Diritto alla comunicazione nello scenario di fine millennio

Iniziativa nazionale in difesa della telematica amatoriale

19 febbraio 95

Convegno organizzato da Strano Network al

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato


Intervento di:

  • Olivier Turquet (sysop di Utopia BBS)


    LA SFIDA DELLA COMUNICAZIONE ORIZZONTALE

    La fine del millennio o, piu' banalmente, la fine di questo secolo, presenta caratteristiche su cui vale la pena di soffermarsi un attimo, anche a costo di dire cose ovvie.
    Il mondo e' un villaggio interconnesso, tutto cio' che accade in un luogo ha influenza su tutti gli altri luoghi; un elemento chiave di questa interconnessione e' senz'altro l'ampliamento incredibile di forme di comunicazione a distanza che si e' dato in questi ultimi anni. La portata sociale, economica, esistenziale e psicologica di questo fenomeno e' qualcosa che forse riusciremo a comprendere pienamente fra qualche tempo.
    Al tempo stesso, quasi paradossalmente, vediamo avanzare una grande destrutturazione sociale nella quale societa', paesi, popoli ed individui appaiono come sconnessi gli uni dagli altri, a volte in lotta, a volte semplicemente indifferenti.
    Forze profondamente irrazionali prendono campo ed impongono il loro messaggio febbricitante: integralisti religiosi, razzisti, nazionalisti, fanatici, e, dulcis in fundo, gli ineffabili fans del dio denaro, gli sponsor di questo "migliore dei mondi".
    Comprendere in che mondo stiamo vivendo e, soprattutto, verso dove sta andando questo mondo puo' sembrare qualcosa di piuttosto lontano dai temi che stiamo discutendo.
    Cerchero' di dimostrare il contrario.
    La telematica ha aperto una grande possibilita' tecnica: la creazione di sistemi interconnessi, a costi sempre piu' bassi, che consentano la comunicazione veloce di dati per tutto il pianeta. Schiere di persone volenterose li hanno messi in moto, curati, perfezionati, hanno preso a calci (metaforicamente, s'intende) i propri computers per farli funzionare; alcuni l'avranno fatto per gioco, altri per spirito d'ingegno, altri ancora per dare alla gente di questo pianeta un meraviglioso strumento di comunicazione.
    In particolare questo strumento ha una sua caratteristica specifica: e' orizzontale, cioe' non prevede strutture gerarchiche, anzi, in alcuni casi le strutture gerarchiche lo obbligano a funzionare in un modo parziale, limitato: mettete troppe password a un sistema e questo non funzionera'.
    D'altra parte, senza per questo voler intravedere da qualche parte un "grande fratello", appare chiaro a molti che in questo mondo si stanno moltiplicando i meccanismi di controllo: la diversita', la molteplicita', la differenza di opinioni non sono cose molto di moda.
    Se si parla di violenza negli stadi si parla di come migliorare le misure di polizia, nemmeno ci si chiede di quale mentalita' perversa e violenta sono figli coloro che compiono atti cosi' disumani. Cosi', alla fine dei conti, si chiede a questi simpatici anarchici della telematica di mettere un po' di ragionevole ordine nel brodo primordiale dei loro modems, una richiesta ragionevole, conforme alle vigenti leggi.
    A nessuno venga in mente che le vigenti leggi sono frutto di un mondo che non esiste piu' e che sarebbe un attimino piu' interessante immaginare nuove leggi che prevedano e incentivino la libera comunicazione svincolata dall'esigenza di fare denaro.
    Il denaro sembra che in questo momento storico sia tutto e c'e' chi si impegna nel lodevole sforzo di spiegarlo a tutti.
    Allora il sospetto che viene e' che si voglia cercare almeno di limitare l'uso della telematica poichi' questa costa poco ed e' poco incline al monopolio, perchi' e' complicata da controllare.
    Ma i simpatici anarchici che stanno facendo di cosi' pericoloso ? Si scambiano messaggi ed idee, musiche ed immagini, qualche programmino fatto in casa. Tutto qui ? si' tutto qui. Che c'e' da regolamentare ?
    Esiste tuttavia la possibilita' che il figlio dodicenne di un noto professionista frughi in una BBS e ne tiri fuori un immagine porno che turbera' i suoi sonni; noi ingenui sognatori pensavamo che gli potesse succedere maneggiando il telecomando della TV. Ma, ai solerti controllori di questo mondo non viene mai in mente di divagare su un'educazione piu' rispettosa della personalita' dei loro figli piuttosto di come impedirgli di fare "certe cose".
    Il sottoscritto e' un umanista e con questo vuol dire, semplicemente, che non crede che il denaro sia tutto ma piuttosto che sia l'essere umano che vada messo al centro della vita sociale, la sua felicita', la sua voglia di vivere e di comunicare. Questo vale per tutti gli aspetti della vita, dall'educazione alla telematica.
    Allora qualunque autoregolamentazione deve partire da un etica, ma mai dalla prospettiva di autoregolamentare la nostra voglia di vivere, di conoscere, di sperimentare, di comunicare perchi' la storia dovrebbe insegnarci che quando gli esseri umani hanno fatto questo hanno rimosso la parte migliore di loro stessi. Questa etica deve mettere al centro le qualita' migliori dell'essere umano e non creare nessun intralcio alla sua voglia di comunicare, in qualsiasi forma ritenga opportuno farlo. Questa etica potrebbe dire: "niente dell'umano mi e' estraneo" oppure "tratto gli altri come voglio essere trattato" o, magari "non ci sara' progresso se non sara' di tutti e per tutti". Questa etica potrebbe generare leggi riconosciute valide da tutti, non imposte da una parte su un'altra. Potremmo addirittura scoprire che questa etica generi una cosa tanto ovvia da chiamarsi "buon senso".
    Questa e' la sfida di questi tempi: la sfida di un mondo che deve scegliere tra la comunicazione e il controllo, tra il riconoscimento delle diversita' e il loro appiattimento, tra una vera liberta' di tutti e per tutti e uno stato poliziesco, tra i soldi o la conoscenza.
    In questa sfida i nostri piccoli problemi di sysop o di utenti dovrebbero orientarsi verso argomenti piu' interessanti come creare ambiti di comunicazione piu' gradevoli e comprensibili a tutti e non a come escogitare un sistema per sapere chi e' in linea in questo momento.
    Questa sfida cominceremo a vincerla affermando la nostra voglia di liberta', di comunicazione, di creativita', la nostra voglia di essere semplicemente umani.
    Qui questa sfida deve produrre azioni che uniscano non solo il mondo telematico ma anche tutti gli altri soggetti che fanno comunicazione e tutti i soggetti che si associano per il piacere di associarsi, di comunicare, di aiutare gli altri.
    Creare i ponti tra i soggetti di un movimento, partendo dalla base della societa', dai piu' piccoli, un movimento che affermi alcuni principii dai quali possano scaturire leggi; per esempio:
    - qualunque aggregazione sociale che agisca senza fini di lucro e' esentata da qualunque tipo di bollo o tassa
    - qualunque organo di diffusione di notizie gratuito non e' tenuto a registrarsi da nessuna parte
    - chi diffonde notizie dannose agli altri ne risponde personalmente, senza tutori o intermediari
    - esiste un diritto all'anonimato e alla privacy
    - il pluralismo e' soprattutto esaltazione della diversita' e, di conseguenza, la vera pari opportunita' sta nella possibilita' di tutti e di ognuno di esprimersi nel modo piu' opportuno con l'unica limitazione che non crei danni agli altri.
    - cio' che e' amatoriale e' molto diverso da cio' che e' fatto a fini di lucro e deve avere regolamenti diversi.
    Se partiamo da questo punto di vista c'e' da parlarsi e mettersi d'accordo con una marea di realta', associazioni, gruppi, giornali di base, riviste, radio locali, TV di quartiere ecc. ecc.; c'e' da studiare proposte di legge e creare una pressione sociale perchi' vengano discusse.
    Questa e' la sfida, le alternative sono rintanarsi nel ghetto o accettare le regole di un sistema che non prevede ni' vuole prevedere che qualcuno faccia qualcosa per il gusto di farla senza guadagnarci niente.
    Questa, e non solo per noi che siamo qui oggi, e' la sfida del nuovo millennio.