Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio

Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale

19 febbraio 95

Convegno organizzato da Strano Network al

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato


Intervento di:

  • Giovanni Lopes (Abeline BBS - rete Peacelink)


    Sono qui nella doppia veste di rappresentante di Peace Link e di una BBS fiorentina. Leggo innanzitutto
    l'intervento di Giuseppe Pugliese che non e' potuto intervenire a Firenze perche' lavora.


    >> G. Lopes procede alla lettura dell'intervento di Giovanni Pugliese (n.d.r.) <<

    >> G. Lopes continua il suo intervento (n.d.r.) <<
    Questo e' il messaggio che ho ricevuto in E-Mai. Per quanto Giovanni non ne parli e' bene ricorcdare che anche Peace Link e' stataoggetto di sequestro ed e' bene ricordare che per quanto questo abbia riguardato Giovanni Pugliese ed il nodo da lui gestito, a mio parere e' stato un atto preoccupante. Il mio parere e' che il Fido-Crackdown sia nato da un malinteso di un magistrato che ha fatto la cosa sbagliata rispetto ai sistemi di cui non conosceva nulla. Invece il sequestro della BBS di Giovanni Pugliese è stato mirato e realizzato su informazioni di perosne note alla Guardia di Fiananza, di cui non ci e' stato dato conoscere il nome. Giovanni Pugliese e' stato accusato di richiedere per ogni collegamento inrete dalle 50.000 alle 200.000 lit., cifra in seguito alla quale le persone avrebbero prelevato software commerciale.
    Giovanni Pugliese lavora in fonderia e non credo che sia una persona ricchissima. Se fosse stato vero quello che ha detto la guardia di finanza avrebbe guadagnato 1 o 2 miliardi l'anno e non credo che continuerebbe a lavorare in fonderia. Ci si domanda il perche' del sequestro. Peace Link e' una rete impegnata politicamente e forse non e' un caso che tutto sia avvenuto dopo l'elezione del sindaco di destra Cito contro cui la rete si era opposta tenacemente. Anche per questo, e qui parlo a titolo personale, dico che serve una legge, perche' la situazione e' ormai insostenibile. Se un utente mi manda un file e c'e' dentro un programma, la colpa e' mia perche' il computer e' mio. Se un NUI (Network User Identification) viene
    usato in modo deviato mette in mezzo il proprietario del computer. Tutto ciòricade nel problema dell'identificazione degli interni. Io non dico che gli utenti debbano essere identificati; e' giusto che ci sia l'anonimato, ma i sysop devono essere tutelati. In Italia si fa tutto per legge, perciò abbiamo un corpus sproporzionato. Mi ha incuriosito una cosa, si parla di difesa dell'anonimato e poco fa si e' richiesto di lasciare i nomi al tavolo della segreteria, non vi pare una contraddizione?