1995

3 Gennaio

Avviata a Padova una nuova inchiesta su Gladio, dopo il sequestro dei documenti pubblicati da L'Espresso, provenienti dagli archivi della CIA

Scarcerata la moglie di Pino Mandalari, Maria Concetta Imbraguglia. Per i giudici non ci sarebbero gravi indizi di concorso in associazione mafiosa con il marito

5 Gennaio Pubblicati su Panorama stralci delle intercettazioni telefoniche di Mandalari che parla del suo sostegno ad esponenti di AN e di Forza Italia nella campagna elettorale per le politiche del marzo 1994
10 Gennaio Vengono scoperte quattro bobine con le registrazioni di conversazioni, avvenute la sera del disastro, tra il centro radar di Capodichino e gli aerei in volo
12 Gennaio Sono state messe agli atti del processo contro Andreotti le dichiarazioni dell'ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, sui rapporti tra Andreotti e gli esattori Salvo, sull'uccisione del generale Dalla Chiesa e su quella di Pio La Torre (decisa, secondo Ciancimino, all'interno del PCI)
16 Gennaio Buscetta, nell'ambito del processo alla mafia di Caltanissetta, parla di un interessamento del boss di Riesi Giuseppe Di Cristina all'eliminazione di Enrico Mattei
18 Gennaio Ricercato per bancarotta fraudolenta, Romano Comincioli, ex funzionario di Publitalia ed ex coordinatore dei club Forza Italia di Sardegna. L'ex magistrato Imposimato ricorda di averlo inquisito negli anni '70 per traffico di assegni e titoli e che gravitava attorno alla banda della Magliana
19 Gennaio Nell'ambito dell'inchiesta su Gladio, vengono avviati accertamenti su una presunta distruzione di documenti tra il giugno e il luglio del '90
20 Gennaio Conclusa l'istruttoria per l'assassinio di Pecorelli. I pentiti accusano Giulio Andreotti e Claudio Vitalone.
20 Gennaio La Procura della Repubblica di Palermo, che chiede il rinvio a giudizio di Giulio Andreotti per concorso in associazione mafiosa, evidenzia vuoti di ore nei servizi delle scorte, al contrario di quanto dichiarato da Andreotti e dai suoi difensori, e diversi viaggi fatti in Sicilia con aerei privati
24 Gennaio Respinta la richiesta di libertà provvisoria per Bruno Contrada
26 Gennaio A Palermo, rinviati a giudizio dal GIP Antonio Tricoli, venti dei 74 imputati a cui, un anno prima, erano stati notificati ordini di custodia cautelare con l'accusa di appoggio esterno a mafiosi palermitani: tra di essi medici, bancari, avvocati, arrestati nell'operazione denominata Golden Market
28 Gennaio Viene data notizia del sequestro nell'abitazione del generale Stelio Nardini, capo di stato maggiore dell'Aeronautica negli anni successivi alla strage di Ustica, di diari contenenti espliciti riferimenti alla strage e altri documenti
30 Gennaio Interrogato Giulio Andreotti dai giudici di Roma che stanno indagando su Gladio. Andreotti dichiara di non essere a conoscenza ne'di distruzioni ne'di manomissioni di documenti riguardanti quell'organizzazione
4 Febbraio Indiziati come mandanti della strage di via dei Georgofili a Firenze, i mafiosi latitanti Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. Un testimone ha dichiarato che dopo le stragi del '92 alcuni mafiosi avevano proposto la restituzione di opere d'arte rubate in cambio della scarcerazione di Bernardo Brusca e Pippo Caḷ e che la decisione di attentati a monumenti venne presa perché la trattativa non anḍ in porto.
6 Febbraio Arrestate a Firenze 23 persone con l'accusa di associazione a delinquere. Sono funzionari della Cassa di Risparmio, consulenti finanziari, commercialisti accusati di aver concorso all'appropriazione di 75 miliardi da parte dei fratelli Giambra, costruttori di origine siciliana, accusati di associazione mafiosa nell'85 ma in seguito prosciolti. Tra gli arrestati Giuseppe Flesca Previti, consulente finanziario, fratello dell'ex ministro; Ugo Zilletti, ex vicepresidente del CSM, amico di Licio Gelli; Gabriele Caponnetto, nipote dell'ex magistrato, con studi di consulenza in varie città. I fratelli Giambra si costituiranno il 9 marzo
13 Febbraio Perquisite le sedi della Banca popolare di Abbiategrasso e del Monte dei Paschi di Siena di Segrate   e sequestrati libretti al portatore per 37 miliardi, nel corso di un'inchiesta su eventuali fondi neri della Fininvest
17 Febbraio Rinviata al 24/2 l'udienza preliminare del processo ad Andreotti. Agli atti anche le dichiarazioni del pentito Pennino sui rapporti di Andreotti con i Salvo. Gli avvocati di Andreotti hanno chiesto che venga messo agli atti il testo anonimo, trasmesso dal deputato di Alleanza Nazionale Enzo Fragalà al CSM e alla Commissione antimafia, contenente registrazioni di telefonate del pentito Di Maggio a suoi amici di San Giuseppe Jato, tra cui Francesco Reda scomparso per lupara bianca l'anno scorso. I giudici di Palermo dichiarano che il dossier non contiene nulla di pertinente all'inchiesta su Andreotti e che la divulgazione delle intercettazioni ha messo a repentaglio la vita dei parenti di Di Maggio e ha portato un gravissimo pregiudizio alle indagini per la cattura di Giovanni Brusca
21 Febbraio Aperto a Caltanissetta e aggiornato al 19 aprile il processo per la strage di Capaci contro 41 mafiosi, tra cui Toṭ Riina, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano, Raffaele Ganci e i figli, Bernardo e Giovanni Brusca, Francesco Madonia, Bernardo Provenzano
Marzo Il giudice Guido Salvini nella sua ordinanza di rinvio a giudizio per l'inchiesta su Avanguardia Nazionale e il ruolo dei servizi segreti nelle stragi degli anni '70 (circa 500 pagine) rivela l'esistenza di un'organizzazione eversiva di cui non era conosciuta l'esistenza fino a questo momento: i Nuclei di Difesa dello Stato. Si tratta di una struttura segretissima ed operativa, che faceva capo allo Stato Maggiore dell'Esercito con il supporto logistico dei carabinieri e che faceva riferimento alla NATO, inoltre alcuni degli aderenti all'organizzazione risultano pagati dalla CIA, il totale dei membri ammontava a circa un migliaio di uomini, una sorta di federazione di altre organizzazioni eversive, organizzata territorialmente in legioni secondo lo schema usato fino a poco tempo fa dall'Arma dei carabinieri, il legame con la "Benemerita" era, infatti, molto stretto, sono state documentate a questo proposito riunioni, incontri, consegne di armi tra ufficiali dell'Arma e gli aderenti all'organizzazione clandestina. Uno dei membri del MAR di Fumagalli ha rilasciato una testimonianza su una riunione tenuta nell'estate del '69 al caffè Pedrocchi di Padova dove furono distribuite delle pistole e venne organizzata una consegna di armi più consistente all'organizzazione clandestina che fu effettivamente effettuata in una caserma dei carabinieri della Valtellina. Alla riunione erano presenti circa 25 persone legate a Ordine Nuovo ed altre organizzazioni fasciste, 2 ufficiali della NATO e uno dei carabinieri (presentato come "Penna nera", trattasi, in realtà del col. Dogliotti), per il successivo mantenimento dei contatti fu lasciato un numero di telefono corrispondente alla base NATO di Vicenza. Ad altre riunioni risultano aver partecipato Elio Massagrande, Roberto Besutti, Claudio Bizzarri, Giampaolo Stimamiglio e Amos Spiazzi. Enzo Ferro reclutato nell'organizzazione da Amos Spiazzi racconta: " I Nuclei di Difesa dello Stato erano organizzati in legioni, quella di Verona era la quinta, in tutta Italia ne esistevano 36... La finalità della struttura era quella certamente di fare un colpo di Stato, all'interno di una situazione che prevedeva attentati dimostrativi, preferibilmente senza vittime, al fine di spingere la popolazione a richiedere o ad accettare un governo forte. Ovviamente in un attentato potevano esserci delle vittime casuali, ma questo secondo chi dirigeva la struttura, era un prezzo che in uno scontro così grosso per il nostro paese si poteva pagare". Una delle operazioni portate a termine dall'organizzazione è stata l'occultamento delle bobine sul tentato golpe di Borghese da parte del capitano del SID, Antonio Labruna per nascondere i contatti tra i golpisti, la mafia, la massoneria e in particolare la loggia P2. Nell'ordinanza si afferma inoltre che il MAR di Carlo Fumagalli è stato rifornito di armi ed esplosivo dall'Arma dei carabinieri che inoltre avrebbe alterato le indagini per attribuire (dietro richiesta del SID) ad organizzazioni di sinistra il possesso dell'arsenale ritrovato nel '72 a Svolte Fiungo in provincia di Macerata
2 Marzo Deciso il rinvio a giudizio di Giulio Andreotti. Il processo inizierà a Palermo il 26 settembre
3 Marzo

Assolto dal tribunale di Palmi dall'accusa di associazione mafiosa l'ex capo della loggia P2 Licio Gelli

Svelati dall'ex cassiere di Pablo Escobar, Gustavo Delgado Upegui, uno dei più importanti riciclatori di denaro sporco, operazioni internazionali di riciclaggio per centinaia di miliardi attraverso il commercio dell'oro tra la Colombia, il Panama e la Toscana. Emessi dalla procura di Firenze 4 ordini di custodia cautelare per Luciano e Francesco Pataro, titolari di aziende orafe aretine, per il catanese Roberto Midolo e il siriano Salim Mordok, residenti a Panama e latitanti, e 6 informazioni di garanzia a funzionari della Banca Popolare d'Etruria, del Monte dei Paschi di Siena e della Banca Popolare Vicentina.

9 Marzo La Procura della Repubblica di Roma ha sequestrato a Enrico Nicoletti, uno dei capi della banda della Magliana, beni per 800 miliardi di lire come valore catastale ma con un valore di mercato di 4000 miliardi. Si tratta del secondo sequestro operato nei confronti di Nicoletti, il precedente, avvenuto nel novembre scorso su beni per un controvalore di 500 miliardi. Nicoletti è considerato l'erede di Enrico De Pedis, detto Renatino, dopo che fu ucciso
10 Marzo Emessi ordini di cattura contro Ferdinando Mach di Palmstein, Sandro Ippolitu, Francesco Fiori e Stelio Casarino nell'ambito dell'inchiesta sulla costituzione di fondi neri per l'appalto dei lavori delle metropolitane di Buenos Aires, Lima e Bogotà. Attraverso una serie di false consulenze e fatture con l'importo aumentato, tra il 1989 e il 1992 sarebbero state riscosse dal PSI e dai partiti socialisti dell'Argentina, del Perù e della Colombia, tangenti per 10 miliardi di lire. I soldi sarebbero transitati da banche venezuelane, argentine, spagnole e svizzere. Organizzatori del traffico sarebbero stati Ferdinando Mach e Andrea Von Berger, ex segretario del PSI toscano, facente parte, e processato per questo, della loggia P2.
12 Marzo Il giudice Rosario Priore, nell'ambito delle inchieste su Ustica e sull'aereo Argo 16, ha trovato nell'ufficio del gen. Stelio Nardini dell'Aeronautica un armadio pieno di documenti, non conosciuti fino a questo momento, dai quali risulta che dieci periti di parte del processo su Ustica, hanno discusso e fatto leggere le loro perizie ai generali dell'aeronautica indagati prima di riferire al magistrato le loro valutazioni e conclusioni, in pratica le perizie sono state "addomesticate". Rimane da chiarire perché tutta questa documentazione tenuta segreta fosse nelle mani del gen. Nardini che rischia, insieme ai dieci periti l'incriminazione per concorso in consulenza infedele. Tra i documenti è stato anche ritrovato un dossier redatto dal SIOS Aeronautica sul PM Salvi che rappresenta la pubblica accusa nell'istruttoria per la strage di Ustica. Il servizio segreto dell'aeronautica teneva cioè sotto controllo chi stava indagando sui suoi generali.
14 Marzo Il GIP Aldo Materia ha fatto arrestare Mario Fabbri, capo del reparto ispettivo e Giancarlo Paoletti, capodivisione del SISDE perché avrebbero negato al PM Fausto Cardella, che indaga sull'omicidio di Mino Pecorelli, di aver più volte incontrato i capi della banda della Magliana. Vi sono infatti prove e testimonianze che si sarebbe instaurato un rapporto confidenziale fra i due e Danilo Abbruciati ed altri membri della banda fra il '79 e l'81.
20 Marzo Il giudice istruttore che indaga sulla strage del 1983 alla questura di Milano si appresta a rinviare a giudizio Gianfranco Bertoli. Nella motivazione afferma che Bertoli non è un anarchico e che fu l'esecutore di un piano predisposto da altri, dietro di lui c'erano i servizi segreti e la destra eversiva, in particolare l'Aginterpress con sede a Lisbona. Le prove di ciò sarebbero state trovate esaminando gli archivi del SIFAR e del SID dai quali risulta che Bertoli veniva identificato con lo pseudonimo di "Negro" e che gli era stata assegnata la sigla di identificazione IR031. Dal '54 al 60 l'"anarchico" risulta essere pagato con "retribuzione a rendimento", cioè come informatore regolarmente pagato dal SIFAR, nel 1955 risulta poi un solo versamento di L. 50.000 e dal '66 passa dal servizio informazioni interne al controspionaggio e servizi internazionali. Le sue tracce poi si perdono perché nel '76 un incendio distrusse gli archivi dei servizi segreti.
20 Marzo Chiesto dalla Procura di Milano il rinvio a giudizio di 37 persone per le presunte false fatturazioni di Publitalia, tra cui l'amministratore delegato di Publitalia Marcello Dell'Utri, l'ex presidente Foscale, l'ex amministratore della Publivis Urbano Cairo e Giampaolo Prandelli, latitante. I reati contestati vanno dal falso in bilancio all'evasione fiscale, dalla ricettazione alla bancarotta e all'appropriazione indebita.
28 Marzo Tomas Somogy, amico di Fabio Savi e di Eva Mikula, con cui gestiva una rivendita di auto usate, nonché procacciatore di armi per la banda della Uno bianca afferma che oltre ai fratelli Savi e agli altri poliziotti arrestati, esisterebbero altri complici della banda tuttora liberi. Alcune delle azioni della banda sarebbero state ordinate da personalità che occupano posizioni molto rilevanti in Italia, le quali avrebbero anche coperto e protetto l'attività dei fratelli Savi e dei loro complici.
29 Marzo La Procura di Reggio Calabria ha concluso nello scorso Dicembre un'inchiesta, relativa alle alleanza fra gruppi fascisti, 'ndrangheta e massoneria durante la rivolta di Reggio, con la richiesta di rinvio a giudizio di 463 persone. L'indagine ha dei punti di contatto con quella del giudice Guido Salvini di Milano, che indaga sulla strage di Piazza Fontana. L'inchiesta dimostra come ci sia stata un'alleanza operativa fra Junio Valerio Borghese, Stefano Delle Chiaie, i servizi segreti, Paolo Romeo, ex segretario della commissione di vigilanza RAI, del PSDI (che avrebbe protetto Franco Freda), le logge coperte della massoneria e la mafia calabrese. Inoltre, è stato accertato che la Freccia del Sud, il treno che il 22 luglio 1970 deragliò vicino alla stazione di Gioia Tauro, causando 6 morti e 139 feriti fu organizzato da tre fascisti legati alla 'ndrangheta, già morti per cause naturali
3 Aprile Inizia a Palermo il processo a professionisti, medici, bancari, avvocati accusati di essere fiancheggiatori di Cosa nostra, arrestati nell'operazione denominata Golden Market
4 Aprile Il boss mafioso del quartiere Porta Nuova Vittorio Mangano, ex stalliere di Silvio Berlusconi alla villa di Arcore su raccomandazione di Marcello Dell'Utri e braccio destro di Pippo Calò è stato arrestato per associazione mafiosa. Mangano era da alcuni anni a piede libero, dopo aver scontato una pena per traffico di stupefacenti inflittagli nel processo Spatola-Gambino-Inzerillo
7 Aprile

Nel "Primo rapporto sul sistema di informazione e sicurezza" approvato dal Comitato di controllo sui servizi di sicurezza con la sola astensione di Forza Italia e su un paragrafo della Lega, si afferma che in base a un regolamento classificato segreto del SISDE del 1989, veniva stabilito di elargire un indennizzo ai magistrati contabili incaricati di verificare i conti del servizio segreto civile. In pratica il SISDE pagava coloro che dovevano controllarlo per utilizzare i fondi a sua disposizione come preferiva, magari per portare a termine le "operazioni sporche" che si sono succedute in Italia dal dopoguerra ad oggi con l'apporto sostanziale dei gruppi neofascisti. Inoltre sul rapporto si legge che nel Luglio dell'anno scorso l'allora ministro Maroni segnalò l'esistenza negli archivi del SISDE di "numerosi fascicoli intestati a uomini politici e partiti rappresentati in Parlamento", ma solo 4 giorni prima di lasciare il Viminale, Maroni ha inviato tre pagine che secondo il Comitato forniscono "un quadro non analitico, ne'esauriente". è l'ammissione che i servizi segreti italiani non hanno mai smesso, dal dopoguerra ad oggi, di fare schedature da utilizzare poi per ricatti politici, o da consegnare per gli stessi scopi a personaggi inquietanti come Licio Gelli. Un'altra notizia riportata nel rapporto riguarda i "NOS", cioè i lasciapassare per "persone e imprese che per la loro attività devono entrare in contatto con notizie classificate segrete" (ne sono stati elargiti ben 308.000 relativi a persone e 2.500 relativi a imprese); le istruttorie per verificare l'esistenza dei requisiti richiesti vengono svolte dai carabinieri e dal SISMI. Tali lasciapassare e le istruttorie relative sono depositate nell'archivio dell'UCSI (Ufficio centrale per la sicurezza). Dall'esame di 10 (soltanto!) fascicoli è risultato che nel dossier relativo a Francesco Sorrentino, a cui è stato rilasciato il NOS, (fratello di Maria Rosa Sorrentino, coinvolta nello scandalo dei fondi neri del SISDE) ci sono notizie su tutti i congiunti tranne il cognato condannato per associazione mafiosa.

La DIGOS ha perquisito le case di 9 ex militari della X MAS del principe Junio Valerio Borghese, nell'ambito delle indagini su Gladio. Si cercano collegamenti tra Gladio e gli attentati ai treni degli anni '70, e se "i terroristi siano stati coperti o addirittura istruiti da settori dei servizi segreti". è stata, nell'ambito della stessa inchiesta, inoltre richiesta l'estradizione dall'Argentina del terrorista fascista Augusto Cauchi

Eseguiti a Palermo e provincia 14 arresti e notificati 64 ordini di custodia cautelare in carcere ad altrettanti mafiosi, tra capi e gregari. L'operazione, denominata Tempesta, segue un'indagine che, sulla base delle rivelazioni di 10 pentiti, fa luce su 20 anni di delitti, tra i quali gli omicidi dell'agente Calogero Zucchetto, avvenuto il 14 novembre dell'82, e del capitano dei carabinieri Mario D'Aleo, ucciso assieme all'appuntato Giuseppe Bommarito e al carabiniere Pietro Morici il 13 giugno dell'83. Accusato per un omicidio anche l'ex stalliere di Arcore Vittorio Mangano.

9 Aprile Il giudice Salvini nella sua ordinanza inviata alla Commissione parlamentare Stragi ha ricostruito il ruolo che Licio Gelli ha avuto nel tentato golpe Borghese del 1970. Grazie al pass, ottenuto durante la presidenza Gronchi, che gli permetteva di entrare al Quirinale, il "venerabile" avrebbe dovuto arrestare e prelevare il presidente Saragat, lo stesso Gelli però avrebbe dato il contrordine quando il commando era già all'interno dell'ascensore che porta alla residenza presidenziale. Ciò risulta da una registrazione consegnata dall'ex capitano del SID, Antonio La Bruna relativa a una riunione tra l'allora colonnello del SID Sandro Romagnoli, Maurizio Degli Innocenti e Torquato Nicoli, esponenti del Fronte Nazionale. Durante la riunione Romagnoli afferma che era "Gelli a dover consegnare la persona del presidente della Repubblica al Fronte Nazionale nella notte di Tora Tora", inoltre un gruppo di mafiosi avrebbe dovuto uccidere il capo della polizia Angelo Vicari su indicazioni di Salvatore Drago, medico in servizio al ministero degli interni, iscritto alla P2.
10 Aprile Il giudice Salvini ha depositato la sua ordinanza sulla strage di Piazza Fontana ed altre stragi degli anni '70, che contiene 6 rinvii a giudizio contro Giancarlo Rognoni (gruppo La Fenice), Nico Azzi (autore dell'attentato al treno Roma-Milano), Paolo Signorelli, Sergio Calore, entrambi imputati di detenzione, con la finalità di sovvertire lo Stato, bombe a mano SRCM, Carlo Digilio (falsificazione di patenti e passaporti), Ettore Malcangi (favoreggiamento); non saranno invece processati perché i reati sono andati in prescrizione, Gilberto Cavallini (autobomba contro il comune di Milano del 30/7/80), il generale del SID Gianadelio Maletti, Giancarlo D'Ovidio, Stefano Delle Chiaie, Angelo Izzo e l'agente del SID, Guido Giannettini. L'inchiesta sarà divisa in due tronconi, uno assegnato alla Procura di Roma e il secondo a quello di Reggio Calabria (responsabilità di Licio Gelli nel golpe Borghese e strage della Freccia del Sud). Dai verbali risulta che due pentiti avrebbero ammesso che fu utilizzato un fascista sosia di Pietro Valpreda per depistare le indagini. Un nome che ricorre spesso nei verbali è quello di Pino Rauti come ad esempio nel resoconto di un'assemblea tenutasi a Treviso nel '71. Rauti in quell'occasione avrebbe invitato i camerati di Ordine Nuovo a tenersi in costante contatto con Di Giovanni di Avanguardia Nazionale dato che a breve sarebbe stato opportuno agire in Lombardia. Per gli attentati in programma i fascisti si sarebbero dovuti procurare un alibi di ferro, perché l'intenzione era quella di far ricadere la colpa su Potere Operaio. Un'altra riunione di cui si parla nell'ordinanza si sarebbe svolta l'1 e il 2 Aprile a Lione indetta dal Nuovo Ordine Europeo, di cui Rauti era il rappresentante in Italia, in cui si sarebbe deciso i criteri di scelta dei militanti incaricati di compiere attentati.  Le indagini non ancora concluse dell'inchiesta sono affidate al PM  Maria Grazia Pradella
12 Aprile La Corte d'Assise di Palermo ha pronunciato la sentenza che condanna all'ergastolo Totò Riina e altri cinque membri della cupola: Bernardo Provenzano, Michele Greco, Bernardo Brusca, Pippo Calò e Francesco Madonia per le uccisioni di Piersanti Mattarella (ex presidente della regione Sicilia), Michele Reina (ex segretario provinciale DC), Pio La Torre (segretario regionale PCI); sono stati invece assolti i fascisti Giusva Fioravanti, Gilberto Cavallini (secondo le dichiarazioni di Marino Mannoia i componenti del commando sarebbero stati Salvatore Federico, Francesco Davì, Santino Inzerillo e Antonio Rotolo), nonostante che il fratello di Giusva, Cristiano avesse dichiarato che l'attentato a Mattarella, eseguito dal fratello, sarebbe stato frutto di uno scambio di favori tra mafia e neofascisti e che la moglie di Mattarella avesse descritto nei minimi particolari l'uccisore del marito e che tale descrizione corrispondesse perfettamente a Giusva Fioravanti, oltre ad averlo riconosciuto in aula. Inoltre i  pentiti Giuseppe Pellegriti e Angelo Izzo (coinvolto nella strage del Circeo), che sono stati condannati a 4 anni per calunnia, per aver accusato Salvo Lima di essere il mandante dell'omicidio Mattarella. La vedova La Torre chiede la riapertura dell'inchiesta per accertare le responsabilità a livello politico
14 Aprile

Il sostituto procuratore Fausto Cardella ha concluso la sua istruttoria sull'uccisione di Mino Pecorelli ottenendo due ordini di custodia cautelare per Massimo Carminati, ex terrorista dei NAR, passato poi alla banda della Magliana, e Michelangelo La Barbera, killer alle dipendenze del boss Gaetano Badalamenti. Secondo le indagini a guidare il commando che uccise l'editore di OP furono due boss: Stefano Bontade e Gaetano Badalamenti e due membri della banda della Magliana: Danilo Abbruciati e Franco Giuseppucci, con la supervisione di Pippo Calò. Del commando, in pratica, facevano parte terroristi neofascisti, esponenti della banda della Magliana, e killer della mafia che insieme fecero "un piacere" a Cosa Nostra. La richiesta dell'omicidio era stata "commissionata" da "ambienti massonici romani" ai cugini Salvo, indicati da Tommaso Buscetta come "referenti politici" in Sicilia di Andreotti.

Trovato a Velletri l'archivio (20 quintali di documenti, cambiali per 16 miliardi e titoli per 32 miliardi) di Enrico Nicoletti, boss della banda della Magliana, al quale erano già stati sequestrati beni per 1.300 miliardi.

17 Aprile Nel 1966 Freda e Ventura distribuivano volantini che invitavano i militari a "unirsi contro la sovversione rossa" nelle caserme italiane firmati Nuclei di Difesa dello Stato, l'organizzazione che il giudice Guidi Salvini ha posto al centro della sua inchiesta sulle stragi degli anni '70. Per questo i due neonazisti erano già stati processati negli anni '70. Evidentemente molto è stato fatto negli apparati dello Stato per evitare che potessero essere realizzati i collegamenti necessari per la ricerca della verità sulla strategia della tensione
19 Aprile All'udienza del processo per la strage di via D'Amelio svoltasi nel carcere di Rebibbia, Francesco Marino Mannoia ha dichiarato che non parlerà più e Gioacchino La Barbera non si è presentato, per protestare perché lo Stato non assicurerebbe la sicurezza dei pentiti. Nelle udienze successive si rifiuteranno di deporre Baldassare Di Maggio e Santo Di Matteo. Uguale decisione da parte di Michelangelo La Barbera al processo per l'assassinio di Mino Pecorelli.
20 Aprile L'ex giudice Di Pietro, in qualità di consulente della Commissione Stragi, ha consegnato le sue conclusioni sull'indagine svolta sulla banda della Uno bianca. Di Pietro dice: non esistono collusioni e coperture dei servizi segreti e non c'è alcuna connessione con la Falange Armata con la banda Savi. Sempre secondo Di Pietro non esisterebbero legami neanche fra la banda di poliziotti della Uno bianca e la criminalità organizzata. Un giudizio molto affrettato, che non coincide con molti riscontri derivanti dalle indagini, che comunque vanno a rilento, e che ha dato luogo alle reazioni nervose della Procura di Bologna. Anche Di Pietro comunque è un ex poliziotto che ha prestato servizio nel commissariato vicino all'"autoparco della mafia" di Milano e non si è accorto di nulla, c'è il rischio che anche stavolta non abbia visto cị che è evidente.
21 Aprile Al processo contro Contrada il capo della polizia ed ex questore di Palermo Fernando Masone elogia il funzionario dei servizi segreti imputato di associazione mafiosa.
24 Aprile Al processo per l'assassinio di Salvo Lima, Tommaso Buscetta ha dichiarato di aver mentito al giudice Falcone dicendo di non conoscere Gioacchino Pennino (in carcere dal marzo '94 e ora pentito). Buscetta invece lo conosceva come uomo d'onore della famiglia di Brancaccio legato a Salvo Lima e a diversi altri politici della Democrazia cristiana: Casa sua era la vera sede della DC perché lì avvenivano gli incontri tra i politici e i mafiosi. Buscetta ha accusato di essere vicini ai mafiosi l'ex democristiano Ernesto Di Fresco, appoggiato da Salvatore Buffa, e i defunti esponenti democristiani Margherita Bontà e Giuseppe Cerami.
4 Maggio Mandato di cattura, per aver riciclato 3 miliardi dei mafiosi Graviano, per Salvatore Cuccia, funzionario delle Sicilcassa di Palermo, già arrestato per riciclaggio assieme ad altri nell'ambito dell'operazione denominata Golden Market. Indagato anche l'architetto Fulvio Lima, legato al vescovo di Monreale Salvatore Cassisa, già accusato di corruzione, concussione e abuso d'ufficio per 10 anni di appalti per il restauro del duomo di Monreale. Durante il processo agli imputati dell'operazione Golden Market, il pentito Marco Favaloro ha rivelato che i Madonia riuscivano a sapere in anticipo notizie sui provvedimenti della Procura a loro carico, ma non ha saputo dire quale fosse la fonte. Anche Salvatore Cancemi dichiara che i mafiosi avevano in anticipo notizie su arresti e informazioni riservate.
6 Maggio

Al processo a Bruno Contrada, l'ex dirigente della Criminalpol Alberto Sabatino e il funzionario di polizia Franco Rotella affermano che la collaborazione con Contrada è stata sempre leale e corretta. Il giorno 5 anche l'ex questore ed ex prefetto di Palermo Mario Jovine rilascerà una testimonianza favorevole a Contrada. Il sottosegretario agli interni, Luigi Rossi, in un'udienza successiva dichiarerà che Falcone evitava di avere rapporti con Contrada.

Paolo Pecoriello, un dissociato dell'organizzazione fascista Avanguardia Nazionale ha rivelato di aver partecipato nel 1966, a Roma, a un corso sull'uso di esplosivi che era condotto da un fascista che si faceva chiamare Jean e che era stato inviato dall'organizzazione di Guerin Serac, che fu segnalato in un rapporto del SID del 16 Dicembre 1969 come "anarchico e ideatore" della strage di Piazza Fontana. Guerin Serac è un ex agente dell'OAS francese, a Lisbona fondò L'Aginterpress. Il braccio destro di Guerin Serac, Robert Leroy tra il 1966 e il 1968 si sarebbe infiltrato a Torino in un gruppo marxista-leninista. Un altro corso sull'uso degli esplosivi sarebbe stato tenuto sempre da "Jean" all'inizio degli anni '70 a Reggio Calabria sempre per gli aderenti a Avanguardia Nazionale, dove poi fu effettivamente realizzata la strage di Gioia Tauro. Nel 1973 altro corso simile a Roma

12 Maggio Alfredo Bizzoni, titolare di una finanziaria romana dedita all'usura ed un altro personaggio di cui non è stata rivelata l'identità sono stati fermati nell'ambito dell'inchiesta sulle bombe esplose in Italia fra il Maggio e il Luglio 1993. Sarebbero state trovate tracce dello stesso tipo di esplosivo usato per le stragi sia nell'ufficio, sia in un appartamento affittato dal Bizzoni per conto di Antonio Scarano, affiliato alla 'ndrangheta. Salvatore Cancemi, braccio destro di Pippo Calò ha dichiarato: "Cosa Nostra non ha la mente fine per mettere un'autobomba come quella di Firenze, sono pienamente convinto che questo, come gli altri, fu un obiettivo suggerito... Cosa Nostra, se voleva fare gli attentati con i morti, poteva senz'altro realizzarli a Palermo... è qui che secondo me si sono inseriti dei soggetti diversi..."
16 Maggio Il comandante dell'Arma dei Carabinieri Luigi Federici afferma che nel 1991 i suoi uomini stavano indagando sui fratelli Savi e avevano già allora maturato sospetti rispetto alla loro appartenenza alla banda della Uno bianca. I carabinieri, infatti, raccolsero indiscrezioni rispetto a 4 personaggi che frequentano il poligono di tiro di Rimini, relativamente a una delle rapine compiute dalla banda, quella di S. Maria delle Fabbrecce, portata a termine nell'agosto '91 Effettivamente Alberto e Fabio Savi frequentavano il poligono, risultò dalle indagini effettuate, ed avevano l'abitudine di raccogliere i bossoli sparati per riutilizzarli, come erano soliti fare nelle loro scorribande i componenti della banda della Uno bianca. La polizia, però rendendosi conto che dei poliziotti erano indagati avocò a se le indagini che non ebbero seguito. Inoltre un pentito il giorno dell'arresto di Roberto Savi affermò che "...la banda della Uno bianca era formata da sette poliziotti di Bologna..." e che "...un esponente della 'ndrangheta sapeva tutto della banda..."
19 Maggio Il giudice Felice Casson ha chiesto di poter consultare gli archivi della CIA. Al giudice infatti è pervenuta una lista di 12 collaboratori italiani della CIA, e tutti, implicati nella strategia della tensione. Si tratta di Pino Rauti, Gianfranco Bertoli, Julius Evola, Gerardo Serravalle, Federico Umberto D'Amato, Guido Giannettini, Stefano Delle Chiaie, Augusto Cauchi, Vito Miceli, Giovambattista Palumbo, Giovanni Allavena, Giovanni Alliata di Montereale. Anche un pentito fascista, il veneto Carlo Digilio aveva informato i giudici che negli anni '60 e '70 i servizi segreti americani avevano rapporti diretti con i gruppi di estrema destra italiani, compreso quello a cui lui stesso apparteneva.
26 Maggio Arrestato Marcello Dell'Utri su richiesta dei magistrati di Torino che indagano su un giro di false fatturazioni per contratti di sponsorizzazioni sportive. Arrestati anche il responsabile della contabilità di Publitalia e un funzionario. Il 31 verrà arrestato Alberto Alquati, socio di Maurizio Bobbi, titolare della Publimarketing, latitante a Montecarlo
27 Maggio Dieci giorni fa è stato arrestato per falsa testimonianza dal giudice istruttore Guido Salvini, che indaga sulla strage di Piazza Fontana, un agente della CIA in Italia. Si tratterebbe di un ex appartenente alla Repubblica Sociale Italiana che nel dopoguerra aveva iniziato a collaborare, come molti suoi altri camerati, con i servizi segreti statunitensi. L'ormai anziano fascista, di cui non è stato rivelato per il momento il nome, aveva come incarico quello di informare e mantenere i rapporti tra la CIA e l'estrema destra italiana, in particolare sulla cellula neonazista veneta guidata da Franco Freda e Giovanni Ventura
1 Giugno Arrestato in provincia di Catania il latitante Giovanni Comis, legato a Nitto Santapaola.
4 Giugno

è stata danneggiata, a Terrasini, la targa della via intitolata a Giuseppe Impastato. Il Centro Impastato afferma che tale atto è una risposta alle denunce del Centro contro il neoassessore regionale Leonardo Pandolfo.

Nitto Santapaola e altri 5 mafiosi sono stati rinviati a giudizio per l'omicidio di Giuseppe Fava e dell'ispettore Giovanni Lizio.

6 Giugno Il mafioso pentito Gioacchino Pennino ha ribadito l'amicizia fra Salvo Lima e i mafiosi Buscetta e La Barbera e i rapporti fra esponenti della DC e la mafia
7 Giugno Nell'aula di Rebibbia, nel processo Golden Market, il pentito Giovanni Drago ha dichiarato che due funzionari della Sicilcassa, Antonio Bocina e Salvo Cuccia, riciclavano il denaro dei mafiosi investendo in titoli di Stato.
8 Giugno

Il pentito mafioso Gaspare Mutolo ribadisce che Salvo Lima fu ucciso perché Giulio Andreotti non era in grado di modificare l'esito del maxiprocesso contro Cosa Nostra. Una dichiarazioni simile viene fatta anche da un altro pentito: Giuseppe Marchese.

Un dossier della DIA sostiene che Riina voleva costituire un partito della mafia in raccordo con massoni, terroristi neri e servizi segreti. Un settimanale riporta le dichiarazioni del pentito catanese Maurizio Avola, secondo cui Riina voleva fondare la Lega Sud per liberarsi del rapporto con le forze politiche tradizionali e portare avanti liberamente le proprie esigenze legislative

10 Giugno I magistrati della procura di Reggio Calabria Guido Neri (procuratore generale), Giuliano Gaeta (procuratore capo antimafia), Giovanni Montera (avvocato generale), Giacomo Foti (presidente della prima sezione della Corte d'Assise), Pasqualino Ippolito (prima sezione del Tribunale) sono accusati di aver intrattenuto rapporti finanziari con mafiosi tramite il notaio Piero Marrapodi, iscritto al Grande Oriente d'Italia, già accusato di rapporti con la mafia da una serie di pentiti. Il CSM apre un'indagine
12 Giugno Feriti due naziskin, Marco Cabassi e Roberto Danieli, legati ad un traffico di armi e di droga, in una sparatoria a Latina
21 Giugno Viene riesumata la salma di Enrico Mattei in seguito alle rivelazioni di alcuni pentiti, tra cui Tommaso Buscetta, i quali hanno affermato che Mattei fu ucciso da Cosa Nostra perché con la sua politica aveva danneggiato gli interessi USA in Medio Oriente
24 Giugno Arrestato a Palermo Leoluca Bagarella, indicato come nuovo capo di Cosa Nostra. Deve scontare due ergastoli per l'omicidio del col. Russo e per quello del commissario Boris Giuliano.
1 Luglio Al processo contro Bruno Contrada la parrucchiera Angela Ruisi, che aveva dichiarato di avere sentito la figlia del boss Saro Riccobono parlare di rapporti dell'ex dirigente della Mobile di Palermo con il padre, ritratta le sue dichiarazioni.
5 Luglio Al processo nato dall'operazione Golden Market contro mafiosi e fiancheggiatori che si svolge a Palermo, è stato ricostruito il movimento di capitali trasformati in titoli di stato dai funzionari della Sicilcassa Salvo Cuccia e Antonino Bocina. Si tratta di svariati miliardi versati dal commercialista Fulvio Lima, nipote dell'eurodeputato Salvo Lima e nipote acquisito dell'arcivescovo di Monreale Salvatore Cassisa.
8 Luglio Sarebbe stato arrestato uno dei corrieri che ha trasportato l'esplosivo per le stragi del '93, si tratta di Pietro Carra, titolare della ditta di trasporti Co.Pra.Ra. di Palermo. Risulta ancora latitante, invece Gaspare Spatuzza, complice del Carra. Mentre Spatuzza è coinvolto nell'inchiesta "Golden Market" ed è accusato di 8 omicidi, Carra sarebbe incensurato. L'accusa è basata sull'analisi dei tabulati dei telefoni cellulari. I due indiziati sono legati ai fratelli Graviano e a Leoluca Bagarella
9 Luglio Sarebbe un poliziotto, esperto artificiere, della questura di Firenze colui che ha piazzato una serie di bombe, alcune finte, altre vere fra il Settembre '93 e l'estate '94, si chiama Giuseppe Busacca e sarebbe stato sempre lui che successivamente "con mano esperta" disinnescava le bombe da lui stesso piazzate. E' quanto risulta dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dai magistrati della Procura di Firenze
16 Luglio Il colonnello del SISMI Mario Ferraro è stato trovato morto nel suo appartamento, impiccato a un appendi asciugamani a un metro e venti di altezza da terra. Alla magistratura è stato comunicato solo 48 ore dopo l'inizio delle indagini che il colonnello dell'esercito era in forza al servizio segreto militare. Per questo motivo e per il fatto che quando gli agenti di polizia sono arrivati sul posto hanno trovato ben 19 uomini dei servizi è stata aperta un'inchiesta interna dal Questore di Roma. Qualcosa di "già visto", torna alla mente infatti un altro "suicidio" di un colonnello dei servizi segreti italiani, Renzo Rocca avvenuto nel giugno del '68. Il colonnello Rocca, venne poi accertato era implicato nel tentativo di colpo di stato del generale De Lorenzo e nell'inchiesta sui rapporti fra la FIAT e il SIFAR.
18 Luglio Più di 500 avvisi di garanzia e 317 ordini di custodia cautelare per l'attentato alla freccia del Sud e la rivolta di Reggio del '70. Dall'inchiesta risulta che la 'ndrangheta stipulò un patto con la destra fascista per portare a termine il piano della rivolta e degli attentati. Indagati anche l'ex DC, ora di Alleanza Nazionale, Riccardo Misasi e l'ex presidente della Cassazione Corrado Carnevale, anche lui "onorevole" di Alleanza Nazionale, estremisti neofascisti come Natino Aloi e Renato Meduri, Paolo Romeo, ex Avanguardia Nazionale, poi deputato del PSDI, l'armatore Amedeo Matacena
20 Luglio Secondo Fausto Cardella, sostituto procuratore di Perugia, sarebbero stati Giulio Andreotti e l'ex magistrato Claudio Vitalone a ordinare l'uccisione del giornalista dell'agenzia OP, Mino Pecorelli. Rinviati a giudizio, per la stessa inchiesta, anche Pippo Calò (cassiere di Cosa Nostra), Gaetano Badalamenti (boss attualmente in carcere in USA), Michelangelo La Barbera (killer mafioso), Massimo Carminati (esponente dei NAR e della banda della Magliana). L'omicidio di Pecorelli sarebbe stato deciso da Stefano Bontade e Gaetano Badalamenti su richiesta di Ignazio e Nino Salvo nell'interesse di Andreotti per le notizie che Pecorelli aveva raccolto sul senatore a vita
21 Luglio Al processo per l'omicidio di Salvo Lima, l'ex deputato andreottiano Mario D'Acquisto ha ammesso che lo zio del pentito Gioacchino Pennino, frequentava la sede della DC e si accompagnava spesso con Tommaso Buscetta e che Lima aveva rapporti di buona amicizia con i cugini Salvo, di cui utilizzava spesso la macchina blindata che potrebbe essere stata utilizzata anche in occasione di visite di Andreotti a Palermo
22 Luglio Emessi 7 ordini di custodia cautelare contro Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano, Antonio Scarano e Aldo Frabetti, e i latitanti Giovanni Brusca e Bernardo Provenzano, per gli attentati del '93
24 Luglio Antonio Di Pietro è stato ospite ed ha tenuto una conferenza presso uno dei gruppi di estrema destra statunitensi: il CSIS (Center for Strategic and International Studies). Tra le attività del CSIS va ricordato l'importante ruolo nella pianificazione del golpe in Cile nel '73, lo stretto rapporto instaurato con il generale golpista Vito Miceli, ex capo del SID, iscritto alla P2 e con il faccendiere Francesco Pazienza. Del CSIS faceva anche parte, essendo considerato dagli altri aderenti del Centro "perseguitato politico", Michele Sindona, bancarottiere della P2. Altri aderenti del CSIS sono o sono stati capi della CIA come William Colby e Ray Cline, ex ambasciatori statunitensi in Italia, quando fu costituita Gladio come Claire Booth-Luce e John Volpe e massoni come Philip Guarino e John Conally. La conferenza tenuta dall'ex PM è stata tenuta a porte chiuse e vietata alla stampa, addirittura un portavoce del CSIS si è rifiutato di rivelare l'ora esatta e il luogo della riunione. Di Pietro ha invece ricevuto una quindicina di giornalisti italiani e stranieri "selezionati" presso la sede di un altro centro studi conservatore: L'"American Enterprise Institute", anche in questo caso la presenza dell'ex magistrato doveva rimanere segreta, ma una multa per un infrazione stradale nella XVII strada ha rivelato alla stampa la presenza di Di Pietro. Di Pietro risulta essere in USA dal 13 Luglio scorso
28 Luglio Si indaga sulla morte del colonnello del Sismi Mario Ferraro, trovato impiccato nella sua abitazione a Roma il 16 luglio, ritenuta in un primo momento un suicidio. Alcuni sospetti della convivente e alcuni indizi fanno ritenere che si tratti di un omicidio
31 Luglio Rimesso in libertà Bruno Contrada, perché, secondo i giudici, le prove non possono essere più inquinate
3 Agosto Un pentito della 'ndrangheta, Franco Pino, ha rivelato che dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio c'è stato un summit tra esponenti della 'ndrangheta, in casa del boss Luigi Mancuso, ed esponenti di Cosa Nostra per stabilire una strategia comune contro lo Stato. Il summit precedette di poco gli attentati di Firenze e di Roma
5 Agosto Il pentito Pasquale Di Filippo ha rivelato che Pietro Carra, arrestato e indagato per le stragi di Firenze e Roma, avrebbe acquistato un mitra UZI e un lanciamissile per un attentato contro Caselli e Scarpinato. Secondo il pentito quelle armi sarebbero state nascoste nel capannone a disposizione di Bagarella e dei suoi uomini, dove però le armi non sono state trovate
21 Agosto Un giornalista tedesco della WDR ha affermato in una trasmissione sulla strage di Ustica che il generale dell'aeronautica Stelio Nardini avrebbe inviato un telegramma cifrato dal Comando Regionale Operativo della NATO di Martinafranca, 4 minuti dopo la caduta del DC-9 il cui testo risulta essere: "Attenzione - Massima cautela - Non riferire ad alcuno - Sostituire il personale il 28 mattina, dare licenza - Prelevare i nastri di tutti i siti radar". Inoltre dalla stessa trasmissione è stato fatto ascoltare una registrazione in cui gli operatori della torre di controllo di Roma cercano di mettersi in contatto con l'ambasciata USA: "Qui torre di controllo del traffico aereo di Roma, abbiamo un problema con un aereo, dobbiamo parlare con qualcuno, assolutamente...Non potete darci un numero di telefono per trovare qualcuno da contattare? Se l'aereo è caduto ci sono 81 persone morte, penso che sarebbe abbastanza importante trovare qualcuno da disturbare"
27 Agosto è stato arrestato  a Torvaianica (Roma) Carmelo Zanca, condannato a 18 anni nel maxiprocesso contro la mafia e latitante dall'82,  che secondo l'accusa sarebbe subentrato a Pippo Calò nel ruolo di tesoriere di Cosa Nostra a Roma. Zanca è anche implicato nell'inchiesta sull'omicidio di Mino Pecorelli, anche se il sostituto procuratore Francesco Cardella aveva chiesto l'archiviazione. Assieme a lui sono stati fermati 3 giovani: Vito Russo, Emanuele Donesi, palermitani, e Loreto Di Fina, romano
31 Agosto Al boss della banda della Magliana Enrico Nicoletti sono stati sequestrati beni e valori per altri 1.260 miliardi. Complessivamente gli sono stati sequestrati quasi 2.500 miliardi. Nel '90 Nicoletti aveva dichiarato un reddito annuo di 435.000 lire. Alla "Banca", come veniva soprannominato Nicolletti, successore di Enrico De Pedis, sono state sequestrate fra le altre cose 24 auto di lusso (Ferrari, Lamborghini, Rolls Royce, Porsche, Mercedes) e un motoscafo off shore. Del patrimonio sequestrato facevano parte società immobiliari come la Cima di Milano, L'Immobiliare Carmine di Roma, la Edil srl di Belluno, vasti appezzamenti di terreno fabbricabile a Roma e in provincia di Ancona, studi cinematografici come lo stabilimento De Paolis
11 Settembre Si è svolto a Roma, davanti ai magistrati, fra Francesco Pazienza e Alì Agca, un confronto richiesto da quest'ultimo. Agca afferma che la cosiddetta "pista bulgara" per l'attentato al Papa è una "...grande bugia, un'invenzione che gli è stata suggerita da uomini dei servizi segreti italiani, legati alla CIA...", persone che avevano libero accesso al carcere dove Agca era rinchiuso. Tra le persone che hanno visitato Agca ci sarebbe anche Francesco Pazienza. Agca ha affermato inoltre che Emanuela Orlandi, la figlia di un messo del Vaticano rapita 15 anni fa, sarebbe viva in un convento di monache di clausura.
16 Settembre Depositate dalla Procura di Palermo altre 8.000 pagine di documentazione per il processo Andreotti, con nuove accuse e riscontri. Un barman di un albergo di Catania, Vito Di Maggio, palermitano, accusa Andreotti di avere avuto nel '79 un incontro con Santapaola assieme a Salvo Lima e all'ex parlamentare democristiano Salvatore Urso. Andreotti nega di essere stato in quell'anno a Catania e di aver mai conosciuto Santapaola. Anche Urso smentisce, dicendo di essere diventato andreottiano soltanto nell'89. Nel '79 Santapaola, che nega di avere incontrato Andreotti, era noto a Catania come un operatore economico e godeva di amicizie influenti. Vito Di Maggio ha fatto altre dichiarazioni su politici siciliani conosciuti per il suo lavoro, in particolare su Salvo Lima.  Si parla anche dei rapporti tra Sindona e Andreotti che si sarebbe adoperato per bloccare l'estradizione del banchiere dagli Stati Uniti. Sono state acquisite, inoltre, le dichiarazioni fatte al processo Lima dall'ex presidente della Regione siciliana Mario D'Acquisto, che ammette alcuni fatti, a partire dalla conoscenza con il pentito Gioacchino Pennino. D'Acquisto ha detto che i Salvo costituivano un potentato economico con una grossa influenza sul mondo politico, che erano vicini a Salvo Lima e ha lasciato capire che Andreotti non poteva non sapere chi erano e cosa rappresentavano. Riportate anche le dichiarazioni di un nuovo pentito, Francesco Scrima, uomo di fiducia di Pippo Caḷ, affiliato a Cosa nostra dal 1972. Tra i testimoni dell'accusa anche Vito Ciancimino, secondo cui Andreotti e i Salvo si conoscevano
17 Settembre Due pentiti confermano che Mauro De Mauro fu ucciso a causa delle indagini che stava svolgendo, come giornalista dell'Ora di Palermo sulla morte di Enrico Mattei, confermando le dichiarazioni di Tommaso Buscetta e Gaspare Mutolo. Non è stata rivelata l'identità dei pentiti che hanno raccontato le modalità del rapimento avvenuto il 16/9/1970
26 Settembre Inizia a Palermo il processo contro Giulio Andreotti, accusato di 36 episodi di collusione con la mafia. La difesa chiede il trasferimento del processo a Roma, presso il Tribunale dei ministri, con la motivazione che tutto quello che Andreotti ha fatto è connesso alla sua qualità di uomo di governo. Il pubblico ministero si oppone al trasferimento perché i reati contestati ad Andreotti sono collegati al suo ruolo continuativo di capocorrente della DC. La corte si riserva di decidere e il processo è rimandato al 6 ottobre.
28 Settembre Sono state depositate le motivazioni della sentenza con la quale nel luglio '94 furono condannati per l'indagine sul conto "Protezione", Bettino Craxi, Claudio Martelli, Leonardo Di Donna e Licio Gelli. Viene spiegato come e grazie a chi 7 milioni di dollari passarono dalle casse del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi al conto svizzero di Craxi, Martelli e Larini.
30 Settembre La Falange Armata ha lasciato dei messaggi nei computer collegati a Internet della Banca d'Italia, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, della Italsempione e del CERPL di Massa Carrara, Padova, Roma e Ferrara. Nel messaggio lasciato si legge: "Voi avete le reti, le informazioni, la tecnologia. Noi abbiamo voi, le vostre cose, le reti. Rivoluzione sì, ma nuova, come non l'avreste mai immaginata... Guardatevi intorno ... i vostri nemici saranno i monitor". In un comunicato arrivato ai giornali firmato Falange Armata viene rivendicata l'azione: "Abbiamo preso il totale controllo di alcuni sistemi informatici... Abbiamo cancellato le parole chiave per accedere agli elaboratori e abbiamo inserito una nostra password... Ci dite che l'informazione è il potere, che essa viaggia sulle reti. Noi ora abbiamo le reti, abbiamo l'informazione, abbiamo il potere".
1 Ottobre

Nella sede della "Giovine Italia", ufficio romano di Craxi, il PM Ielo ha fatto sequestrare una consistente mole di documentazione fra cui alcuni dossier del SISDE in un involucro su cui si può leggere: "numero una busta contenente tre volumi del SISDE", dove sono state trovate schedature di magistrati del pool Mani Pulite, di ufficiali dei carabinieri, di dirigenti del PCI, oltre a documenti su cui lo stesso Craxi appose il segreto di Stato, come quelli relativi al capocentro del SISMI di Firenze Mannucci Benincasa, ai depistaggi delle indagini sulle stragi nere, e poi un dossier sul faccendiere iscritto alla P2, Flavio Carboni, una lettera dell'altro faccendiere Francesco Pazienza di minacce e intimidazioni a un personaggio pubblico di cui non è stata rivelata l'identità, 'una circolare segreta sui criteri di spesa del CESIS (organo di coordinamento dei servizi segreti italiani), un altro appunto sulla struttura della loggia P2, e per finire un documento sulla schedatura da parte dei servizi di esponenti del PCI. Tra le tante carte sequestrate inoltre: un appunto su Gladio che ipotizza l'esistenza di un "superservizio" segreto e un documento sulla loggia P2 posteriore al 1984

3 Ottobre è iniziato il processo alla Banda della Magliana. Tra gli imputati presenti Massimo Carminati e Enrico Nicoletti, al quale sono stati sequestrati beni per 2500 miliardi e che prima dell'inizio dell'udienza ha rincorso i giornalisti presenti con un bastone.
6 Ottobre

I giudici della quinta sezione penale del Tribunale hanno deciso che Andreotti verrà processato a Palermo. Il GIP di Perugia Sergio Materia ha rinviato a giudizio con rito direttissimo i tre funzionari del SISDE, Mario Fabbri (capo centro di Roma), Giancarlo Paoletti (vice di Fabbri), Vittorio Faranda (collaboratore di Fabbri), arrestati e poi scarcerati per false dichiarazioni al PM nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Mino Pecorelli

A Perugia il GIP Sergio Materia ha accolto la richiesta dei difensori dei funzionari del SISDE, Mario Fabbri, Giancarlo Paoletti e Vittorio Faranda, coinvolti nell'inchiesta per l'omicidio Pecorelli, di essere processati con rito immediato. I funzionari avevano negato di avere avuto rapporti con Danilo Abbruciati, esponente della banda della Magliana, mentre alcune prove dimostrerebbero il contrario

11 Ottobre Annunciata dal ministro Filippo Mancuso un'azione disciplinare contro i giudici di Bologna che consegnarono ad Antonio Di Pietro atti dell'inchiesta sulla banda della Uno bianca.
11 Ottobre Trovato manomesso dal giudice Rosario Priore, che indaga sulla strage di Ustica, il registro delle operazioni della sala radar del centro di Marsala: risultano mancanti le pagine che riguardano i giorni 27 e 28 giugno 1980
14 Ottobre Il procuratore capo di Torre Annunziata, Alfredo Ormanni, convoca una conferenza stampa nell'ambito dell'inchiesta cheque to cheque. Viene data la notizia di una serie di arresti. Il GIP Tommaso Miranda, che da quel giorno seguirà costantemente e con estrema attenzione il processo per la parte di sua competenza, firma 18 ordinanze di custodia cautelare, sei delle quali agli arresti domiciliari. Nella rete finiscono il titolare di un ingrosso di surgelati di Castellamare Ciro Sorrentino, due cittadini belgi, una coppia di coniugi di Arezzo, imprenditori, tipografi, personaggi legati ai servizi segreti, come Francesco Elmo, o la fidanzata di uno degli indagati, che farebbe parte dei servizi segreti francesi. Ma il primo nome eccellente è quello dell'arcivescovo di Barcellona, il cardinale Ricardo Maria Carles Gordò, implicato in un riciclaggio di denaro tra Spagna ed Italia attraverso lo IOR, la banca del Vaticano
15 Ottobre Sullo scenario dell'inchiesta "Cheque to cheque" compare il nome di Licio Gelli. A tirare in ballo il venerabile ex-maestro della Loggia P2 è un ufficiale in pensione dell'esercito, il maggiore Pierangelo Quinti. L'ex-militare, con la moglie Maria Vannelli, si è recato almeno due volte in Villa Wanda, a Castiglion Fibocchi. La stessa donna ammette, negli interrogatori, quanto gli inquirenti già sanno dalle intercettazioni
16 Ottobre Nell'ambito dell'inchiesta "cheque to cheque", a Milano, nel vano luce di una cabina telefonica nella hall di un albergo i carabinieri trovano la ventiquattr'ore di Francesco Elmo, secondo le indicazioni che egli stesso fornisce ai militi. L'aveva nascosta lì per evitare che gliela rubassero. Dall'esame dei documenti di Francesco Elmo salta fuori un nuovo intrigo: il traffici di materiale nucleare, osmio e mercurio rosso. Nel frattempo uno degli arrestati, Jan Luc Herjgers collabora
17 Ottobre Licio Gelli, doveva essere sentito come teste nell'inchiesta "cheque to cheque" nella caserma di Vico Equense, dove nel frattempo è stato trasferito il maresciallo Vincenzo Vacchiano. Invece fa sapere di essere ammalato. Inaspettatamente, invece, nel pomeriggio si costituisce uno dei latitanti: è l'ex-presidente del calcio Napoli, Antonio Tagliamonte. In una telefonata dice di essere "costretto a far cadere in mare un container zeppo di soldi perché ho la finanza addosso"
18 Ottobre Nel processo a Giulio Andreotti inizia la relazione dei pubblici ministeri. Ricostruiti i rapporti con Salvo Lima, i cugini Salvo, la vicenda che porṭ all'assassinio Pecorelli, i rapporti con Sindona e gli incontri con i mafiosi Stefano Bontate e Toṭ Riina.
22 Ottobre L'ex venerabile della Loggia P2, Licio Gelli, viene, finalmente interrogato come teste nell'inchiesta "cheque to cheque" e conferma ai magistrati di aver ricevuto il maggiore dell'Esercito e la moglie: "...volevano un consiglio sul contrabbando di petrolio. Ma io li ho dissuasi perché vi sono organizzazioni internazionali che si occupano di questo settore". E ai giudici dice: "Siete simpatici. Se avessi ancora moduli di iscrizione alla P2 vi chiederei di firmarli. Ma li ho finiti".
24 Ottobre Rese note le dichiarazioni del pentito Gioacchino Pennino ai giudici del processo al commercialista della mafia Giuseppe Mandalari. Riguardano i rapporti tra mafia, massoneria e politica. Tra l'altro Pennino ha dichiarato che Stefano Bontate e altri mafiosi facevano parte di logge massoniche segrete, una delle quali comprendeva anche donne
24 Ottobre La perizia eseguita sui resti di Enrico Mattei avrebbe accertato l'esistenza di frammenti metallici. Nei reperti del velivolo sarebbero state trovate tracce di esplosione interna. Questi risultati farebbero pensare ad un attentato e confermerebbero le dichiarazioni di Tommaso Buscetta, secondo cui Mattei è stato eliminato dalla mafia su richiesta di Cosa Nostra americana
26 Ottobre I procuratori di otto città si sono incontrati per fare il punto sull'inchiesta "Cheque to cheque", l'operazione iniziata a Torre Annunziata sul traffico illegale di oro, preziosi, valuta straniera e materiale nucleare per un valore complessivo di 4.000 miliardi, che ha portato all'arresto di 18 persone. Negli ultimi tempi Licio Gelli è stato segnalato (dal 19 al 22 agosto) all'Hotel Metropole di Mosca, noto ritrovo della mafia russa, in compagnia di imprenditori italiani e in Romania, dove ai tempi di Ceausescu aveva intessuto ottimi rapporti
1 Novembre

Interrogato il faccendiere milanese Riccardo Marocco dai procuratori di Torre Annunziata (Na) che stanno indagando sull'organizzazione di trafficanti di armi, oro, denaro e materiale radioattivo, di cui 21 sono stati arrestati il mese scorso. Marocco ha tra l'altro accusato l'arcivescovo di Barcellona, Ricard Maria Carles, di avere fatto da garante nel riciclaggio di 500 miliardi di lire, depositati presso lo IOR, scambiati con dollari che arrivavano dalla Germania, pagati con uno sconto del 15%

Nei fascicoli relativi al processo al commercialista Pino Mandalari, anche intercettazioni telefoniche da cui si evince un suo interessamento per appoggiare alle elezioni comunali l'attuale sindaco di Monreale (Pa) Salvino Caputo di Alleanza nazionale. Il sindaco e i suoi alleati di Forza Italia smentiscono. Nelle carte anche le rivelazioni di una donna, gran maestro di una loggia femminile, che ha detto di avere saputo da un altro massone che Giulio Andreotti era iscritto alla loggia Giustizia e Libertà, alla quale era iscritto anche Mandalari

2 Novembre Lia Bronzi Donati, gran maestro della loggia tradizionale femminile in Italia, ha dichiarato ai giudici di Palermo che Giulio Andreotti era iscritto a una loggia massonica coperta. Si tratterebbe della loggia segreta Giustizia e Libertà
4 Novembre Giulio Andreotti è stato rinviato a giudizio dal GIP Sergio Materia per l'omicidio di Mino Pecorelli insieme all'imputato di essere l'esecutore materiale, Michelangelo La Barbera, a chi avrebbe dato l'ordine, Pippo Calò e Gaetano Badalamenti e all'altro mandante Claudio Vitalone
8 Novembre Scoperte e sequestrate dai giudici titolari dell'inchiesta sul suicidio del colonnello del Sismi Mario Ferraro bobine che l'ufficiale aveva custodito a futura memoria. Nelle registrazioni la prova di un giro di tangenti, tra il 7 e il 20 per cento, su materiale ad alta tecnologia nel campo delle trasmissioni. Una parte dei nastri riguarda conversazioni, registrate per mezzo di microspie, tra un colonnello ed un generale già appartenenti ai servizi segreti militari, ora indagati per concussione.
10 Novembre Un servizio di Videomusic rivela che dall'indagine condotta dal giudice Salvini risulta che l'autore materiale della strage di Piazza Fontana sarebbe Delfo Zorzi, capo della cellula veneziana di Ordine Nuovo. Responsabilità sulla preparazione della strage sono attribuite anche a Carlo Maria Maggi, medico anch'egli uno dei capi di Ordine Nuovo. Zorzi attualmente vive in Giappone. I nomi dei due fascisti sarebbero stati fatti da due pentiti anch'essi facenti parte negli anni '70 di Ordine Nuovo: Martino Siciliano e Carlo Digilio. Dalla ricostruzione fatta nel corso dell'inchiesta risulta che la cellula veneta di Ordine Nuovo avrebbe confezionato le bombe, grazie anche alla protezione dei servizi segreti, le avrebbero trasportate a Milano dove l'organizzazione logistica degli attentati era affidata al gruppo "La Fenice", infatti Ordine Nuovo veneto agiva a Milano e "La Fenice" milanese agiva in Veneto, a Roma invece sempre in maniera coordinata agiva Avanguardia Nazionale. Digilio afferma di essersi infiltrato nel gruppo fascista veneto per ordine di alti ufficiali della NATO di stanza a Verona, afferma anche di aver lavorato per la CIA che informò dell'attentato di Piazza Fontana. Sempre Digilio asserisce che il gruppo veneto era in contatto con il gruppo Siegfid, struttura foraggiata dai servizi segreti e composta da carabinieri ed ex aderenti alla Repubblica di Salò
11 Novembre Confermata in appello la condanna a 22 anni di reclusione per Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi
12 Novembre

Delfo Zorzi, ritenuto l'esecutore materiale della strage di Piazza Fontana, risulta aver prestato nel 1993 ben 30 miliardi a Maurizio Gucci, misteriosamente assassinato il 27/3/95 a Milano.

Un membro della 'ndrangheta calabrese, Massimo De Nuzzo coperto dai servizi segreti e con costanti rapporti con i gruppi fascisti avrebbe partecipato ad un traffico di armi per la fornitura di missili al gruppo dei Lupi Grigi turco e di fucili mitragliatori ad un paese centrafricano in cui era coinvolto anche un carabiniere di Pordenone, tale Paschetto. De Nuzzo si sarebbe inoltre vantato di aver personalmente preso parte insieme ai giovani dei gruppi neofascisti che capeggiava ad assalti delle sedi del PCI su richiesta degli uomini dei servizi segreti. Tali rivelazioni risultano dai verbali d'interrogatorio del pentito Fabio Nistri, imputato nell'inchiesta "Belgio 2"

13 Novembre Il GIP Stefania Di Tomassi ha disposto il rinvio a giudizio di Lorenzo Pampalon, ex legionario e istruttore di una scuola di sopravvivenza di Bolzano, Ambrogio Tagliente, coinvolto nell'attentato al socialdemocratico tedesco La Fontaine e Henry Levy per cospirazione mediante accordo e di Vittorio Fenili, ex aderente ad Avanguardia Nazionale per favoreggiamento, tramite il patteggiamento è stato invece condannato per cospirazione a 10 mesi di reclusione l'ex aderente al Gruppo d'Azione, Roberto Noè. Rinviato a giudizio con rito immediato, invece, l'organizzatore del tentato colpo di Stato che prevedeva l'occupazione del centro RAI di Saxa Rubra, di Montecitorio, Palazzo Chigi e del Senato con l'utilizzo di elicotteri MI 8 Taurus, missili MBM e bombe al neutrone con testate al mercurio rosso.
16 Novembre Il pentito Pietro Romeo, uomo di Leoluca Bagarella, ha fatto ritrovare cento chili di esplosivo facenti parte della partita usata per gli attentati di Via dei Georgofili a Firenze, Via Fauro a Roma e Via Palestro a Milano. Vicino al luogo del ritrovamento nei pressi di Fiano Romano ha costruito una villetta il trafficante di droga Antonio Scarano che risulterebbe essere il custode del deposito di esplosivo
17 Novembre Il giudice istruttore Rosario Priore ha incriminato venti ufficiali dell'Aeronautica e del SISMI per favoreggiamento, falso ideologico e reticenza in relazione alla strage di Ustica. Tra gli imputati il gen. Fiorito Di Falco, vicecapo del SISMI, Giampaolo Argiolas, generale in pensione, attualmente a capo di Civilavia, Franco Pugliese, ex vicecapo di gabinetto dell'ex ministro della Difesa Lelio Lagorio. Assommano quindi a 50 gli ufficiali e sottufficiali indagati in relazione alla strage del DC-9 di Ustica
23 Novembre

Il Tribunale cantonale del Ticino ha ammesso il Banco Ambrosiano come parte civile al procedimento per la confisca di 168 miliardi di lire a Licio Gelli, con la motivazione che il denaro depositato in svizzera dal capo della P2 è stato sottratto al Banco Ambrosiano

La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva i responsabili della strage di Bologna. Gli esecutori sono Francesca Mambro e Valerio Fioravanti condannati all'ergastolo. Licio Gelli e Francesco Pazienza sono gli organizzatori del depistaggio e sono stati condannati a 10 anni, ma il capo della P2 non andrà in carcere perché estradato dall'Uruguay per altro reato. I capi del SISMI Giuseppe Belmonte e Pietro Musumeci, sempre per depistaggio sono stati condannati a 8 anni e 5 mesi il primo e a 7 anni e 11 mesi il secondo. Per Sergio Picciafuoco invece è stato predisposto un nuovo giudizio a Firenze. Condannati anche diversi neofascisti per reati minori inerenti alla strage

3 Dicembre E' un ex funzionario della CIA, Roger D'Onofrio, l'organizzatore di un traffico internazionale di armi, pietre preziose e materiale radioattivo scoperto dalla magistratura di Torre Annunziata e noto come operazione "cheque to cheque". Per la stessa inchiesta erano già stati arrestati il belga Jean Luc Herigers, l'informatore del SISMI Francesco Elmo e il faccendiere Enrico Urso. Le accuse sono confermate da una deposizione del gen. Walter Bruno, ex responsabile militare della Presidenza della Repubblica al Quirinale. Francesco Elmo afferma, invece di aver ricevuto l'ordine di controllare Roger D'Onofrio da un ufficiale del SISMI, Mario Ferraro, trovato morto nella sua casa di Roma nel luglio scorso
6 Dicembre Il militante del gruppo neofascista turco "Lupi grigi", di cui fa parte anche Alì Agca, a suo tempo accusato e quindi prosciolto per l'attentato al papa, è stato assolto dall'accusa di traffico di droga
26 Dicembre Collocate 2 bombe molotov, non esplose, davanti la casa di Giuseppe Caragliano, maresciallo in pensione dell'Aeronautica militare, che ha lavorato alla sala operativa del centro telecomunicazioni dell'Aeronautica militare di Roma. Una rivendicazione anonima mette in collegamento il tentativo di attentato con la strage di Ustica
22 Dicembre

La Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie ha reso pubbliche le conclusioni a cui è giunta. "Abbiamo appreso", afferma il presidente della commissione, Massimo Scalia, "che chiunque voglia entrare nel business dei rifiuti in Campania deve passare per Licio Gelli e per altri appartenenti alla massoneria"

Arrestato a Londra Enrico Mariotti, ultimo latitante della banda della Magliana, autore del sequestro e dell'omicidio del conte Massimiliano Grazioli Lante della Rovere

28 Dicembre Vengono effettuati tentativi di depistaggio dell'inchiesta "cheque to cheque". Un teste viene minacciato e ai carabinieri si presenta il faccendiere Aldo Anghessa, il quale fa capire che qualcuno farà di tutto per intorbidare le acque