Nato a Torino nel 1920, Luigi Cavallo aderisce nel '43 al gruppo
clandestino "Stella Rossa" di cui fanno parte i più combattivi
fra gli operai comunisti torinesi. In seguito ad alcuni arresti operati dalla
polizia fascista, viene considerato con sospetto dagli aderenti al gruppo comunista.
Luigi Cavallo si rifugia quindi in Francia. Subito dopo la liberazione la redazione
parigina de l"Umanitè" segnala a L'Unità che un comunista
torinese, laggiù residente si è "...offerto di scrivere articoli
sulla situazione politica italiana, di cui si dimostra profondo conoscitore...".
Il PCI da il proprio assenso. Un articolo comparso poco dopo sull'organo comunista
francese scritto da Cavallo fa insospettire il PCI. Richiamato in Italia per
un controllo, Luigi Cavallo si dimette da corrispondente dell'Umanitè,
parte quindi per gli USA e vi rimane tre anni. Rientra in Italia nei primi anni
'50 dove fonda con i soldi della CIA il movimento anticomunista Pace e Libertà.
Fra i suoi collaboratori troviamo Giorgio Pisanò, proveniente dalle file
repbblichine e Edgardo Sogno. L'organizzazione Pace e Libertà verrà
ingaggiata dalla Fiat per combattere l'insorgenza operaia e Cavallo si assumerà
il compito di costruire il sindacato giallo SIDA. Nel 1962 fonda il giornale
"Tribuna Operaia" i cui obiettivi sono spiegati in un rapporto riservato
del SIFAR. Cavallo si incontrerà in quel periodo con il col . Renzo Rocca
(direttore dell'Ufficio REI del SIFAR) su incarico di Agnelli getterà
le basi della schedatura e del controllo degli operai alla FIAT in collaborazione
con i servizi segreti. Dal 1964 al 1966 Cavallo continua a sviluppare queste
attività in favore della FIAT. Nel 1967 il SIDA non è più
credibile per nessun operaio FIAT, Cavallo allora si inventa una nuova sigla:
"Iniziativa Sindacale", che dati i larghi mezzi finanziari conduce
una intensa campagna antisciopero. Nel 1968, in coincidenza con il "suicidio"
del Col. Rocca, Cavallo sparisce dalla circolazione, la madre addirittura sparge
la voce che il figlio è morto. Ricompare dopo breve tempo durante l'autunno
caldo del '69. Questa volta la sigla utilizzata è "Iniziativa Operaia"
che se la prende con i gruppi della sinistra rivoluzionaria.
Nel 1974 finisce sotto inchiesta per il cosiddetto "golpe bianco"
insieme a Randolfo Pacciardi e Edgardo Sogno.
Nel 1977 si fa promotore di una campagna contro il Banco Ambrosiano di Roberto
Calvi voluta da Michele Sindona.
Nel 1979 parteciperà al finto rapimento di Sindona.
Documento - Rapporto riservato del SIFAR sul giornale Tribuna Operaia datato 4 Luglio 1964