Argomenti trattati: Arte, comunicazione, realtà virtuali, interattività, ISDN, factory virtuale, computer grafica, copyright






COMPUTER GRAFICA : R OVVERO L' ALBA CATODICA R

La computer grafica rappresenta ora come ora l' aspetto più appariscente dela nuova tecnologia per le novelle generazioni e su di essa il mercato sta giocando le sue carte migliori. F orse basterebbe pubblicare i dati relativi alla diffusione dei sistemi Amiga, ma il fenomeno è sicuramente più complesso e richiede qualche considerazione in più rispetto al semplice ricorso ai dati numerici.
Tanto per iniziare con la computer grafica la riproducibilità illimitata dell' "opera prima" ha raggiunto un grado di perfezione assoluta per cui è diventato impossibile trovare una differenza tra l' originale e la copia o tentare di controllarne la moltiplicazione - novità assoluta nel campo delle arti figurative.
Per quanto riguarda la riproducibilità , può essere interessante l' ultima pubblicazione di Gibson.
Viene fornito un libro elettronico che dopo la prima lettura si autodistrugge vanificando ogni tentativo di duplicazione ( semplice provocazione od operazione squisitamente di mercato?).
A prescindere dal problema della riproducibilità, su cui intendo tornare in seguito, agganciandomi alle considerazioni di Baudrillard sul Kitsch , la computer grafica in questa sua prima fase ha provocato un interessante ribaltamento di ruolo tra autore e mezzo. Se da sempre in campo artistico è indiscutibile che sono l' autore e l' opera a giocare la parte dei protagonisti, lasciando agli addetti ai lavori un eventuale interesse per il mezzo, con la computer grafica questo non è più vero.
Oggi infatti sono principalmente le caratteristiche dell' hardware e del software insieme al prodotto-opera ad essere i protagonisti . Per un osservatore è infatti una necessità se non una malattia sapere esattamente le caratteristiche del mezzo , mentre sarà questa volta l'identità dell' operatore-artista ad attirare l' attenzione di eventuali tecnici in cerca di validi collaboratori.
L' artista è scomparso riposto nella valigetta degli attrezzi .
L' uomo è macchina e la macchina nobilitata prende il suo posto sul podio dei vincitori. Sto ironizzando ma è indiscutibile che questo processo viene ad essere ad hoc per l' espansione del mercato. La macchina nobilitata ( inconsapevolmente da parte dell' artista , consapevolmente da parte del mercato ? ) sale ulteriormente agli onori della cronaca, diventa più simpatica e familiare, inizia a parlare un linguaggio fatto di colori e figurine più congeniale ai figli della tv .
Del resto questa cura per le immagini ed il linguaggio tattile - congeniale appunto ai video dipendenti- è stato ben recepito da Steve Jobs e Steve Wozniac fondatori della Apple che nel loro Mc commander hanno inserito simpatici gadget quale il cestino scaricarifiuti che si gonfia e sgonfia a seconda che sia pieno o vuoto di file .
Il parlare di artista ridotto ad oggetto-mezzo al servizio della macchina è una forzatura ispirata da coloro che pretendono di parlare di arte computer grafica a tutti i costi ed equivale oltre tutto a negare l'esistenza dell' artista che quindi in questa prima fase lo considereremo un normale programmatore . La computer grafica ai suoi albori è più paragonabile ad un fenomeno pari al Kitsch che ad una espressione artistica ed è propio da questa sua parentela che possiamo dedurne l' importanza culturale e sociale.
Mi rifaccio alla definizione che Baudrillard nella sua Società dei consumi da del Kitsch " Si definisce di preferenza come pseudo-oggetto, vale a dire come simulazione , copia , oggetto artificiale, stereotipo, come povertà di significato reale e sovrabbondanza di segni, di riferimenti allegorici, di connotazioni disparate , come esaltazione del dettaglio e saturazione per mezzo dei dettagli". Non è forse questa una descrizione calzante della computer grafica?
Baudrillard conclude osservando che " Questa estetica della simulazione è profondamente legata alla funzione socialmente assegnata al Kitsch di tradurre l' aspirazione , l'anticipazione sociale di classe , l'affiliazione magica ad una cultura..."
E qui ci fermiamo. Se neghiamo alla computer grafica la sua valenza artistica in fieri , riconoscendole le caratteristiche del Kitsch, dobbiamo pur riconoscergli la funzione di interprete di finestra sul nuovo mondo , il mondo perfetto dell' attuale grafica 3D o della futura V.R. cioè della nuova cultura a cui tendere .
La lucida perfezione della computer grafica , la sua assoluta capacità di imitare forme e sostanze , ci apre gli occhi su di una corte dei miracoli o meglio, con l' avvento delle V.R., su una terra promessa dove i profeti, (da krueger a Learj da Lanier a Gibson), ci insegnano che gli unici limiti saranno la fantasia o la realtà. del resto già ora la realtà è descritta come incombente sull' equilibrio del focolare catodico.
A questo punto sia la visione tragica Post -Human che quella ottimistica della corrente Arte-Scienza-Tecnologia ci urlano che il prezzo da pagare o il traguardo da raggiungere è quello della mutazione, della fusione con le protesi ed il modello estetico ce lo fornisce appunto la computer grafica .Un segnale aggiuntivo è la ricerca in atto per l' eliminazione dell' interfaccia meccanica che può contare oltre che su una ricerca di base attiva nel campo delle bio-tecnologie, su degli artisti pionieri come Pierre Henry con la sua Cortizonk, un sistema costituito da un sintetizzatore controllato tramite elettrodi dalle sue onde telepatiche , per ordinare l' energia in forme musicali.
Rimaniamo ancora un po' nel futuro ispirandoci al presente; un campo in cui l'utilizzo delle reti telematiche video compatibili sta avendo un certo successo è quello delle video conferenze.
La video conferenza che ha visto come suo promotore Myron Krueger è nata come installazione interattiva e come frutto di una stretta collaborazione tra artisti e addetti ai lavori.
Oggi il suo utilizzo seppur non ancora di massa ha avuto una larga diffusione specie per applicazioni commerciali, creando gia in un certo senso una applicazione della V.R. nella realtà tangibile. Ma "Nel mondo virtuale ogni partecipante è rappresentato da una particolare immagine del corpo e del volto che gli altri riconoscono e con la quale interagiscono. Sia la rappresentazione di se che dell' ambiente circostante è specifica dell' applicazione . Tele operazioni possono essere estese progettando l' identità dell' utente direttamente sul dispositivo, mentre i compiti di comunicazione possono essere fatti da immagini espressive assunte dai partecipanti" (Chuck Blanchard, Ann Lasko-Harvill, Lou Ellyn Jon, Cosa c'è di nuovo in RB2) . E questo è il punto, con la video conferenza si trasmette in tempo reale non solo la voce o dei dati-immagine quali parole o numeri, ma anche la cosa a cui teniamo di più : la nostra immagine .
Questo con buone probabilità tenderà a creare stress dato che il rapporto video-immagine ha sempre creato dei disagi ai non professionisti, inoltre la nostra immagine verrebbe veicolata da un mezzo che ci insegna efficienza e perfezione;
prendendo spunto da quanto suggeritoci dagli esperti sopra citati, potremmo immaginare la nostra immagine corruttibile sostituita da un ineccepibile immagine grafica (proviamo a pensare a Max Eedrom ).
Ma non essendo tutti capaci di creare dei Software in grado di svolgere questa funzione è da supporre la costituzione di settori particolari dell' industria informatica per la produzione di questo tipo di software. Diventando questi un prodotto di mercato, molto particolare, e cioè paragonabile ad una sorta di epifania del volto nascosto della pubblicità e cioè la creazione di modelli di immagini standard, da proporre-imporre alla maggioranza.
Con una analisi, riconosco più intuitiva che basata su dati oggettivi, possiamo immaginare che questa nuova operazione cultural-commerciale seguirà le modalità tipiche di mercato. Da un lato il prodotto, i software di animazione personalizzati, dall'altra la necessità di individuare il proprio target più ampio possibile.
Questo porterà alla creazione di una serie di immagini che diventeranno le nostre interfacce per i rapporti sociali , e che rispondendo con buona probabilità a degli imperativi dovuti al modello imposto dalle necessità di standardizzazione , ci porteranno un passo avanti verso l' estetica del computer.
Se poi lo sviluppo di questi standard estetici sarà influenzato in maggior misura dagli agenti di mercato o del pubblico, non lo possiamo che supporre, ma del resto questa è una polemica nata con la stessa comunication research un po' come chiedersi se è nato prima l' uovo o la gallina .
Diciamo pure , trattandosi di problemi legati all' influenza della pubblicità sulle scelte di consumo, che "Il pubblico è la gallina dalle uova d'oro a cui si fa mangiare grano ricoperto di vernice dorata".
Non penso di aver trattato esaustivamente i rapporti tra arte e tecnologia ma avendo piena fiducia nelle immense potenzialità della computer art ho preferito soffermarmi su le caratteristiche generali e peculiari di quelle aree che stanno gettando alcune delle basi della nuova arte piuttosto che lasciarmi andare su avveniristiche previsioni sulle future applicazioni.
Il considerare appunto la C.G. più vicina al Kitsch che ad una espressione artistica è un analisi del presente che vede ancora una massa più affascinata dall' estetica delle nuove macchine che dalla loro potenza innovativa del resto come dice Gibson "Il futuro è gia arrivato , è solo che non è stato distribuito in parti uguali".

BREVI CONSIDERAZIONI SULL'ACCELERAZIONE DEGLI SCAMBI ECONOMICI E SULLA STRATEGIA DEL COPYRIGHT

Per la prima parte non essendo io un economista mi rifarò a considerazioni sull' argomento fatte da Mc Luhan e dal suo discepolo D. de Kerckhove.
Evidenziamo due aspetti per la prima parte:

1) Influenze sulle strategie di definizione del target

2)Influenze sul traffico economico internazionale

Un primo passo dovuto alla capacità di memorizzare, elaborare e trasmettere propia del computer è stato quello di rivedere le strategie , costruendo una segmentazione più precisa del pubblico basata non più su considerazioni generali ma su categorie di consumo.
Le nuove strategie di definizione del target devono la loro evoluzione al supporto informatico.
Si tratta senza dubbio del passaggio dalla psicologia di massa alla psicologia della velocità prodotto dei computer, che hanno permesso all' industria un maggiore precisione nelle analisi statistiche e di tendenza, sotto la pressione della crescente concorrenza e dell' incremento della frammentazione del mercato.
Lo si può leggere anche nella nuova strategia della tv alla desincronizzazione dei palinsesti,(Pay tv, colonizzazione della notte...) ed in quella dell' industria alla desincronizzazione del lavoro -passaggio dal fordismo al toyotismo. Questa tendenza va anche letta nella trasformazione della società della grande famiglia ,( Italia del dopoguerra), alla nuova società individualistica.
Per quanto riguarda i flussi internazionali di capitale, l'accelerazione dovuta alle reti telematiche ha stravolto i rapporti con il denaro stesso" Quando il .denaro si sposta alla velocità della luce, il suo valore passa dallo spazio e dalla materia al tempo ed al design mentre l' economia sposta il proprio centro di gravità dalla produzione all' informazione e dai beni ai servizi"
La possibilità di collegarsi in tempo reale con tutto il pianeta, crea di fatto una rete unificante dei rapporti economici delocalizzando il capitale, connettendo tra loro le operazionei di mercato in una scacchiera difficilmente intuibile nella sua totalità.
Un esempio chiarificante è stato il famoso lunedì nero del 1987 .
Un crollo pari ad un terzo dell' indice della borsa di N.Y. paragonabile al disastroso crack del 1929 , si risolve magicamente nel giro di pochi giorni quando al suo predecessore gli ci erano voluti una decina di anni.
Questo perché il lunedì nero non fu frutto di una crisi industriale ma di una "crisi epilettica autoregolata di un campo tecno-magnetico che stava recuperando il proprio equilibrio " [D. de Kerckhove], o più semplicemente fu vittima di un accelerazione di dati a cui il mercato non era ancora preparato , creando di conseguenza il panico.
Passiamo ora alla seconda parte ovvero alla

STRATEGIA DEL COPYRIGHT SUL SOFTWARE

Come prima ho scritto potremmo paragonare la nascita delle reti telematiche come al crollo del muro di Berlino , giusto per dare una visione più iconografica al fenomeno.
La nascita delle reti ha attivato una serie di meccanismi difficilmente valutabili a lungo termine. Di fatto il "Villaggio globale di McLuhan sta diventando realtà.
Questo " luogo virtuale d' incontro" ha stabilito dei nuovi rapporti omeostatici tra culture diverse alternativi al vecchio meccanismo a condotto unico e sostituendo spesso lo spazio fisico per lo scambio di opinioni.
Ma alla base dello sviluppo delle reti oltre che ad una necessità sociale vi sta anche una diffusione in massa del computer dovuta a sua volta al famoso lassismo della legge riguardo il mercato-scambio del software piratato. La facile circolazione del software piratato e duplicato illegalmente non è certo frutto della difficoltà a controllarne la diffusione ma anzi ad una volontà ben precisa a favorirne la diffusione.
La possibilità di fornirsi gratuitamente anche dei software più inaccessibili permette ai possessori di computer di entrare in notevole confidenza con il proprio P.C. scandagliandone le possibilità in tutte le direzioni. Questo ha portato nell' arco di 10 anni il bisogno medio individuale di soddisfazione dal Commodore 64 a cassetta magnetica agli attuali cd rom ed allargato l'utenza quasi esponenzialmente, crea anche una serie di accelerazioni che non potranno essere successivamente frenate. Questo intuitivamente ci fa pensare che ad un irrigidimento della libera circolazione di programmi non corrisponderà una uguale contrazione del mercato.
Considerando anche la pervasività del controllo permessa dalla legge sul Copyright, che di fatto estende il controllo anche su eventuali miglioramenti apportati al programma , possiamo immaginare che le potenze economiche che hanno investito sulla ricerca di base (Giappone e States) domineranno il mercato assoggettando non solo le altre potenze minori ma anche della forza lavoro non pagata, ( chi apporta dei miglioramenti ad un programma è tenuto a notificarli alla ditta proprietaria del copyright senza poter pretendere alcun consenso). Possiamo tranquillamente parlare di "Colonialismo Informatico", un processo a spirale del tutto simile al colonialismo tradizionale.

Queste mie considerazioni rapidissime non vogliono essere un approccio esaustivo alle nuove tendenze in atto ma un primo contributo del tutto in fase embrionale ad un dibattito che ritengo indispensabile per cercare di comprendere i meccanismi in atto di ricostruzione del controllo da parte del sistema politico-economico e che data la loro velocità e pervasività richiedono un analisi attenta e continua. Inutile quindi affermare che il confronto di tutti i singoli contributi può diventare un arma per supplire alla mancanza di mezzi.
GEPPO STELLA

L' idea sottesa a questa nozione è che le tecnologie di elaborazione di informazione " incornicino " il nostro cervello in una struttura e ciascuna di esse lo sfidi a fornire un modello diverso, ma egualmente efficace, di interpretazione.
Il cervello umano è un ecosistema biologico in costante dialogo con la tecnologia e la cultura.[...]
un Brainframes è qualcosa di diverso da un atteggiamento o da una mentalità , pur essendo tutto questo e anche di più Pur strutturando e filtrando la nostra visione del mondo , esso non è esattamente un paio di occhiali di tipo particolare-dato che il Brainframes non è mai localizzato nella struttura superficiale della coscienza , manella sua struttura profonda. Per i patiti del computer , potrei dire che il B. è più vicino a quel che si dice "linguaggio macchina", mentre una mentalità si trova gia ad un livello di elaborazione [ D. de Kerckhove, Brainframes , Bologna, Baskerville, 1993,
pp.10-11]

Ogni banca dati è distinta e contattabile tramite un normale numero telefonico dal quale si può ricavare banalmente l'indirizzo dove è situata la stazione operativa. Ora dato che non tutte le banche dati permettono do prelevare i dati ma, tutte (almeno tra le BBS italiane) di visualizzare i loro menu si intuisce che se vi fosse una volontà di reprimere almeno in parte la diffusione abusiva di programmi basterebbero pochi sopralluogi della finanza per chiudere la maggior parte delle BBS.