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ALCUNI MOTIVI PER UN'ARTE SOVVERSIVA Negli ex regimi est europei la presenza dei volti delle diverse autorita' era obbligatoria in tutte le istituzioni pubbliche. Un volto umano,dunque,puo'apparire come una costante richiesta alla obbedienza e una minaccia al pensiero contrario. In realta' non esiste una grande differenza nell'utilizzo delle immagini pubblicitarie. Mentre nei sistemi totalitari la propaganda e' inconfondibilmente riconoscibile come tale,la democrazia occidentale e' caratterizzata da un sistema propagandistico molto piu' sottile,quasi sublimale,che utilizza i mezzi di comunicazione per controllare il consenso pubblico*. La possibilita' di creazione dell'opposizione in un sistema totalitario e' impedito dalla forza fisica dello stato. Nella democrazia occidentale che e' essenzialmente basata sul rapporto tra spettacolo e spettatore,la propaganda condiziona il proprio modo di ragionare, formando i concetti di pensiero e modelli di vita. Quello che avviene attraverso i mezzi di comunicazione non e' un processo informativo,ma piuttosto formativo,nel quale lo spettatore viene formato,creato,per rispondere ai bisogni della elite al potere. Il consumatore e' quello che viene consumato. Lo spettatore e' il prodotto dello spettacolo. Questo e' un concetto completamente opposto da quello proclamato,che la democrazia risponde ai bisogni dell'individuo,creando i mezzi a sua disposizione ( informazione,pubblicita') per una attiva partecipazione politica. In realta' in un sistema della comunicazione controllata, qualsiasi elezioni politiche sono una offerta di scegliere tra le forze promosse all'interno dello stesso schema di potere che intanto non cambia. Il vero potere sembra non essere collegato con una istituzione particolare,ma invece di essere diffuso attraverso una rete di interessi puramente economici,che non permette nessun cambiamento reale. Il potere si svolge nelle istituzioni di formazione. Tra quelle bisogna indicare i mezzi di comunicazione e le strutture di educazione come scuole ed universita'.Un filo conduttore indica l'uguaglianza tra i due: da una parte un sovracarico d'informazione superflua,dall'altra la disinformazione e addestramento alla vita nel mondo senza sviluppo del senso critico. Dejan Atanackovic












L'ARTE TRA LE DUE GUERRE IN GERMANIA di Simonetta Fadda Dopo la prima guerra mondiale vaste masse della piccola e media borghesia tedesca, a seguito della disoccupazionbe e della crisi, arrivarono progressivamente a smarrire la propria identita' culturale. Oltre alla sicurezza economica , infatti, venneloro a mancare ancge la sicurezza ontologica che poggiava su quella visione del mondo che riconosceva alla cultura dei ceti medi il ruolo incontestato di fautrice della nazione e della sua grandezza e che era concepita come generale e trascendente le classi, vale a dire gemeinsam, 'comune' a tutta la popolazione della Germania. Tale Weltanshauung aveva le sue radici nella tradizione volkisch, un'ideologia antinazionalista, antiurbana ed antindustriale che si era sviluppata in Germania nel XIX secolo. Nata come reazione alla sconfitta napoleonica , si era diffusa rapidamente : l'unita' , che appariva irraggiungibile sul piano politico , veniva infatti ricercata entro una dimensione ideologica e culturale che si radicava nel mito, nel patrimonio della cultura popolare intesa come prodotto genuino del puro spirito tedesco. In questo contesto era nata l'opposizione Kultur/Zivilisation, antitesi sulla quale Spengler imperniò poi il suo famosissimo Il tramonto dell'occidente, che negli anni venti in Germania contese a Main Kampf il primato dei libri più letti: alla sterilità spirituale e alle spinte disgregatrici e corruttrici della cicvilizzazione venova contrapposta la ricchezza interiore della cultura e la sua capacità di dare compimento alle esigenze di realizzazione della comunita' nazionale. La rivoluzione industriale aveva infatti prodotto profondi cambiamenti nel tessuto sociale, e la risposta volkisch fu il vagheggiamento di una comunita' cementata da vincoli "superiori", al di la' di ogni diversificazione culturale e sociale perchè basati sul legame tra il popolo e la sua terra. Proiettata all'esterno della storia, in una sfera mitica, tale Weltanshchauung incarnò in qualche modo lo Zeit-Geist, lo "spirito del tempo" tedesco del XIX secolo. Il conflitto mondiale, pero', e la conseguente sconfitta, misero profondamente in crisi tale visione del mondo e all'indomani dei repentini cambiamenti politici il clima in Germania era di forte tensione. In questa atmosfera, nella vita culturale della Repubblica di Weimar l'arte divenne il terreno privilegiato di scontro tra le opposte fazioni ideologiche e in poco tempoi si creò una "lotta per l'arte" , ilKampf um die Kunst, che si trasformo' in una vera e propria battaglia politica per oggetto la coscienza di vasti gruppi sociali.


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