia, si tratta di scegliere la strategia che si adattimeglio alla situazione e di mantenere aperte le tecniche diresistenza." Qui concludo perche' se no prendo troppo tempo. Chesuggerimenti possiamo trarre da questo che potrebbe essere preso,forse anzi e', un pamphlet delirante, in qualche modo, che invitaalla resistenza elettronica, al sabotaggio. Io sentivo direstamattina una cosa che e' molto importante cioe' che e' necessariocostituire delle agenzie di controinformazione che siano in grado dimonitorare i media e di intervenire in tempo reale sulla clamorosaquantita' di cazzate che costoro stanno in qualche modo rigettandosul mondo delle reti. Non ultimo il caso di Santoro. Non so se avetemai visto, se avete la sventura di vedere la TV, qualche volta lasera, mi auguro di no per voi, Santoro, dondolando su e giu' come unelefante in gabbia ogni tanto si volta verso dei paraculetti chestanno li' con i computer e fa: "vediamo cosa dice Internet", come seInternet fosse un signore che dice qualche cosa, a cui glie ne sbattequalche cosa, del ministro Tatarella o che so io di quello che pensain quel momento Maurizio Costanzo. Pero' questo signore, questoInternet, chissa' perche' ormai nel programma di Santoro interviene aripetizione e naturalmente come tutti i fantasmi mediologici che nonesistono spara cazzate a ripetizione. Ho trovato civile l'invito diRaf Valvola che diceva cerchiamo di darci un coordinamento, pero',perdonate un vecchio pragmatismo un po' da vecchia azione politica,il problema e' veramente che cosa fare. Allora, ovviamente, ilsabotaggio di questo tipo qui no perche' si finisce in galera. Ilsabotaggio di tipo situazionista bisogna saperlo fare veramentebene, e' il caso del gruppo di questi attivisti Luther Blisset chestavano per andare in onda al programma "Chi l'ha visto?", unprogramma con 4 milioni di ascoltatori denunciando la scomparsa delfondatore di Luther Blisset che in realta' non e' mai esistito equelli di "Chi l'ha visto?" hanno speso 13 milioni in indaginipreparatorie abboccando alla grande. In altre parole vorrei porrequesto interrogativo a Raf Valvola, e qui veramente chiudo, e' giustoche noi rettifichiamo le cazzate che dice Santoro, ma forse e' anchegiusto che dal momento che il sistema dell'informazione e' un sistemadi produzione di falso, e' un sistema di produzione di cazzate, forsee' giusto che a noi stessi come i buoni vecchi situazionisti ildiritto di produrre noi stessi dei falsi, di far proliferare ilfalso, cioe' di mettere il potere nomadico in questa situazione dispasmo, di non sapere piu' lui stesso qual'e' la notizia falsa e lanotizia vera. Mi chiedo se questa tecnica di tipo anarcoide tuttosommato innocua, si tratta semplicemente di dire, che so io, che iltizio ha ricevuto un avviso di garanzia e non lo ha ricevuto, farproliferare, insomma, delle cose false, purtroppo esistono anche ireati di procurato allarme, per cui bisognera' trovare dellestrategie. Detto questo, comunque, mi sembra che alla fine di questagiornata gli interrogativi fondamentali rimangano ancora sospesi,cioe', ammesso che debba esistere un coordinamento nazionale dei varinuclei che possono fare qualche cosa, rimane sempre la vecchiadomanda che vi ripeto, pero' e' paradossale perche' la politica nonesiste piu', pero' e' una domanda paradossaleche e' il che fare,appunto. Che volemo fa'?, come si dice nella cittˆ dove abito? Grazie.