Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio

Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale

19 febbraio 95

Convegno organizzato da Strano Network al

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato


Terza parte:

ASSEMBLEA NAZIONALE DEI SYSOP E DEGLI UTENTI DELLE RETI TELEMATICHE AMATORIALI NAZIONALI


Intervento introduttivo di:

  • Tommaso Tozzi di Strano Network (sysop Virtual Town TV)


    "Per i Popoli delle Reti"

    Sono felice di dare inizio a questo incontro nazionale delle reti telematiche amatoriali.
    Io parlero' a nome del gruppo Strano Network, col quale gestiamo la BBS Virtual Town TV. Non parlero' dunque a nome di nessuna rete in particolare, sebbene la BBS sia nodo di molte delle reti presenti al convegno.
    Lo scopo per cui abbiamo organizzato questo convegno e' quello di trovare una piattaforma comune di intenti tra la moltitudine di reti amatoriali italiane, in previsione dei mutamenti prossimi del panorama della telematica nazionale.
    A nostro avviso infatti alcuni segnali forti quali:
    -le indagini della scorsa stagione
    - la liberalizzazione al mercato della rete The Internet
    - la nascita e lo sviluppo di potenti banche dati o reti telematiche gestite da multinazionali o forti gruppi privati o politici.
    Questi ed altri segnali, premettono a una nuova fase dell'organizzazione sociale, giuridica e commerciale del cyberspazio. Essendo questo nuovo strumento mediale la forma comunicativa che dominera' tutti i principali settori della comunicazione di massa futura, il cyberspazio inizia gia' da tempo, e attualmente la cosa ha raggiunto un livello oramai preoccupante, a essere soggetto di molteplici pressioni e operazioni occulte che tendono a creare delle forme di monopolio sulla comunicazione, a scapito di ogni libera iniziativa privata e a scapito del libero cittadino.
    Le pressioni in atto si traducono nei seguenti modi:
    1) Realizzazione di un apparato legislativo che mascherandosi dietro l'alibi della protezione dal crimine informatico, tagli le gambe a ogni tentativo privato fatto da un singolo individuo o gruppo che non abbia alle spalle dei grossi progetti di investimenti e strutture organizzative efficaci.
    Si rischia di assistere a una burocraticizzazione della telematica tale da impedire le iniziative private a favore delle imprese commerciali.
    2) Operazioni di persuasione occulta tramite i giornali, le riviste, la televisione etc. che mirano a criminalizzare l'utente cosi' come la bbs privata danno il via, e in seguito ne rcevono conferma, ad operazioni di repressioni, indagini, etc. che producono il caos e impediscono lo sviluppo delle reti amatoriali.
    Con il singolo utente si cerca di criminalizzare ogni rete amatoriale che non abbia una forte copertura dal complicato intrigo di lobbies economiche e mediali.
    3) La realizzazione di forti investimenti (di cui come al solito bisognerebbe indagare sulla provenienza) nel settore con l'intento di realizzare servizi dall'apparenza piu' economici, funzionali e seducenti di quelli amatoriali.
    C'e' chi afferma che la concorrenza prodotta dalle grandi imprese del settore puo' avere come esito una riduzione dei costi di accesso a certi servizi quali la rete The Internet, in realta' la concorrenza sara' distribuita tra grandi imprese, reti civiche e telematica amatoriale; inoltre si corre il rischio che al momento in cui queste grandi imprese avranno raggiunto il monopolio dell'utenza telematica, esse saranno in grado di isolare i settori della rete The Internet che realmente producono "libera informazione e comunicazione" per riservare l'accesso a quelle sole parti che implicano interessi commerciali o direttamente connesse all'informazione di regime.
    E' difficile supporre una rete in grado di gestire la totalita' dell'informazione e della comunicazione dell'utenza mondiale. Gli avvisi recenti di un possibile collasso di The Internet sono un segno di tale difficolta'.
    Va previsto che la riduzione del numero delle reti conduca verso una selezione dell'informazione.
    Il timore e' che si giunga a una sitiuazione di monopolio delle reti telematiche che lasci spazio a operazioni analoghe a quello che e' accaduto nel settore delle tv private.
    La combinazione di grandi investimenti pilotati da forze di origine ignota, combinata a leggi confezionate su misura per gli interessi di gruppi ristretti ha dato come risultato nel campo delle televisioni a un monopolio che produce informazione "preselezionata".
    Al di la' dei meriti di qualita' si assiste a una distribuzione a senso unico e limitata dell'informazione televisiva. Allo stesso modo si prevede il rischio dello sviluppo di reti telematiche, le quali, protette sia a livello politico che economico e giuridico, possano gstire la comunicazione nelle forme arbitrarie da loro scelte.
    L'enorme potenziale delle reti telematiche se "controllato" in modo arbitrario puo' produrre gravi limiti alla democrazia futura.
    La privacy del libero cittadino/utente e' messa in serio pericolo in uno scenario che non ne preveda la difesa. Noi tutti sappiamo fin quanto possano spingersi le possibilita', all'interno di un sistema telematico, di ricostruire non solo le parole, ma anche le scelte, i gusti, le spese e i comportamenti del singolo utente.
    Noi tutti sappiamo quanto lo shareware, i programmi pubblic domain e la libera distribuzione di documenti elettronici siano un fortissimo elemento di concorrenza a basso costo ai software e ai prodotti delle grandi imprese. Di come i prodotti di quest'ultime siano venduti a costi semi-inaccessibili.
    Pensate che in uno scenario in cui l'informazione telematica sara' in mano a quelle stesse multinazionali che producono il software vi sara' ancora spazio per la libera autoproduzione e autodistribuzione di programmi e materiali elettronici?
    Non pare quantomeno strano l'interesse che una rivista come MC microcomputer sta operando per regolamentare il settore? Quali sono gli interessi economici in ballo? E non e' forse significativa la capacita' invasiva del mercato da parte di un'iniziativa quale la Video On-line che risulta essere direttamente collegata alla Fininvest? E come puo' essere considerata "neutrale" nel campo della comunicazione una rete come Agora' e le iniziative che nascono dal suo interno, legata com'e' ai radicali?

    Questo e' lo scenario che si prospetta. Uno scenario di connubio tra politica e imprenditoria. Uno scenario dal quale difficilmente puo' sorgere una difesa degli interessi dell'utente.
    Questo e' lo scenario in corso e per il quale abbiamo chiesto di riunirsi e trovare un punto di vista comune a chi resta e vuole restare fuori da questo genere di meccanismi del mercato e della politica.
    La nostra grande forza e' la sincerita'.
    Di come le reti si siano create senza doppi fini.
    Di come da dieci anni a questa parte liberi individui da tutta l'Italia abbiano iniziato a sentire la semplice ma fondamentale esigenza di comunicare tra loro.
    Di come a seconda dei propri background culturali e delle proprie libere scelte si siano formate delle reti che riflettono le esigenze e il modo di vivere sia dei sysop che degli utenti che le animano.
    Di come, pur nelle differenze che caratterizzano ogni rete vi sia una costante nella qualita' "amatoriale" delle reti che ne garantisce la liberta' da manovre di potere occulte.
    La nostra forza sta nel fatto che attualmente siamo noi che siamo in grado di parlare e entrare in contatto con il "popolo delle reti". Perche' siamo noi il "popolo delle reti".
    Difendiamo quindi i nostri interessi per difendere gli interessi di tutti, non per favorire i giochi di chi vuole guadagnare consensi con la forza.
    Di fronte all'ipotesi che venisse imposta una legge sul settore, cito cio' che e' scritto nel documento di Strano Network:

    "Ci esprimiamo quindi per una legislazione (oramai inevitabile) che GARANTISCA la liberta' d'espressione e di comunicazione dell'utenza delle BBS amatoriali garantendo quegli spazi di agibilita' tuttora praticati compresa la libera scelta di usare uno pseudonimo e la possibilita' di trasmettere messagi criptati. Tutto cio' presupponendo un'autoregolamentazione della telematica amatoriale. Una legge che sia in grado di applicare dei meccanismi anti-trust capaci di evitare una situazione di monopolio ed allo stesso tempo di controllo da parte di gruppi privati sul mercato e sull'ambiente delle reti telematiche in generale.
    Ci esprimiamo inoltre per un ridimensionamento della legge sui reati informatici e della legge sul software che riequilibri una situazione troppo sbilanciata a favore di interessi di controllo sociale e di mercato e che tenga maggiormente conto degli interessi d'informazione e di conoscenza dei cittadini."

    L'uso degli pseudonimi ci pare essere l'unico attuale elemento di garanzia "certa" della privacy di un utente (in ogni caso l'uso di reti telefoniche digitali da la possibilita' "tecnica" di individuare con certezza la provenienza della chiamata di un utente, elemento la cui messa in opera vorremmo fosse affrontato sia dal lato tecnico che giuridico per valutarne la tutela della privacy).
    Quella dello pseudonimo e' una garanzia almeno riguardo al file del log delle bbs; file che se commercializzato puo' diventare una forma statistica contraria ai piu' elementari principi della democrazia (tra l'altro da varii anni operano nel mondo ditte specializzate nella vendita di database elettronici).
    L'uso di programmi di crittazione come il PGP sono un'ulteriore garanzia della tutela della privacy nello scambio della corrispondenza privata.
    Deve inoltre essere garantita la liberta' di autoregolamentazione di ogni rete "amatoriale". Va quindi operata una netta distinzione tra piccole reti amatoriali e grandi reti commerciali.
    A quest'ultime oltreche' ad obblighi relativi all'anti-trust va imposto l'obbligo del rispetto e della tutela di quegli elementi base della democrazia quali:
    - la difesa della privacy dell'utente
    - il permettere all'utente di fare informazione, di comunicare e distribuire materiali on-line con possibilita', quantita' e modalita' analoghe a quelle dei gestori della rete.

    Infine un invito diretto verso di noi, verso i sysop delle reti telematiche.
    Siamo partiti con poche decine o nel migliore dei casi centinaia di utenti con cui si condivideva le speranze e i progetti.
    Questo ci lasciava un certo margine di giusta liberta' di arbitrio gestionale della bbs. Arredavamo e gestivamo la bbs come fosse casa nostra.
    Ora le bbs sono diventate reti e le reti non sono piu' una piccola comunita', ma stanno diventando una o piu' enormi grandi popolazioni. Reti complesse in cui spesso i nodi sono condivisi da altre reti e in cui gli utenti sono di conseguenza cittadini di piu' popoli. Enormi grandi comunita' senza un confine ben preciso.
    La bbs, al contrario di cio' che poteva essere legittimamente considerato qualche ano fa, al momento in cui e' in rete, in una rete di tali dimensioni, non puo' piu' essere considerata casa propria.
    O meglio, quella parte dell'informazione della bbs che circola in una rete, condivisa e prodotta da migliaia di utenti, non puo' essere considearata proprieta' privata dei sysop di tale rete. Allo stesso modo di come la conoscenza , e quindi l'informazione, va considerata un bene pubblico anziche' privato.
    Non parlo solo dei contenuti della comunicazione, dei documenti, parlo delle regole che formalizzano la gestione di tali reti.
    Rendiamoci conto che poche persone in italia sono in grado di gestire sia economicamente che tecnicamente una bbs in rete. Che allo stato attuale delle cose una trentina di bbs possono garantire la comunicazione per decine di migliaia di persone che non sanno o non possono mettere su una bbs.
    Quei 30 sysop non possono e non devono, se credono veramente nella democrazia e nel modello di "rappresentanza" all'interno di essa, ritenere le scelte gestionali di unarete come una questione privata tra sysop.
    Non siamo piu' ne in casa propria ne in un piccolo club privato.
    Siamo in rete.
    Siamo un popolo.
    Decidiamo con il consenso di tutti.
    Rendiamo trasparenti le scelte gestionali dei sysop e autorizziamo una loro messa in discussione da parte dell'utenza.
    Troviamo la forma piu' democratica per risolvere questo problema evitando la facile manipolazione del consenso. Ma affrontiamo il problema per far si che il sysop non sia un privato che si erge sopra la testa dell'utenza, ma sia la bbs stessa una rappresentanza delle esigenze di tale utenza.

    Ci auspichiamo che da questa serata possa uscire un documento che trovi un punto di vista comune sulle questioni da noi sollevate, cosi' come su quelle che sono state espresse e che voi esprimerete nei prossimi interventi.
    Un documento che sia, cosi' come questo convegno e i prossimi a venire, uno strumento per la difesa della telematica amatoriale.