Cossiga Francesco

Kossiga

Cossiga da solo

 

Nasce a Sassari il 26/7/1928.
Si laurea in legge nel 1948.
Viene riformato alla visita militare, ciononostante nel 1961, in base a un articolo di legge del 1932, riesce a convincere l'allora presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, a nominarlo capitano di corvetta, poi riesce a convincere il presidente Leone a farsi promuovere capitano di fregata. Ma il Parlamento dopo che nel 1980, Cossiga si vanta del suo grado su un incrociatore, interrompe la sua carriera militare.
Egli stesso afferma che: "Alla vigilia delle elezioni del 1948 ero armato fino ai denti. Mi armò Antonio Segni. Non ero solo, eravamo un gruppo di democristiani riforniti di bombe a mano dai carabinieri. La notte del 18 Aprile la passai nella sede del comitato provinciale della DC di Sassari ...Prefettura, poste, telefoni, acquedotto, gas non dovevano cadere, in caso di golpe rosso, nelle mani dei comunisti.

Kossiga e Monticone
Cossiga con il gen. Monticone

Nel 1956 è segretario della DC di Sassari. L'anno successivo è anche consigliere di amministrazione del Banco di Sardegna, a soli 29 anni, è iniziata la scalata al potere.
Tenta due volte di diventare professore ordinario all'università ma fallisce miseramente gli esami, il consiglio di facoltà voterà quindi la revoca dell'incarico, visto che non si fa mai vedere in ateneo, ma per non fargli perdere la qualifica di professore associato i suoi padrini inventeranno per lui una cattedra su misura, quella di diritto costituzionale regionale.
Nel maggio '58 diventa deputato grazie alla sponsorizzazione di Antonio Segni, che gli affiderà un incarico non ufficiale e delicato, cioè fare da tramite fra la presidenza della Repubblica e il generale Giovanni De Lorenzo, a quel tempo capo del SIFAR.
Quando poi si tratterà di deporre davanti alla commissione d'inchiesta sul tentativo di colpo di stato del luglio '64, Cossiga garantirà sulla "affidabilità democratica" del gruppo di ufficiali sotto inchiesta.
Nel 1966 diventa sottosegretario alla difesa, dove ha l'opportunità di apporre gli "omissis" alla relazione della commissione parlamentare sul piano "Solo" e di partecipare, come lui stesso dichiarerà "alla formazione di atti amministrativi concernenti Gladio".
Nel 1974 diventa ministro della riforma burocratica, dove si occuperà quasi esclusivamente della riforma della polizia e dei servizi segreti.
Nel Febbraio 1976 è ministro dell'interno. Durante il suo mandato Giorgiana Masi viene uccisa durante un corteo da agenti in borghese dipendenti direttamente dal ministero dell'interno e non dalla questura.
Nello stesso periodo il SISMI e il SISDE prendono il posto del SID, ormai impresentabile, alla direzione dei due nuovi servizi segreti vengono posti i generali Santovito e Grassini, entrambi iscritti alla loggia P2.
Nel 1977 si sottopone a cure psichiatriche, dal prof. Franco Ferracuti, iscritto alla P2 e collaboratore dei servizi segreti americani.
Nel marzo 1978, quando viene rapito Moro dalle BR, è ancora al ministero dell'interno. Egli crea ben due "comitati di crisi", uno ufficiale e uno ristretto, tutti i componenti di entrambi i comitati erano iscritti alla P2, ne faceva parte lo stesso Licio Gelli sotto il falso nome di Ing. Luciani, tra i membri c'è anche lo psichiatra di Cossiga, Franco Ferracuti, con il quale elaborerà i cosiddetti piani "Mike" e "Victor" che prevedevano nel caso in cui Moro fosse stato liberato, di rinchiuderlo immediatamente in una casa di cura psichiatrica e nel caso in cui fosse stato ucciso, l'avvio di un'operazione a vasto raggio, con poteri eccezionali per forze dell'ordine e magistratura, che portasse all'arresto di tutti coloro in odore di estremismo di sinistra, proposta che poi non fu recepita dalla magistratura. Durante il sequestro inoltre il ministro ottenne l'unica copia delle versioni integrali delle intercettazioni telefoniche effettuate, che poi non volle consegnare alle commissioni parlamentari d'inchiesta, così come non consegnò i verbali dei comitati di crisi.
Dal 4/8/1979 al 27/9/1980 è presidente del consiglio. Soprattutto in questo periodo Cossiga intrattiene fitti rapporti con Licio Gelli, ma quando vengono sequestrati, in Uruguay, i fascicoli redatti dal capo della P2, su varie personalità politiche, il SISMI, con l'"operazione minareto", fa sparire il fascicolo n. 208 intestato a Francesco Cossiga.
Nel Giugno 1985 diventa presidente della Repubblica. Poco dopo rivendica il comando delle forze armate in tempo di guerra. Poi rivendicherà di essere stato uno dei creatori di Gladio, Nell'Aprile del '92 è finito il suo mandato presidenziale.

Le frasi celebri di Cossiga